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Guzzi: “Con la Stelvio entriamo nell’ambito delle 900-1.100 cc con ruota da 19”

Abbiamo intervistato Arturo Sansom, Product Marketing Manager Moto Guzzi, che ci ha parlato del rapporto tra V100 Mandello e Stelvio, delle differenze con la V85 TT, dei segmenti di mercato, del cliente tipo…

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Moto Guzzi Stelvio 2024

Perché in una fase del mercato così favorevole alle maxi enduro la Moto Guzzi è uscita prima con la Mandello e poi con la Stelvio?

“Perché per il centenario Moto Guzzi volevamo qualcosa di completamente nuovo, e la V100 Mandello è innovativa, ha creato un segmento. In più è la prima Moto Guzzi ad avere il motore raffreddato a liquido ed è l’unica con l’aerodinamica adattiva. Entrando in un segmento già altamente popolato non avremmo colto la stessa attenzione”.

C’è una bella differenza tra la V85 TT e la Stelvio. Avete pensato a offrire una Stelvio in stile classico?

“No, perché con questi due modelli abbiamo coperto un ampio margine di mercato, che va dall’iconico al moderno. La V85 TT è una adventure dallo stile retrò, con il doppio fanale, il motore raffreddato ad aria, che impone limiti alle prestazioni e anche al progetto ciclistico. La Stelvio invece è una moto moderna, a partire dal motore, poi c’è lo stile, completamente rivisto. La Stelvio appartiene al nuovo corso della Moto Guzzi”.

Come si posiziona la Stelvio?

“Il settore delle enduro stradali è molto segmentato, si va dalle piccole adventure fino a 1.300 cc, e abbiamo individuato uno spazio nell’ambito delle 900-1.100 cc. Ed è anche molto variegato, ci sono tanti modelli che sono catalogati come adventure, alcuni più stradali con cerchi in lega da 17” e altri più estremi con cerchi a raggi da 21”. Noi ci siamo posizionati qui in mezzo, tra l’impiego stradale e fuoristradistico, con il cerchio anteriore da 19”. Comunque non siamo i soli, ci sono vari modelli con cerchi in lega da 19”, noi abbiamo scelto i cerchi a raggi. Poi abbiamo alcuni punti di forza; la Stelvio è l’unica moto con il cardano, per averlo su altre moto occorre salire di cilindrata e di prezzo, e con il parabrezza regolabile elettricamente”.

A nostro parere il punto forte è lo schema del motore...

“Certamente, quello è al primo posto, abbiamo un bacino di guzzisti, che oltre al bicilindrico apprezza il nome Stelvio, che evoca memorie positive. È una certezza, che abbiamo anche verificato sui social osservando i centinaia di commenti che si contavano quando compariva il nome Stelvio”.

A parte gli appassionati del V90°, quali sono i clienti tipo della Stelvio?

“Si parte da chi ha una adventure di medio-bassa cilindrata e vuole salire di categoria senza però passare a una moto troppo grossa, potente e costosa e che guarda anche allo stile. Poi c’è il grande viaggiatore, che ha esperienza, che non è interessato ad avere il massimo delle prestazioni ma pensa all’esperienza di viaggio, alla soddisfazione nel raggiungere la destinazione. Questa tipologia di motociclisti considera troppo estrema una moto con la ruota da 21” ma apprezza la possibilità di continuare il viaggio se si presenta una strada bianca, con una moto per viaggiare a 360 gradi”.

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Arturo Sansom, Product Marketing Manager Moto Guzzi

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