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Moto Guzzi: “La vecchia Stelvio era figlia di un’organizzazione molto diversa”

Abbiamo intervistato Roberto Calò, Responsabile R&D Prodotto Gruppo Piaggio, che ci ha parlato della nuova Moto Guzzi V100 Stelvio, delle differenze con i modelli del passato, del perché è arrivata sul mercato ora…

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Moto Guzzi V 65 TT - 1985

Con la nuova V100 Stelvio la maxi enduro è arrivata, ma come mai Moto Guzzi è rimasta tanti anni senza una moto così importante nel settore oggi più attivo?

“Il punto è che non si tratta semplicemente di realizzare una nuova moto, quella è solo la punta dell’iceberg, ci sono dietro tanti altri aspetti, anche di tipo produttivo, relativi allo stabilimento di Mandello. Parallelamente, in questi anni è iniziato lo sviluppo del brand Moto Guzzi partendo da quello che avevamo a disposizione per puntare a obiettivi più importanti. E abbiamo lavorato nello sviluppo di altri modelli, tra cui la V85 TT”.

Ci sono stati anche problemi tecnici? Il vecchio motore Big Block non poteva essere modificato per soddisfare le normative sull’inquinamento?

“Quello no, perché si dimostra che si riesce a rispettare la Euro5, e anche la Euro5+, praticamente con qualsiasi motore. Il Big Block aveva però di base dei problemi di capacità produttiva legati in particolare alla realizzazione del basamento a tunnel, una conchiglia complicata con una velocità di produzione modesta, costosa, con grandi scarti, elemento decisamente sfavorevole dal punto di vista del costo di produzione. Era una strada che difficilmente avrebbe portato a una produzione di successo”.

Il vecchio motore avrebbe anche imposto un progetto ciclistico non così moderno, senza contare che tra la NTX del 2016 e la nuova Stelvio ci sono circa 30 kg di differenza.

“Il Big Block nasce negli anni Sessanta, poi col tempo è stato notevolmente affinato, ma resta molto grande e lungo, con limiti sul peso e anche sul progetto ciclistico. Inoltre la precedente Stelvio era figlia di un’organizzazione del Gruppo Piaggio molto diversa e con competenze diverse, che all’epoca di quel progetto non c’erano o che comunque non avrebbero potuto lavorare con la tecnologia oggi disponibile. La nuova Stelvio nasce invece da un foglio bianco, con un motore nuovo, attenzione alla moderna tecnologia. Tra le due Stelvio c’è un abisso. Oggi quando parte con un progetto non è solo la Moto Guzzi di Mandello che lavora ma è il Gruppo Piaggio che focalizza tutte le sue risorse su un progetto, che sia la RS660 o la Stelvio”.

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Roberto Calò, Responsabile R&D Prodotto Moto Guzzi

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