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Triumph svela il prezzo della Bonneville Bobber

Nasce una nuova Triumph “custom”, la Bonneville Bobber. Look molto caratterizzato e minimalista, che richiama certe Triumph del passato, realizzazione raffinata, motore 1.200 cc tutto coppia, elettronica aggiornata e oltre 150 accessori originali disponibili

presentata a londra la nuova custom di serie inglese

Bonneville T120 e T120 Black, Street Twin, Thruxton e Thruxton R, Street Cup, Bonneville T100 e T100 Black: questa la lunga lista delle moto con cui Triumph sta ormai da un anno rinnovando la propria gamma classic. Della famiglia precedente, spinta dal motore raffreddato ad aria, rimangono ad oggi in listino solo la Scrambler e la Speedmaster. Ma anche queste hanno vita breve: della versione 2017 della prima si sono viste molte foto spia e ce la aspettiamo per Eicma; per quanto riguarda la seconda, beh, arriva la nuova Bonneville Bobber, in anteprima a Londra in vista del lancio ufficiale a Eicma. Qui le foto ufficiali e quelle dello showcase nella capitale inglese.
 
Bobber è un concetto di moto custom che va alla grande ultimamente, modelli essenziali, minimalisti, pensati per motociclisti tendenzialmente individualisti e attenti alla sostanza (leggi: motori muscolosi). Dopo l’interpretazione di Moto Guzzi, ecco che ora è Triumph a proporre la propria visione e lo fa con una moto che ha il compito di riportare alla mente alcune moto del passato (come la Speed Twin del 1950) ma con un approccio moderno nella tecnologia.

Essenziale … ma non troppo

I tratti caratteristici che trasformano la Bonneville T120 nella Bobber sono molti, tutti all’insegna del “togliere”: linee pulite, sella monoposto, manubrio dritto e ampio, carrozzeria e fari anteriori dallo stile essenziale, serbatoio scolpito, cerchi a raggi con ampio pneumatico posteriore e look hardtail (cioè la sospensione appare rigida, ma l’ammortizzatore c’è, nascosto). Si continua con un vano batteria con fascia in acciaio inossidabile, specchietti per l’estremità del manubrio, loop posteriore per il parafango, doppi corpi farfallati che richiamano i vecchi carburatori, leve larghe regolabili, soffietti in gomma per gli steli della forcella, mozzo posteriore ispirato ai freni a tamburo, nuovo carter destro e copri pignone con coperchio di ispezione removibile.
La Bobber tiene fede al proprio nome e sfoggia un look minimalista, ma è costellata di dettagli molto raffinati, che su una vera e propria custom di serie non possono mancare: i fregi motore 1200HT in tonalità Bronze e il logo triangolare Triumph, coprimotore spazzolati, tappo del serbatoio con serratura e logo e riser per manubrio Silver Satin e Graphite.
Per esaltare ulteriormente il suo look, la Bobber monta classici cerchi a raggi, con profilo nero, camere d’aria e pneumatici Avon Cobra sviluppati appositamente per questo modello. Il cerchio anteriore da 19"x2,5" calza un Avon Cobra AV71 100/90; il posteriore da 16"x3,5" sfoggia il primo pneumatico radiale AV72 della categoria, un 150/80 dotato di battistrada Cobra. Al posteriore, giusto per un tocco di modernità in un contesto decisamente tradizionale, compare il gruppo ottico al Led.

colori, disponibilità e prezzo

La Bobber arriverà dai concessionari a febbraio 2017, ad un prezzo di 13.150 euro c.i.m.; sarà disponibile in quattro colorazioni:
  • Ironstone con finitura opaca
  • Morello Red
  • Competition Green e Frozen Silver
  • Jet Black

Comodità da single

La Bobber introduce per la prima volta nella categoria una posizione di guida personalizzabile. Merito della sella con base scorrevole in alluminio, linee scolpite ed ergonomiche che ottimizzano il comfort del pilota, imbottitura profonda e splendide cuciture. Peccato che per regolare la seduta servano degli attrezzi e un paio di minuti di lavoro, allentando due bulloni che fissano la sella a una slitta sottostante. Anche la posizione della strumentazione è regolabile (ruotabile di quasi 90°). Il pilota può variare la propria posizione più in alto e in avanti per una guida dinamica in posizione roadster, oppure verso il basso e in posizione più arretrata per una posizione di guida più tradizionale e confortevole per le lunghe distanze.
 
La strumentazione regolabile, unita a un’altezza minima della sella di soli 690 mm, rende la Bonneville Bobber una moto accessibile a piloti di ogni corporatura.
A proposito di cruscotto, la Bobber ne sfoggia uno misto, con tachimetro analogico e display Lcd che mostra varie informazioni, tra cui, indicatore di marcia inserita, contachilometri totale, due contachilometri parziali, indicatore di manutenzione, autonomia residua, livello carburante, consumo medo e istantaneo, orologio, impostazioni del traction control.

Tecnica nascosta

Il caratteristico look hardtail della Bobber va attribuito a un innovativo forcellone oscillante a “gabbia”, con nottolini per cavalletto centrale e monoammortizzatore posteriore nascosto. Anche il sistema di scarico (che deve contribuire a rispettare la Euro 4) è risolto con discrezione grazie a  linee pulite e catalizzatore nascosto (e del resto lo sono anche la centralina motore, il modulatore ABS e l’immobilizer).

Erogazione e sound al servizio delle emozioni

Il cuore della Bobber è il bicilindrico in linea raffreddato a liquido introdotto con la nuova famiglia Bonneville presentata a Eicma 2015. Sulla Bobber è usata la configurazione di 1.200 cc in versione High Torque, lo stesso motore della Bonneville T120 ma con un’apposita messa a punto che garantisce ancor più coppia e potenza sin dai regimi più bassi. La fasatura di 270° assicura un’erogazione fluida e lineare, gestita dal cambio a sei rapporti. Il carattere della Bobber è esaltato dall’esclusivo doppio airbox, progettato appositamente con due filtri: un sistema di aspirazione e scarico unico unito a un nuovo albero di uscita. Alla “colonna sonora” contribuisce l’impianto di scarico con doppio rivestimento in acciaio inossidabile spazzolato e dotato silenziatori lineari (Triumph li chiama “a cerbottana”) con uscita a fetta di salame (“slash cut”), più corti e leggeri rispetto alla Bonneville T120.
 
Come su tutte le Bonneville di nuova generazione, il motore della Bobber è dotato di ride-by-wire, con l’alimentazione assicurata da doppi corpi farfallati dallo stile classico (il design simula quello dei carburatori), il raffreddamento è a liquido, ma il gruppo termico del motore è comunque fittamente alettato, mentre tutto l’impianto è integrato con discrezione e dotato di un radiatore esclusivo e di una ventola più larga. La Bobber ha inoltre un intervallo di manutenzione esteso di 16.000 km.
 
Sono molti i dispositivi tecnologici moderni che affiancano e assistono il pilota nella ricerca di un’esperienza di guida appagante ma al tempo stesso sicura. Del ride-by-wire abbiamo detto, ma precisiamo meglio il concetto, raccontandovi delle due modalità di guida (Road e Rain), selezionabili tramite un nuovo comando e con due apposite mappature dell’acceleratore, per livelli ottimali di controllo e sicurezza in diverse condizioni di guida. Sempre in tema di elettronica, la Bobber ha il controllo di trazione, comunque disinseribile. Al comfort globale concorre anche la frizione a “coppia assistita”, che diminuisce lo sforzo di azionamento della leva.

Abitabilità, comfort e controllo

Grazie a un nuovo telaio su misura, sviluppato per adattarsi alla geometria unica di questo modello, alla forcella di nuova concezione con tarature dedicate, all’altezza ridotta della sella (690 mm: nella foto c'è Carl Fogarty, sulla Bobber) e alla possibilità di regolare la stessa, la Bobber assicura una dinamica di guida “capace di ridefinire un’intera categoria”, come dice Triumph. Insomma, aspettiamocela più comoda, maneggevole e facile di come forse il look “da dura” darebbe a intendere. Il tutto con la sicurezza che possono garantire il traction control e l’ABS di serie.
 

Personalizzabile, ovviamente

La Bonneville Bobber è stata progettata per la customizzazione, con oltre 150 accessori disponibili, oltre a una linea di abbigliamento dedicata, che comprende giubbini in pelle casual e tecnici.
Per esaltare lo stile ci sono un manubrio alto in stile ape hanger e uno molto ribassato, una sella pilota dal look più deciso e specchietti vintage per l’estremità del manubrio. Per i piloti che amano macinare chilometri all’insegna della massima comodità sono disponibili la sella comfort a coste e trapuntata, un kit manopole riscaldate e un kit cruise control. Per incrementare le prestazioni, Triumph presenta una doppia unità di sospensione posteriore regolabile con logo, in collaborazione con il nuovo partner Fox, e impianti di scarico Vance & Hines,  con coperchi in alluminio lavorato, regolabili per modificare il profilo. La targa con montaggio laterale non sarà omologata per il mercato europeo.
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