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Tour-X5, il test del nuovo casco adventure di Arai

Totalmente rinnovato, il Tour-X5 Arai vanta un inedito sistema di aggancio visiera e frontino, flussi d’aria incrementati, aerodinamica ottimizzata e una maggiore panoramicità. Rivista anche la calotta, che sfrutta la tipica forma “ad uovo”, un must della politica Arai in termini di sicurezza. Ecco tutte le caratteristiche e le nostre impressioni dell'Arai Tour-X5

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Arai rinnova profondamente il proprio casco dedicato alle crossover-adventure presentando il Tour-X5, quinta evoluzione dell'integrale con frontino della Azienda giapponese che da tre generazioni costruisce i propri caschi completamente a mano con una cura e un'attenzione maniacali, ponendo il tema della sicurezza sempre in cima a tutte le priorità.

Rispetto al predecessore, il Tour-X4, le innovazioni riguardano tutti gli aspetti, compresa la calotta esterna che sfrutta una forma ancor più tondeggiante, sposando la politica della deviazione e dissipazione dell’energia. In caso di impatto, dichiara Arai, la resistenza che qualsiasi casco può assorbire è limitata, per questa ragione è necessario far si che l’energia penetri il meno possibile all’interno del casco, e questo è possibile realizzando una superficie senza spigoli o incavi che possano compromettere il rotolamento, e al contempo, utilizzare un materiale molto tenace come la fibra di vetro rinforzata di Arai che possa resistere agli impatti senza rompersi o deformarsi. Per questa ragione l'Azienda non si distacca dalla propria calotta "ad uovo" in favore di forme più spigolose e accattivanti, poiché la forma deve seguire la propria funzione, una citazione ripresa dal motto dell'Architettura Moderna industriale del tardo Ottocento "Form follows Functions" coniato dall'Architetto Louis Sullivan.

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Parallelamente al tema del rotolamento, il Tour-X5 è dotato del sistema VAS-S di aggancio rapido del frontino, anch'esso tutto nuovo e sviluppato per ottimizzare l'aerodinamica, e della visiera, con quest’ultima che durante l’apertura non fa perno su un solo punto ma sfrutta un percorso obbligato, con meccanismo abbassato di 10 mm. Si tratta di una soluzione ereditata dall’RX-7V, che oltre a non richiedere attrezzi per le operazioni di montaggio/smontaggio ha l’obiettivo di migliorare la capacità di dissipazione dell’energia in caso di impatto. La calotta interna è in EPS in unico pezzo con 5 zone a densità differenziate, un’esclusiva Arai, che in caso di caduta promette di assorbire l’energia in egual maniera su tutti i punti della superficie senza che ci siano zone deboli dovute a giunti fra le diverse tipologie di calotte assemblate. Arai dichiara infatti di avere la medesima resistenza in qualsiasi punto della superficie dei propri caschi e non soltanto nei punti sui quali vengono effettuate le prove di omologazione. Grazie ad una cintura in Super Fiba collocata sulla parte superiore del taglio per l'apertura della visiera, una soluzione pensata per irrobustire ulteriormente la calotta esterna, è stato possibile a detta di Arai avere un minor spessore dell'EPS in quel punto e di migliorare la visibilità.

Infine, l'aerazione del casco è stata totalmente riprogettata con nuove prese d'aria. Sul mento la superficie penetrante è cresciuta del 200% rispetto al Tour-X4 (dato dichiarato da Arai), e grazie al canalizzatore collocato all'interno del casco in corrispondenza della bocca è possibile scegliere se indirizzare l'aria direttamente sul viso o deviarla sulla superficie interna della visiera. Superiormente spariscono le prese d'aria collocate sulla visiera, che lasciano il posto al nuovo sistema di ventilazione "Arai logo Duct". Sulla calotta, il logo in 3D offre nella superficie inferiore due prese d'aria da 10mm sviluppate per rinfrescare la fronte anche a basse velocità. In cima alla calotta infine troviamo l'apertura superiore regolabile su tre livelli: (chiusa, semi-aperta, aperta) con gli estrattori posteriori collocati all'interno dello spoiler e nella parte bassa della calotta.

Appena indossato il casco si apprezza l'ottima visuale offerta: il campo visivo è molto ampio sia sulla verticale che ai lati, grazie anche alla nuova visiera, la cui curvatura a raggio costante evita la formazione di distorsioni ottiche. Altra peculiarità riguarda il comfort della calzata: inserita la testa, le morbide imbottiture realizzate in materiale antibatterico e concepite per ospitare agevolmente i sistemi di comunicazione avvolgono alla perfezione la nuca. Non ci sono pressioni eccessive ne sulle guance ne sulla fronte, e il cinturino di chiusura con anello a “doppia d” offre due morbide fodere che si interpongono tra il laccio e il collo. Ottimo il bilanciamento dei pesi dovuto in parte anche ad una forma più stradale, compatta, e meno affusolata rispetto al Tour-X4, che hanno permesso di centralizzare le masse. Il nuovo frontino, totalmente riprogettato, rende pressoché nullo l’effetto “vela” tipico di questa tipologia di caschi anche ad andature autostradali, giovando al defaticamento del collo. L’aerazione offerta dal nuovo sistema di ventilazione è molto generosa soprattutto rispetto al passato. Sulla mentoniera il flusso d’aria in ingresso è abbondante e ben avvertibile, e il sistema di indirizzamento su bocca o profilo interno della visiera è efficace, scongiurando la formazione di condensa in mancanza del Pinlock, per il quale sono predisposti i perni di fissaggio. In aggiunta a questa troviamo la presa d’aria superiore regolabile su tre posizioni (chiusa, semi aperta o totalmente aperta) dalla quale è possibile rinfrescare efficacemente la parte alta della nuca, mentre il logo Arai in rilievo offre una discreta aerazione percepibile sulla fronte sin dalle basse velocità. Un plus non da poco quest’ultimo, specie quando si guida ad esempio in fuoristrada o in città. Promossa l’insonorizzazione, non si avvertono scricchiolii o fastidiosi fruscii, in particolare con lo spoiler/ sottogola abbassato al massimo.

In aggiunta a questo, per chi desidera un isolamento ottimale, è disponibile il sottogola maggiorato.

Il sistema di sgancio di frontino e visiera è tutto sommato rapido e abbastanza semplice se rapportato agli standard Arai, e offre l’opportunità di ottenere due ulteriori configurazioni (solo visiera o frontino con maschera da cross) in pochi passaggi. L’assenza del visierino interno, che Arai non ritiene sicuro perché il suo inserimento andrebbe a creare un pericoloso vuoto fra calotta esterna ed interna, si avverte soprattutto nelle strade con tante gallerie o quando si guida dal giorno alla notte.

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Per il nuovo Arai Tour-X5 sono disponibili sei varianti cromatiche monocolore al prezzo di 889 euro e cinque con grafica a 999 euro.

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