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Ducati Panigale V4 S Corse, bike of the "Champions"

La Casa di Borgo Panigale svela durante la Ducati World Premiere la nuova Panigale V4 S Corse, con livrea ispirata a quella della moto con cui Michele Pirro ha vinto la Race of Champions
1/6 Ducati Panigale V4 S Corse 2019

La nuova livrea "Corse"

In occasione della Ducati World Premiere 2019, la Casa di Borgo Panigale ha svelato i nuovi modelli che vedremo a breve al Salone di Milano. Oltre alla Hypermotard 950, alla Monster 821 Stealth, alla nuova Diavel 1260, alla Multistrada 950 e all'attesissima Panigale V4 R, ad attirare l'attenzione è stata anche la nuova Panigale V4 S Corse grazie a una livrea che ricorda da vicino quella della della moto con cui Michele Pirro ha vinto la Race of Champions al World Ducati Week 2018. Nessuno stravolgimento alla parte tecnica, che resta invariata rispetto alla V4 S 2018.

Qui sotto trovate le foto della moto con cui Pirro ha vinto la Race of Champions; scorrendo la pagina potete approfondire la dotazione della Panigale V4 S Corse 2019 e, di seguito, trovate tutti i dettagli e le foto del propulsore Desmosedici Stradale.

Dotazione e ciclistica

La Panigale V4 S Corse si differenzia dalla versione “base” grazie a una componentistica più raffinata, oltre che per la livrea. Questa versione della V4 S è equipaggiata con una forcella Öhlins NIX-30, ammortizzatore posteriore Öhlins TTX36 e ammortizzatore di sterzo sempre Öhlins con sistema di controllo event-based. Su questa versione le sospensioni e l’ammortizzatore di sterzo sono controllati dal sistema di controllo di seconda generazione, Öhlins Smart EC 2.0, caratterizzato dalla nuova interfaccia di regolazione OBTi (Objective Based Tuning Interface).

La Panigale V4 S Corse monta le nuove pinze monoblocco Brembo Stylema, l’evoluzione delle M50. Le nuove Stylema, lavorate da un singolo blocco in lega, presentano sul corpo e nelle boccole di fissaggio, delle zone di alleggerimento che, rispetto alle M50, le rendono visivamente più compatte e consentono una riduzione di peso di 70 g per ogni pinza, senza perdita di rigidezza. Altri interventi evolutivi sono stati fatti sul fronte della ventilazione interna per una superiore costanza di rendimento. Le doppie pinze Brembo hanno ciascuna quattro pistoncini da 30 mm di diametro che lavorano su dischi da 330 mm di diametro, al posteriore troviamo un disco singolo di 245 mm con pinza a 2 pistoncini. L’impianto frenante è coadiuvato dal sistema ABS Cornering EVO, che sfrutta la centralina 9.1MP della Bosch.

Infine, la Panigale V4 S Corse è dotata di cerchi a 3 razze forgiati in lega di alluminio e di un telaietto anteriore in magnesio. Le gomme di primo equipaggiamento sono le Pirelli Diablo Supercorsa SP nelle misure 120/70 ZR17 anteriore e nella 200/60 ZR 17 posteriore.

Ducati Desmosedici Stradale, il motore della Panigale V4 S Corse

Il motore della Ducati Panigale V4 S Corse ha una potenza di 214 CV, a 13.000 giri/minuto, e una coppia di 123,56 Nm a 10.000 giri/minuto. Nonostante le sue elevate prestazioni, il motore Desmosedici Stradale permette lunghi intervalli di manutenzione, che prevedono il controllo del gioco delle valvole ogni 24.000 km (i tagliandi ogni 12.000 km/1 anno). Il motore della Panigale V4 S Corse è l’unico del segmento delle sportive ad avere la configurazione a V di 90° e a impiegare tecnologie come l’albero motore contro rotante e l’ordine di accensione “twin pulse”. La già elevata potenza del motore Desmosedici Stradale in configurazione di serie cresce ulteriormente, raggiungendo i 226 CV, montando lo scarico racing completamente in titanio, realizzato da Akrapovič su specifiche Ducati Corse.

Questo propulsore nasce per essere montato ruotato all’indietro di 42°, per ottimizzare la distribuzione dei pesi, utilizzare radiatori più estesi e avanzare quanto più possibile il pivot del forcellone. Il motore è stato inoltre progettato per essere elemento strutturale del telaio. Nella parte anteriore del semicarter superiore e nella testa della bancata posteriore sono stati ricavati gli attacchi al telaio principale. Inoltre, il basamento funge anche da fissaggio della sospensione posteriore e del forcellone. Con un peso di 64,9 Kg il Desmosedici Stradale è solo 2,2 Kg più pesante del bicilindrico Superquadro da 1.285 cc. I carter motore sono in alluminio, realizzati in fusione per gravità e accoppiati con taglio orizzontale. Il semicarter superiore integra le quattro canne dei cilindri in alluminio con riporto al nikasil che assicura protezione dall’usura e basso attrito. Nelle canne dei cilindri scorrono pistoni da 81 mm di diametro, con due segmenti, a basso attrito, più raschiaolio. Sono stampati in alluminio e sfruttano la tecnologia “box in box” che consente di contenere l’altezza del mantello e lo spessore sotto il cielo a tutto vantaggio della riduzione degli attriti e dei carichi inerziali, mantenendo la necessaria resistenza e rigidezza. Il rapporto di compressione è di 14:1. I pistoni sono accoppiati a bielle forgiate in acciaio con un interasse di 101,8 mm.

L’albero motore impiega bronzine di banco, ruota su tre supporti, ed è realizzato in acciaio nitrurato con perni di biella a doppia rettifica sfalsati di 70°. Questa caratteristica della geometria dell’albero, combinata con il layout a V del motore consente di realizzare un ordine di accensione particolare, il cosiddetto “Twin Pulse”. Per limitare il peso tutti i coperchi del motore sono realizzati in magnesio mediante la tecnologia della pressofusione. Di questo materiale sono realizzati i coperchi delle teste, la coppa dell’olio, il coperchio dell’alternatore e quello della frizione, realizzato in due pezzi.
1/25 Per massimizzare le doti di coppia ai medi regimi e per ottenere coppia e potenza a regimi più contenuti, il motore ha una cilindrata superiore a quello utilizzato in MotoGP, per la precisione 1.103 cc. La Casa dichiara una potenza di oltre 155 kW (210 CV) a 13.000 giri/minuto, e una coppia massima di oltre 120 Nm (12,2 kgm) da 8.750 a 12.250 giri/minuto, nel rispetto della Normativa Euro 4. Lubrificazione a carter semi secco
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