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Distributori di carburante: occhio alle truffe

Secondo un'indagine della Guardia di Finanza un distributore su cinque non è a norma; le irregolarità sono di varia natura. Ecco quali sono le truffe più comuni
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1 su 5 non è a norma

Anche quest’anno, come tutti gli anni, la Guardia di Finanza ha condotto un controllo a tappeto su numerose stazioni di servizio per il rifornimento. L’indagine rientra nel quadro del Piano straordinario di controlli estivi 2018 in vista delle partenze per le vacanze. Ciò che emerge da questa indagine ha dell’incredibile: su 1.379 impianti di distribuzione controllati sull’intero territorio nazionale, ben 330 di questi si sono dimostrati non a norma.

Le irregolarità riscontrate riguardano la truffa nell’erogazione, con la pompa che eroga meno carburante di quanto mostrato sul display oppure con la stessa che adotta un prezzo al litro maggiore di quello mostrato dal display. Un escamotage reso possibile solamente con la manomissione della pompa stessa e quindi con la piena complicità dei tecnici addetti alla manutenzione. Un’altra irregolarità riguarda quei distributori furbetti che allungano il carburante, presente nelle loro cisterne, con oli esausti o persino acqua. Usanza molto pericolosa per la salute del nostro motore. O ancora quelli che, pur di guadagnare quanto più possibile, acquistano il carburante da mercati illegali, riuscendo quindi a evitare le normali tasse. Insomma qualunque sia la frode, a pagare è sempre l'utente finale.

Qui sotto trovate il rapporto della Guardia di Finanza in merito all'inchiesta sulle stazioni di servizio. In tema di carburanti vi ricordiamo che a partire da ottobre 2018 entrerà in vigore l’obbligo di apporre sui nuovi veicoli e su tutte le pompe delle stazioni di rifornimento nuove etichette carburante. Quello della benzina sarà tondo; qui tutte le informazioni.

Frodi nel settore dei carburanti

"Dei 1.379 distributori stradali di carburante controllati su tutto il territorio nazionale, uno su cinque è risultato irregolare: 330 sono le violazioni constatate, delle quali 176 riferite alla disciplina prezzi con sanzioni amministrative a carico dei gestori degli impianti.

Nelle ipotesi più gravi, 55 responsabili sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria, con il sequestro di oltre mezzo milione di litri di prodotti petroliferi.

Tra i casi di frode scoperti le classiche truffe nell’erogazione di carburante e miscelazioni abusive, oltre a immissioni in consumo in evasione d’accisa.

Il casolare “benzinaio” di Taranto: i Finanzieri, insospettiti dalla presenza di numerose autovetture disposte ordinatamente in fila davanti all’ingresso di un capannone, hanno pensato bene di approfondirne il motivo. Hanno così scoperto che quello stabile celava in realtà un vero e proprio distributore di carburante, con tanto di cisterna della capacità di 9.000 litri dotata di elettropompa e di pistola erogatrice. Denunciati i due responsabili."
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