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Lo smartphone in moto? Meglio nel cruscotto che in mano!

La sicurezza durante la guida di moto e scooter è un’esigenza fondamentale. Ma come si concilia con l’attuale tendenza di integrare lo smartphone nella strumentazione? Non è un controsenso? La domanda di un lettore e la risposta di una grande Casa che punta a questa tecnologia
Piaggio MP3 con cruscotto integrato dallo spartphone (tecnologia Piaggio Multimedia Platform)

"La distrazione alla guida può causare gravi danni"

Caro direttore, ho quarant'anni sonati e vado in moto da più di venti, vivendo questo mezzo con passione, considerandolo una colonna portante del mio stile di vita e un formidabile antistress. Scrivo per la prima volta alla nostra amata rivista per esprimere un pensiero. Ho letto l'intervista a Davide Zanolini, direttore marketing e comunicazione del Gruppo Piaggio. Parlando dell'approccio dei giovanissimi al mondo-moto, Zanolini fa rilevare come oggi essi ne siano in progressivo allontanamento per la ragione che può riassumersi nella seguente equazione: moto = disconnessione (dai social ovviamente!). Soluzione dell'equazione: andiamogli appresso senza troppe domande e forniamo a tutti loro e al miglior prezzo di mercato lo scooter multimediale con al posto del cruscotto una piattaforma smartphone! Figata! Tuttavia, ferme restando le sacrosante ragioni di bilancio che hanno suggerito tale condotta, non ci si pone il problema che la distrazione alla guida di un veicolo può causare gravi danni a sé e agli altri, specialmente fra una popolazione di giovani generalmente più "inesperti" alla guida di un mezzo a due ruote? Parafraserò la mia conclusione facendo mia una celebre battuta di un noto film di Sergio Leone: "...quando si guida si guida, non si parla!..." (si tratta di “Il buono, il brutto, il cattivo”, 1966, dove però si trattava di sparare… ndr)
Vito Prando – Vercelli

"Vogliamo evitare che i ragazzi usino le mani per gestire il telefono mentre guidano

l'intervista a Davide Zanolini, direttore marketing e comunicazione del Gruppo Piaggio
Risponde Davide Zanolini
Voglio rassicurare il lettore, essere connessi per noi non significa chattare o giocare senza sosta. La nostra ricerca ha invece come fine quella sicurezza che oggi l’utilizzo degli smartphone, in assenza di una vera integrazione col veicolo, mette in discussione. L’idea di utilizzare lo smartphone al posto del cruscotto è intesa per far dialogare il veicolo con l’utente e offrire un prodotto sempre più efficiente e sicuro. È una forma di integrazione volta in prima battuta ad evitare che, come accade ora, i ragazzi usino le mani per gestire il telefono mentre stanno guidando, una situazione troppo frequente che è fonte di evidente pericolo. Il genere di connessione alla quale stiamo lavorando deve portare a una gestione del mezzo e dello smartphone che sia perfettamente integrata e quindi non conflittuale con la guida, efficiente e sicura grazie al totale controllo. Le stesse considerazioni sulla sicurezza sono anche alla base alla nostra decisione di non sviluppare head up display sul casco o sul parabrezza che riteniamo essere una potenziale fonte di distrazione.

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