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Il protocollo anti-Covid per la ripartenza della MotoGP

Il CEO di Dorna Carmelo Ezpeleta parla del nuovo calendario della MotoGP (che verrà svelato a giorni) e del rigido protocollo che verrà messo in atto per la sicurezza dei piloti e del loro staff. La ripartenza del Motomondiale è prevista tra poco più di un mese

1/10 Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna

Forse ci siamo! Come vi avevamo anticipato poco tempo fa, la MotoGP 2020 potrebbe partire tra poco più di un mese dal circuito di Jerez de la Frontera. A confermarlo è il CEO di Dorna Carmelo Ezpeleta che in un’intervista ha parlato del nuovo calendario della MotoGP (che verrà svelato a giorni) e del rigido protocollo di sicurezza che verrà messo in atto per la sicurezza dei piloti e del loro staff. Ecco le parole di Ezpeleta.

A cosa sta lavorando la MotoGP ora e per un futuro più a lungo termine?

"Abbiamo avuto diversi incontri fruttuosi e soprattutto abbiamo avuto un incontro molto proficuo con i produttori: abbiamo presentato loro il protocollo prima di presentarlo agli spagnoli e alle altre autorità. Abbiamo concordato alcune cose e abbiamo dato loro la possibilità per spiegarci cosa ne pensano delle diverse possibilità. È stato molto redditizio e abbiamo anche approvato il numero di motori a seconda del numero di gare che avremo in questa stagione, che è stato concordato all'unanimità da tutti i produttori. Abbiamo anche parlato delle necessità per il futuro, ma essenzialmente lo scopo degli incontri era quello di farsi un'idea del protocollo e poi di approvare la situazione relativa ai motori nella stagione 2020 ".

Ci sono aggiornamenti sulle gare extraeuropee che si terranno alla fine della stagione?

"Questo è qualcosa di cui abbiamo parlato: il calendario che speriamo di presentare la prossima settimana vede la prima gara, se tutto va bene, il 19 luglio a Jerez. E l'ultima gara di quel calendario sarà all'inizio di novembre, ci saranno in totale 12 o 13 round. Ma le gare fuori dall'Europa sono qualcosa che dobbiamo ancora decidere. Ci sono ancora le quattro gare extraeuropee che non sono state cancellate (Thailandia, Malesia, Americhe e Argentina) per cui cercheremo l'approvazione. Abbiamo la scadenza a fine luglio per decidere. Dopo le prime due gare vedremo se il calendario sarà di 12, 14 o un massimo di 16 round".

Come sarà il paddock in questa stagione? Quali misure e controlli speciali ci saranno e come prepareranno le squadre?

"Abbiamo stabilito un protocollo ben definito, collaborando con i diversi ministri dello sport dei diversi paesi che visiteremo, per avere un'idea di ciò che possiamo fare. Quindi, in linea di principio, qualsiasi pilota che verrà a correre dovrà sottoporsi ad una visita medica, e se il medico deciderà che quel pilota dovrà sottoporsi a un test, lui lo dovrà fare prima di arrivare alla prima gara in Spagna. Poi, prima di entrare nel paddock ci sarà un altro test e quindi controlli giornalieri. Ci saranno misure rigide all’interno del paddock e ogni squadra verrà isolata. Abbiamo anche delle linee guida per i posti dove mangiare e per tutto il resto, come i protocolli per gli spostamenti dagli hotel al circuito. Ovviamente tutto questo è stato pensato per la situazione attuale, se tra oggi e luglio le cose miglioreranno potremmo anche pensare di allentare il protocollo. In linea di principio vogliamo isolare il paddock dall’esterno e non ci sarà alcuna connessione tra le persone che lavorano nel circuito e la famiglia della MotoGP. Infine, abbiamo aumentato di cinque il numero di membri di ciascun Team ammesso per la classe MotoGP e così pensiamo di portare all’interno del paddock circa 1300 persone, o anche meno. I numeri per il personale di Moto2 e Moto3 rimangono gli stessi indicati in origine".

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