Facciamo chiarezza sul rapporto tra QJ Motor e gli altri marchi che commercializzano moto prodotte dal gruppo QJ Motor.
“QJ è un global producer, è un'azienda cinese che produce quasi un milione e mezzo di veicoli all'anno: dal punto di vista dimensionale è una delle aziende più importanti che partono dalla Cina e ormai raggiungono un po’ tutto il mondo. Oltre alla produzione e alla vendita sui diversi mercati nel mondo col proprio brand, prevede delle partnership, che possono essere degli accordi di tipo industriale. Quindi QJ per esempio realizza una piattaforma che viene venduta ad altre aziende, le quali distribuiscono i veicoli con il proprio marchio. E poi ci sono le acquisizioni, come nel caso di Benelli. QJ ha acquistato il marchio Benelli nel 2005 e il successo oggi è sotto gli occhi di tutti. Questa impostazione nell'industria automotive è già partita da diversi anni: c'è un motore, c'è una piattaforma, c'è un telaio, c'è uno chassis, poi sul mercato arriva con diversi brand”.
Parlando nello specifico di moto con il marchio QJ Motor, quando siete arrivati in Europa?
“Sui mercati europei siamo arrivati circa un anno e mezzo fa (nel corso del 2023, dopo la presenza a Eicma 2022, ndr). In Italia c'è Volta Tech, importatore e distributore che sta compiendo quasi il primo anno di attività concreta. Ha una rete di concessionari in forte crescita, siamo intorno a un centinaio di concessionari: è un'azienda che è arrivata da poco, per cui ha bisogno anche di un po’ di tempo per rendere quanto più capillare possibile la rete in Italia".
Come fate a non sovrapporvi con i marchi per cui producete moto o con i marchi che avete acquisito, per esempio con Benelli?
“Senza fare nomi, ci sono altre aziende che hanno dimostrato che poi alla fine, come si suol dire, c'è spazio per tutti. È chiaro che c'è il rischio di una sovrapposizione. Per fortuna, perlomeno in questo momento, non è un problema che avvertiamo, perché, parlando in particolare del segmento adventure, c’è appunto spazio per tutti. Non ci siamo soltanto noi, è un segmento pieno zeppo di nuovi player che stanno arrivando in Europa e in particolare in Italia. L'Italia, si sa, è uno dei mercati più importanti per quanto riguarda lo scenario europeo, per cui in questo momento non la vedo tanto come una preoccupazione. Sicuramente bisogna differenziarsi sul mercato e in questo momento la differenza la si può notare nella dotazione: una moto che appartiene allo stesso segmento, che ha le stesse cilindrate, che ha la stessa piattaforma motoristica, nel caso delle moto marcate QJ ha una dotazione di serie che possiamo definire premium rispetto agli altri marchi”.
Parliamo della 550 con motore bicilindrico parallelo, un progetto tutto nuovo che oggi abbiamo apprezzato sulla naked SRK 550. Oggi questa piattaforma è presente in Italia solo con il marchio QJ Motor. In futuro la renderete disponibile per altri marchi?
“Questo è prematuro dirlo. È probabile: devo supporre che ci potranno anche essere casi di partnership per altri brand. Di sicuro questa piattaforma è in crescita e crescerà ancora. Oltre alla naked sportiva SRK 550 è già disponibile la cruiser SRV 550, che interessa più a un pubblico più vicino ai gusti classici. E a breve è in arrivo un'altra moto per il segmento adventuring”.