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03 July 2009

Il Raduno dello Stelvio ufficiale chiude, ma gli appassionati provano ad organizzarne uno “taroccato” via Facebook

Francesco Campgnoli, ex vicedirettore del Moto Club Stelvio, ha rivelato al Corriere della Sera che quest’anno il Motoraduno dello Stelvio non si farà, perché “Ci siamo rotti. Sono alcuni anni che organizziamo tutto, da soli, senza alcun contributo finanziario: ogni volta sembrava chiedessimo l’elemosina. Ora albergatori, ristoratori e commercianti ci chiedono come possano correre ai ripari”. E come agli operatori turistici l’idea non è piaciuta nemmeno ai motociclisti che stanno tentando di org

Il raduno dello stelvio ufficiale chiude, ma gli appassionati provano ad organizzarne uno “taroccato” via facebook


Sondalo (SONDRIO) 3 luglio 2009 - Francesco Campagnoli, ex vicedirettore del Moto Club Stelvio International, ha rivelato al Corriere della Sera che quest’anno il Motoraduno dello Stelvio non si farà, perché “Ci siamo rotti. Sono alcuni anni che organizziamo tutto, da soli, senza alcun contributo finanziario: ogni volta sembrava chiedessimo l’elemosina. Ora che albergatori, ristoratori e commercianti hanno preso coscienza della realtà, ci chiedono come possano correre ai ripari”. La ragione alla base della decisione di chiudere i battenti della storica kermesse sembrerebbe in effetti motivata dal fatto che i quattrini richiesti per dare vita al motoraduno se corrispondessero a quanto dichiarano i promotori sarebbero davvero tanti. Ha infatti aggiunto Campagnoli: “L’organizzazione coinvolgeva duecento persone per tre giorni da venerdì a domenica. L’evento comportava un costo complessivo di circa 200mila euro”.

E come agli operatori turistici l’idea non è piaciuta nemmeno ai motociclisti che stanno tentando di organizzarne uno non ufficiale. Tutto è nato da voci che giravano sul web da qualche giorno e che suggerivano di gettarsi in un rilancio fatto in casa del mitico raduno motociclistico diretto in alta quota, ma non avevano alcun seguito pratico. Se non che, dopo qualche giorno, sui vari forum in cui era trattato l’argomento, non è straripato il numero delle persone interessate a sostenere la causa e prodighe di discussioni di vario tipo in merito. Mentre sui forum più diversi molte persone si dichiaravano pronte all’azione, un signore, originario delle parti di Sondrio, tale Luca Besseghini, pubblicava quasi per gioco una pagina su Facebook intitolata “SALVIAMO IL MOTORADUNO DELLO STELVIO!!!!!!!!!!!” (http://www.facebook.co m/group.php?gid=62305970768#), senza prevedere l’effetto bomba che avrebbe avuto: al gruppo si sono iscritti 3.433 membri. Togliendo quelli che potrebbero avere aderito più o meno per errore, come spesso succede con i gruppi o i fan club del Libro delle Facce, resta comunque un bel gruzzoletto di iscritti. Tanto che lo stesso Besseghini, autore in un primo tempo di una nota in cui spiegava che il gruppo da lui fondato in realtà aveva un carattere ludico e prendeva le distanze da qualsiasi sommossa da essa generata, resosi conto della dimensione spropositata assunta dalla “petizione Stelvio”, ieri ha in qualche modo ritrattata lanciando pubblicando un posto con cui domandava “Chi viene?” e con cui raccoglieva numerose adesioni già certe.

Insomma per molti il Motoraduno Internazionale Stelvio non potrà avere fine. Certo, se non si organizzasse più, si perderebbe un pezzo di storia del motociclismo che fonda le sue origini nel 1969. Organizzato da Moto Club di Sondrio, la manifestazione nei primi anni aveva come punto d’arrivo le principali località turistiche valtellinesi: Bormio, Aprica, Chiesa in Valmalenco. Dal 1973 gli organizzatori hanno preferito spostare il raduno a Sondalo, sfruttando la cornice panoramica offerta dal Passo dello Stelvio. Vedremo come andrà a finire e se ci sarà o meno il Motoraduno Internazionale dello Stelvio in una versione taroccata.
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