Durante
il test della nuova Benelli 752 S abbiamo posto alcune domande al manager del reparto ricerca e sviluppo della Casa marchigiana, Marco Bellucci.
Avete rispolverato il bicilindrico in linea che avevate sviluppato per la 2ue?
“No, questo bicilindrico ha più cose in comune col nostro tre cilindri. Il motore della 2ue era open deck con canne integrate nel basamento, mentre qui i cilindri sono separati. Già questo cambia tutto. È vero che le misure di alesaggio e corsa sono le stesse, ma in realtà sono le stesse della TnT 1130, che ha un motore tutt’ora valido. Infatti la parte calda arriva da lì, salvo per il fatto che la camera di combustione è stata aggiornata per superare le normative Euro 4. In comune hanno anche il cambio estraibile. Mentre diversamente da quanto accade sulla TnT, abbiamo separato la parte di raffreddamento da quella di generazione elettrica. Abbiamo allineato il generatore all’albero motore e spostato la pompa dell’acqua sul lato destro”.
Dato che l’avete sviluppato da zero, perché non fare un tre cilindri?
“Perché il bicilindrico in linea è meno costoso, più snello e leggero. E perché ci piaceva mantenere una certa coerenza coi nostri bicilindrici paralleli di 300 e 500 cc”.
I valori di coppia e potenza di questo motore rispondono a un preciso obiettivo o sono il massimo che si può ottenere?
“Sono quelli richiesti dal nostro reparto marketing, che voleva una moto non più per neopatentati ma comunque facile da guidare. L’idea è che i clienti che fanno esperienza con le nostre 300 o 500 possano passare a lei. Ad ogni modo, la potenza è in linea con quella dei nostri competitor”.
Qui sotto trovate le foto del motore della Benelli 752 S 2019.