L’Italia si presenta al via con Manuel Monni (TM-E1), Deny Philippaerts (Beta Boano-E2), Oscar Balletti (RedMoto Honda-E2) e Giacomo Redondi (RedMoto Honda-E3) nel World Trophy, Davide Soreca (RedMoto Honda-E1), Matteo Cavallo (Beta Boano-E3) e Matteo Pavoni (KTM-E1) nello Junior Trophy e Andrea Verona (Husqvarna), Emanuele Facchetti (KTM Sissi Racing) e Lorenzo Macoritto (KTM) nel Trofeo per Club con il Moto Club Italia.
In testa dalla prima sino all’ultima prova speciale, gli Stati Uniti dominano la Six Days, incrementando il distacco sugli avversari giorno dopo giorno. Ma fino al Day4 gli avversari più pericolosi siamo noi, con Giacomo Redondi che strappa tempi molto interessanti in sella alla CRF500R (provata solo 2 volte in allenamento pochi giorni prima della ISDE) in ogni singola speciale (tanto da fare anche l’assoluta nel Day1) e porta gli azzurri in scia agli americani. Qualcosa, però, si inceppa nel meccanismo made in Italy: durante il 5° giorno di gara (di fatto ultimo giorno di “Enduro puro”, in quanto il Day6 è una manche da Cross di 10 minuti circa) Manuel Monni cade malamente nella prima prova speciale, riportando la rottura del 5° metacarpo della mano destra.
Quasi contemporaneamente anche Oscar Balletti è costretto ad alzare bandiera bianca: l’Italia dice così ufficialmente addio alle speranze di podio (ma anche di un buon piazzamento) nel Trofeo. Chiudiamo con un amaro 19° posto, che non fotografa la nostra nazionale, capace di lottare e giocarsela con tutti. Arriva anche una vittoria di giornata, nel Day4, quello prima del forfait di Monni e Balletti, con grande contributo di Giacomo Redondi. Meritavamo di più, ma queste sono le gare: la prima regola è arrivare al termine. Un grazie particolare va a Deny Philippaerts, sostituto di
Davide Guarneri, out per infortunio.
Le cose vanno meglio nel Vaso (Junior Trophy), dove saliamo sul terzo gradino del podio. Davide Soreca è costantemente uno dei più veloci del gruppo (domina però Josep Garcia, spagnolo dell’Husqvarna), Matteo Cavallo tira fuori qualche guizzo dal guanto destro e Matteo Pavoni fa una gara di grande sostanza, mettendo sotto torchio la piccola KTM 125.
Grande soddisfazione per il Moto Club Italia, che conquista la vittoria nei Club con il terzetto Verona-Facchetti-Macoritto, solo alcuni dei talenti più promettenti del made in Italy di domani. Infine segnaliamo il 6° posto del Moto Club Pavia nel Club Team Award, con Federico Aresi, Nicolò Bruschi e Mauro Zucca.
Chiudiamo il capitolo Italia con una notizia che ha dell’incredibile: vi ricordate Alessandro Gritti, il campionissimo 69enne che ha vinto 14 titoli italiani (12 di enduro, due di cross), 4 europei e vari allori alla Six Days (due vittorie assolute, tre di classe, 13 medaglie d'oro, uno World Trophy...)? Bene, alla sua veneranda età ha partecipato alla ISDE 2016 con una Honda CRF250R Enduro. E non al Vintage Trophy, ma alla Six Day "vera e propria", contro gente che ha anche un terzo dei suoi anni. Ebbene sì, l'ha portata a termine! Il campione bergamasco è arrivato 307° assoluto su 487 che hanno finito la gara e
55° della sua classe (Categoria 1, classe E1, in 113 al via). Immenso Gritti, anche alla soglia dei 70 se n'è lasciati dietro davvero parecchi!