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Triumph: “Sulle Scrambler 1200 il 21” ant. il miglior compromesso per il divertimento”

Abbiamo intervistato Stuart Wood, Chief Engineer di Triumph, che ci ha parlato delle nuove Scrambler 1200 X e XE, del perché di alcune scelte tecniche, delle previsioni di vendita…

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Per quanto riguarda la versione precedente della Scrambler 1200, tra XC e XE qual è stata la più venduta?

“La XE ha avuto un successo maggiore, conquistando circa il 60% di chi ha scelto una Scrambler 1200”.

Quindi pensate che anche ora la XE sarà la più venduta?

“Magari no, perché ora con la nuova versione X offriamo una moto con caratteristiche ben distinte, più facile, con una seduta più bassa e un prezzo di acquisto inferiore. Ora c’è una grande differenza tra i due modelli, che prima non era così marcata. Pensiamo che con la nuova X riusciremo a conquistare nuovi clienti e a raggiungere i volumi di vendita della XE”

Perché sulla Scrambler 1200 XE l’accoppiata di sospensioni Showa/Öhlins della precedente versione ha lasciato il posto a delle unità Marzocchi?

“Già montiamo sospensioni Marzocchi sulla nostra Tiger 900 GT e siamo molto soddisfatti del prodotto. Lo siamo noi, i nostri ingegneri, ma soprattutto il cliente finale. Così abbiamo deciso di montare queste sospensioni anche sulla nuova Scrambler 1200”.

Avete rinunciato ad alcuni componenti più costosi, ma è arrivata la piattaforma inerziale anche sulla Scrambler 1200 X. Perché non fare una versione della moto più semplice e magari anche più economica?

“Abbiamo cercato di far risparmiare il più possibile i clienti facendo delle scelte tecniche diverse rispetto al passato. Valutiamo a fondo le loro richieste e il mercato ci chiedeva una moto che costasse meno, ma allo stesso tempo più sicura. Così abbiamo deciso di equipaggiare la X con la piattaforma inerziale, che gestisce Optimised Cornering ABS e Optimised Cornering Traction Control”.

Entrambe le versioni sono ora ricche a livello di elettronica, perché non mettere anche il quickshifter?

“Avremmo potuto metterlo, ma non è un componente che i clienti ci chiedono su questa moto”.

Entrambe le versioni hanno cerchio anteriore da 21”. Perché non differenziarle maggiormente? Magari equipaggiando la X con un cerchio anteriore da 19” per renderla ancor più stradale?

“Avevamo molte opzioni sul tavolo, avremmo potuto fare molte cose. Ma la nostra Scrambler 1200 nasce come una moto che vuole essere divertente su strada e che allo stesso tempo permetta di togliersi delle belle soddisfazioni in off road. Per questo crediamo che il cerchio anteriore da 21” sia la soluzione migliore”.

Pinza Brembo Stylema con dischi da 320 mm sulla versione XE, non pensate che sia “troppo” per il genere di moto?

“Per la maggior parte del tempo il cliente finale userà questa moto su strada, pensiamo che l’impianto frenante sia adeguato al tipo di moto. Bisogna considerare anche che la ruota anteriore a raggi da 21” ha molta più inerzia rispetto ad un 17” in lega leggera. L’attacco alla frenata è dolce e progressivo, facile da gestire anche in fuoristrada, ma quando serve c’è la potenza frenante di una moto da pista, che non guasta mai”.

Il serbatoio è passato da 16 a 15 litri, perché?

“Con l’omologazione Euro 5b abbiamo dovuto implementare un sistema di recupero dei vapori della benzina (canister, ndr.), che si trova all’interno del serbatoio. Allo stesso tempo, però, siamo riusciti ad ottimizzare i consumi di carburante. Per cui, nonostante un litro di capacità in meno, la moto ha la stessa autonomia”.

Ora in gamma avete una Scrambler 400, una 900 e una 1200, ne arriverà anche una basata sulla piattaforma 660?

“Tutto è possibile, ovviamente. Ma penso che ora abbiamo una bella gamma di scrambler. Ogni modello incarna il nostro DNA e mette in mostra la qualità Triumph, dalla piccola 400 fino ad arrivare alla 1200, tutte sono curate allo stesso modo”.

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