“Non può essere uno pneumatico stradale”, questo è il primo pensiero che abbiamo avuto al primo turno in pista al Mugello quando ci siamo fiondati in terza piena in sella ad una Ducati Panigale V4 su per le due curve dell’Arrabbiata. Siamo entrati in pista senza usare le termocoperte con la classica raccomandazione “state attenti, le gomme sono fredde, fate qualche giro per scaldarle”; ma già dopo un giro eravamo full gas e le nuove Diablo Rosso IV Corsa pronte a farci divertire. Il grip offerto, soprattutto ai massimi angoli di piega è davvero tanto. Ci è piaciuto in particolar modo l'anteriore, grazie ad un ottimo inserimento in curva, l'elevata stabilità nonostante una grande maneggevolezza e per la sua capacità di far chiudere le curve con una grande naturalezza. È chirurgico come una lama. Anche arrivando pinzati in ingresso curva la moto tiene la traiettoria puntando alla corda e mantiene questa caratteristica anche alle alte velocità, un comportamento che ci si aspetta da una gomma racing. Anteriore e posteriore hanno un profilo molto simile, e questo si traduce in un comportamento ben bilanciato. Abbiamo apprezzato molto anche il posteriore trimescola, con le fasce sulle spalle (è la stessa mescola delle Supercorsa SC3) adeguate a sostenere potenze elevate (oltre alla Panigale V4 abbiamo girato con Aprilia RSV4 e BMW S 1000 RR) e con un ottimo grip. Nessun “salto” tra le mescole, nessuna sbavatura e la gomma letteralmente incollata all'asfalto. Solamente uscendo di curva dando il gas a due mani, appositamente per cercare qualche indecisione, abbiamo avvertito una leggera deriva, che però mantiene l’anteriore stretto sulla corda. L’altro aspetto che ci ha colpiti è la costanza di rendimento tra un turno e l’altro: dentro e fuori dai box, con le moto ferme sul cavalletto senza termocoperte, ma le Diablo Rosso IV Corsa all’ultimo turno si sono comportate come nel primo, in maniera egregia.
Anche su strada abbiamo avuto le stesse ottime impressioni, con l'anteriore che ci ha conquistati anche qui. Preciso in inserimento è capace di aiutare la moto a girare stretta. Del tutto assente l’effetto di auto raddrizzamento. Quello che si nota maggiormente su strada è un’ottima maneggevolezza, abbinata ad un’elevata stabilità nei curvoni veloci. La guida è fluida e precisa, anche alle alte velocità, a discapito di una leggera rinuncia al comfort quando l’asfalto non è perfetto. Superfluo dirlo, ma su strada il grip non manca mai e la sensazione di controllo è totale.