La caratteristica più interessante riguarda però la trasmissione, affidata ad un sistema elettromeccanico che lavora su un cambio a 6 velocità . Esso è dotato di attuatori elettrici per la frizione e la trasmissione, che in modo completamente automatico o sequenziale-manuale (attivabile dal pilota con comandi al manubrio) innestano i rapporti. La trasmissione finale è a catena e non a cinghia come verrebbe da pensare, mentre il motore è un bicilindrico in linea con raffreddamento a liquido, un’architettura molto diffusa in questa fascia di mercato per la semplicità di costruzione, il costo relativamente contenuto nella produzione e la possibilità di adattare il propulsore ad una molteplicità di modelli di moto.

La distribuzione è a doppio albero a camme in testa, con 4 valvole per cilindro, rapporto di compressione 11,6:1 e una cilindrata di 400 cc. La potenza dichiarata per questo twin parallelo, già in uso su diversi modelli di moto firmati Cyclone, è di 45 CV (33 kW) al regime di 9.500 giri/min e 37 Nm di coppia massima a 8.000 giri/min. Valori in linea con la normativa europea riguardante la patente di categoria A2.

A livello ciclistico, la forcella ha un rivestimento di forma triangolare, che nella realtà cela una tradizionale unità a steli rovesciati. Altrettanto tradizionale il telaio tubolare in acciaio, al quale è abbinato un forcellone a due bracci oscillanti e coadiuvato da una coppia di ammortizzatori regolabili nel precarico. I cerchi sono entrambi da 17” e calzano pneumatici nelle misure 130/70 all'anteriore e 150/70 al posteriore. L’impianto frenante sfrutta poi due dischi, entrambi sorvegliati da ABS. Tra la dotazione elettronica troviamo anche il il controllo di trazione.

Difficile al momento dire con certezza se la Cyclone AQS 401 arriverà nel nostro mercato, ma sicuramente vanta un pacchetto tecnico molto interessante, e potrebbe inserirsi nel folto mercato dei modelli guidabili con patente A2.