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Obbligo di assicurazione anche per le moto ferme

La riforma dell’RC, schizzata alle stelle, prevede l’obbligo di assicurare anche le moto ferme custodite in aree private, ma serviranno provvedimenti esplicativi. Quelle non funzionanti saranno esentate. La sospensione delle polizze passa da 6 a 10 mesi l’anno. RC anche per i monopattini

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È in vigore il decreto che recepisce la direttiva 2021/2118 del Parlamento europeo in materia di Responsabilità Civile Auto. La novità principale di questo provvedimento è l’estensione dell’obbligo di assicurazione anche ai veicoli custoditi all’interno di aree private, “zone soggette a restrizioni”, dice la norma in modo un po’ fumoso.

Tutto nasce dall’intento di tutelare le vittime di incidenti provocati da veicoli privi di copertura. Della direttiva europea avevamo già parlato al momento della sua emanazione, sul numero di dicembre 2021, nel quale paventavamo più che l’obbligo assicurativo “erga omnes”, l’abolizione della possibilità di sospendere la propria polizza.

Pericolo scongiurato: una moto con polizza sospesa è comunque assicurata, anche se non può circolare. Anzi, il legislatore ha esteso la sospensione da 6 a 10 mesi, con l’obbligo per le assicurazioni di concedere la sospensione (attualmente una minoranza di compagnie non la consente) dietro richiesta dell’assicurato.

Le statistiche Aci-Istat ci dicono che in Italia sono immatricolate 7,3 milioni di moto. Abbiamo chiesto all’Ivass, l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, quante sono le polizze attive sulle moto: 3,6 milioni. Una semplice sottrazione dice che 3,7 milioni di moto andranno presto assicurate, ma non è esattamente così: innanzitutto bisogna sottrarre mezzo milione abbondante di moto e scooter che oggi circolano senza alcuna copertura. Lo fanno ora e purtroppo continueranno a farlo.

Restano quindi poco più di 3 milioni di moto immatricolate e non assicurate, custodite in aree private. Buona parte di queste saranno veri e propri rottami mai radiati dalla circolazione, la parte restante è costituita da moto conservate nel box, in cortile, addirittura in salotto. Ferme perché il 125 dei 16 anni se si può non lo si butta via, perché non ci sono soldi per assicurarlo, perché è arrivato un figlio e per un po’ la moto non si usa. Mille motivi, ma andranno assicurate.

Il provvedimento, tuttavia, prevede alcune deroghe: i veicoli non in condizione di circolare (ovviamente il decreto riguarda anche le auto, non solo le moto) sono esentati dall’obbligo. Anche se sarà complicato definire “non in grado circolare”: la norma europea esemplifica con “privo di motore” o “che necessita dell’assistenza di una altro veicolo per muoversi”. Ma anche una moto senza batteria non è in grado di muoversi. È evidente che sarà necessario un ulteriore provvedimento per fare chiarezza su questo aspetto e su come comunicare – e a chi – che la propria moto non è funzionante.

Inoltre, non è previsto l’obbligo di assicurazione per i veicoli sottoposti a sequestro o fermo amministrativo. Mentre per le 300.000 moto iscritte ai registri storici è atteso un ulteriore decreto che specifichi modalità di applicazione più favorevoli. Sono ammesse, inoltre, per esempio per il parco moto usate delle concessionarie, assicurazioni per pluralità di veicoli.

Anche i monopattini elettrici dovranno essere assicurati, ma i dettagli sono demandati a un futuro provvedimento da emettere entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto. Visto che il Codice della Strada, in via di riforma in questi mesi, prevederà l’obbligo di targa per i monopattini (e di casco per il conducente), non servirà inventarsi formule strane per garantire la copertura a questi veicoli.

Più che altro, c’è da chiedersi se i monopattini sopravviveranno a questa raffica di strette normative: una e-bike pieghevole non prevede nessuno di questi obblighi e con le ruote più grandi è decisamente più sicura. Le biciclette a pedalata assistita sono scampate all’obbligo d’assicurazione perché viene considerata prevalente la forza muscolare per muoverle rispetto all’assistenza del motore elettrico. E ancora, crescono i massimali assicurativi e viene fatto ordine a livello europeo sull’attestato di rischio, per garantita parità di trattamento tra assicurati di nazionalità diverse.

Il decreto lascia invariata la sanzione per guida di un veicolo privo di copertura assicurativa, estendendola alla circolazione in zone il cui accesso è soggetto a restrizioni (866 euro di multa, che scendono a 606 in caso di pagamento entro cinque giorni, oltre alla perdita di cinque punti dalla patente, al sequestro del veicolo e al ritiro della carta di circolazione).

Curioso il fatto che circolare con assicurazione sospesa “costi” di più che completamente senza copertura: 1.299 euro e 909 con lo sconto.

Vi terremo aggiornati su eventuali aggiornamenti della situazione.

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