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Multi 950 vs 1090 ADV: la volete comoda o cattiva?

Prova Ducati Multistrada 950 vs KTM 1090 Adventure, pregi e difetti: comparativa 2017 tra le enduro stradali sorelle (non povere) di Multistrada 1200 e 1290 Super Adventure S. Con distinte peculiarità (agilità e prestazioni per KTM, comfort per Ducati), inseguono l'obiettivo comune della versatilità
1/27 Ducati Multistrada 950: uno sguardo disttratto può far confondere questa moto con la versione 1200, ma il forcellone (bibraccio) e la ruota anteriore (da 19") sono riservate alla "Multi" di cilindrata minore

Terra di mezzo

Rieccoci ad un confronto tra enduro stradali. Ricordate la comparativa tra BMW R 1200 R Exclusive e KTM 1290 Super Adventure S? Beh, è stato un testa a testa incandescente tra moto al top assoluto della categoria. Ora torniamo in argomento enduurone, ma scendendo di cilindrata. Minimo comune denominatore, oltre al genere di moto, è la presenza di una KTM, stavolta la 1090 Adventure. Se la vede con la Ducati Multistrada 950, la crossover by Borgo Panigale di livello più umano, per prezzo e prestazioni. Le moto in prova (qui le foto della comparativa) sono equipaggiate con le valigie laterali rigide e KTM vanta il terminale Akrapovic, optional a 999 euro che ne rende il sound accattivante come quello, fantastico, del pompone bolognese con lo scarico di serie (la KTM con scarico standard ha un… canto meno cattivo della Ducati). In entrambi i casi siamo comunque all’interno della comfort zone per le orecchie.
Ducati Multistrada 950 e KTM 1090 Adventure in posa in un insediamento rurale sopra Chiavenna (SO)

Sella-manubrio-pedane

Sulla “Multi” la sella è più bassa e morbida che sulla KTM, ma anche concava, mentre il manubrio è più alto e molto più largo. Le pedane, inoltre, sono un po’ più avanzate e si avverte la sporgenza del carter frizione sopra il piede destro. Le pedane sono rivestite in gomma e sono più larghe e piatte sulla KTM, più stradali quelle Ducati. La prima impressione è quella di una Ducati più seduta, con un serbatoio più largo in alto, ma ben rastremato tra le gambe: una moto per viaggiare comodi. La KTM ha una posizione di guida più attiva, con i polsi caricati quanto basta per sentire la ruota davanti, pedane più arretrate per spingere come si deve quando serve e un manubrio largo il giusto. Due note per la Kappa: le manopole riscaldate optional (199 euro) hanno un diametro un po’ superiore alla norma, oltre al fatto di avere la guaina dei cavi elettrici a vista (ma Ducati ha a vista i cavi delle frecce che escono dai paramani…). Inoltre l’imbottitura troppo rigida della sella vanifica un po’ il profilo migliore di quella dell’italiana. Ci starebbe bene la sella in due pezzi Powerparts vista sulla 1290 Super Adventure S, più imbottita. Sulla sorellona serviva anche a filtrare il calore del motore, ma sulla 1090 non ci sono particolari surriscaldamenti della zona sella, quindi consigliamo la sella optional per il migliore comfort. A proposito: il giudizio sulla posizione di guida della Ducati - troppo passiva, seduta - migliorerebbe con la sella rialzata optional, così il divario di “sportività” tra le due impostazioni non sembrerebbe così ampio.
Posizione di guida più seduta sulla Ducati, più attiva sulla KTM. Qui siamo al lago di Sils, dopo aver passato il Maloja

Ciclistica: più sportiva la KTM

Si parte e notiamo subito che a freddo la frizione della Multistrada stacca prestissimo, anche se a caldo torna una buona modulabilità. Il cambio KTM ha innesti precisi e secchi, meno quello Ducati, con cui ci sono capitate sfollate tra 5ª e 6ª. In città e nel misto stretto, la ciclistica più reattiva della 1090 fa la differenza. Rapida a entrare in curva e nei cambi di direzione, porta a spingere divertendosi. Dall’altro lato la Multistrada, con la sua ciclistica condizionata dal motore a L - KTM ha un V di 75° -, dà la sensazione di una ruota anteriore più lontana, di cui ci si deve fidare perché manca quel pur minimo carico sui polsi che aiuta a far percepire il lavoro della gomma (dal grip comunque ottimo). La seduta più in basso e le pedane più avanzate, unite a pneumatici da 120/70 e 170/60 contro i 110/80 e 150/70 della KTM (per entrambe cerchio da 19” davanti e 17” dietro), rendono la maneggevolezza della Multi decisamente inferiore. L’entrata in curva è più rotonda, meno rapida e i cambi di direzione più lenti. Anche modificare la traiettoria impostata richiede maggior sforzo. D’altro canto, la sensazione di appoggio sicuro a moto inclinata è fantastica, dote apprezzabile sul misto. Nello stesso frangente la 1090 Adventure si conferma un’ottima globetrotter dalla ciclistica molto equilibrata. Lo era la 1050 e lo è la 1090, che ha la stessa cilindrata (1049,9 cc) ma 12,5 CV in più rilevati alla ruota: l’incremento non scompone la ciclistica, in grado di fornire un rigore assoluto anche alle alte velocità, oltre all’ottima maneggevolezza. Gli attacchi basculanti delle borse KTM sono optional, mentre in prova abbiamo quelli fissi, di serie: non abbiamo riscontrato comportamenti anomali, neppure a velocità elevate.
Sui tornanti del Maloja l'austriaca è più guizzante. L'italiana preferisce il misto veloce

Sospensioni: rivincita Ducati

La forcella della Ducati, oltre a essere regolabile nel precarico e nell’idraulica, svetta per scorrevolezza e prestazioni. Parte subito ai minimi carichi, copia perfettamente anche i fondi più sconnessi e mantiene un ottimo assetto in staccata. La forcella non regolabile della 1090 è globalmente inferiore, con risposte più secche sulle asperità e una scorrevolezza minore, pur senza pecche evidenti. Migliore il comportamento del monoammortizzatore KTM, regolabile nel precarico e in estensione: ha una buona taratura di base e reazioni sincere ed equilibrate, nonostante la tendenza a sedersi un po’ in uscita di curva se si dà gas con decisione. Le due moto si equivalgono nei freni, con un’ottima modulabilità, spazi di arresto contenuti (vedi i paragrafgi delle prestazioni) e ABS di assoluto livello, al punto da permettere pinzate decise e senza patemi anche in condizioni di scarso grip (intervento più frequente e attivo per l’ABS della 1090, ma solo se si esagera, oppure su fondo sconnesso).
Sul misto veloce, la bolognese dà una fantastica sensazione di appoggio sicuro a moto inclinata

Motori: Ducati più fluido, ma che gusto il V2 KTM!

Se parliamo di prestazioni assolute, KTM è superiore: quei 112 cc in più significano Nm e CV. Ai regimi più bassi, dai 2.000 ai 4.000 giri, la Ducati ha un’erogazione più fluida, pistona meno. Ha anche maggior effetto volano, avvertibile nelle prime fasi di rilascio del gas, quando la moto tende a procedere per inerzia prima di venir rallentata dal freno motore. Fino ai 5.000 giri le prestazioni si equivalgono, poi KTM mette la freccia... La curva di erogazione della Multi è costante, senza picchi o cambi di carattere. Spinge forte e con molta costanza fino a quasi 10.000 giri. La 1090 ha un transitorio fantastico tra i 5.000 e i 6.000 giri, quando arriva una prima iniezione di CV; ma a quota 8.000 la progressione s'incattivisce ulteriormente e catapulta rapidamente ai 10.000 giri del limitatore. Insomma, la KTM dà molto più gusto. Tra i riding mode Sport e Street (Touring per la Ducati) l’erogazione e la potenza massima delle due moto non cambia, mentre cambia la riposta del gas. La taratura del ride by wire Ducati offre un notevole ritardo tra azione sulla manopola ed effettiva risposta del motore. Non lo si nota mai durante la guida, per esempio in accelerazione, ma quando si danno i due colpi di gas in scalata o nel traffico con la frizione in mano, disturba un po’.
KTM 1090 Adventure: rapida a entrare in curva e nei cambi di direzione, porta a spingere divertendosi. Qui stiamo salendo al Bernina

Elettronica a supporto

In alto, la strumentazione della Multistrada e il blocchetto elettrico sinistro, tramite il quale si gestiscono i menu e si selezionano i riding mode. Sotto, l'equivalente KTM
La Multistrada è dotata del Ducati Safety Pack, che comprende un ABS Bosch 9.1MP regolabile su 3 livelli e un traction control su 8 livelli. Inoltre troviamo 4 riding mode, ognuno dei quali con setup dedicati di ABS e Traction. Il Riding Mode Sport è il più divertente, ha un pelo di on/off alle minime aperture, ma regala una bella reattività di risposta del motore. In Touring sparisce l’on/off e la risposta è più filtrata, ottima nel 90% delle occasioni, l’ABS è più presente e compare l’antiribaltamento (disattivato in Sport), che interviene se la ruota posteriore si stacca dal suolo. Restano Urban ed Enduro, che hanno 75 CV ed erogazione ultra soft, adatte a città, pioggia e fuoristrada. Anche KTM cambia volto coi diversi Riding Mode: Sport, Street e Rain sono di serie, l’Offroad è optional. L’ABS è il Bosch 9M+ a due canali, ma nella modalità fuoristrada disattiva il posteriore. In questo caso la potenza scende a 100 CV, così come in Rain, mentre in Sport e Street c’è piena potenza e il Traction control si… libera più ci si sposta verso le mappe più sportive. La risposta del gas cambia da Sport a Street, dove è più facile gestire la prima apertura e quindi è la mappa migliore nel traffico.

Comfort: il Pompone vibra e scalda di più

In autostrada meglio la Multi per protezione aerodinamica, ma il suo motore vibra e scalda di più.
La sella della Multistrada vibra a partire dai 4.500 giri fino al limitatore. Ancor più avvertibile la vibrazione corale di pedane, sella e manubrio intorno ai 6.500 giri. Ma a 130 km/h in sesta la Multistrada frulla a 5.300 giri, per cui il comfort in autostrada resta elevato. Inferiori le vibrazioni della KTM, anche se qualcosa si avverte su manubrio e serbatoio fra 6.000 e 8.000 giri (la 1090 a 130 km/h è a 5.000 giri). Come riparo dall’aria vince la Ducati, il cui plexiglass leggermente più ampio ripara meglio le spalle e vanta un miglior sistema di regolazione dell’altezza: lo si può alzare e abbassare in un attimo con la mano sinistra anche guidando, mentre la regolazione di quello KTM è più macchinosa e obbliga a fermarsi. Il calore trasmesso dai motori lo si avverte quando fa molto caldo: nella nostra prova (temperatura max 22°) abbiamo avvertito un discreto surriscaldamento della coscia destra sulla Multistrada, mentre sulla KTM la situazione è più felice.

In fuoristrada il DNA fa la differenza

In fuoristrada la Multi non se la cava male, solo che il confronto con la KTM è impietoso. L'austriaca è a... "casa sua".
Guida in piedi, altezza sella, feeling con la ciclistica e facilità nella gestione del motore e dei pesi: per eccellere in offroad occorre tutto questo. KTM dimostra di averlo e non avevamo molti dubbi in proposito, visto il DNA e il know how nel campo. La gestione dei motori in mappa Offroad (KTM) o Enduro (Ducati) si equivale: entrambi i bicilindrici rispondono con dolcezza e non mettono mai in difficoltà. Idem per l’ABS, che all’anteriore sugli sterratoni ha sempre un comportamento ottimo. Dove la KTM è migliore è nella posizione di guida e nel feeling con l’avantreno. Sentire la ruota più vicina facilita la comunicazione, supportati anche da un manubrio con una bella piega e una larghezza corretta. La Multistrada ha invece pedane più strette e un manubrio davvero tanto largo, oltre alla zona sinistra di attacco del telaietto reggisella che sporge e interferisce con il polpaccio. Ciononostante, non se la cava affatto male in fuoristrada: merito, ancora, delle sospensioni sopraffine, in grado di copiare le asperità e restituire grip e confidenza. Per i neofiti o chi preferisce affrontare certi passaggi da seduto, la sella più bassa della Multistrada diventa un vantaggio.

Valigie: Ducati le ha belle e leggere, KTM larghe e capienti

Confronto di... lati B
Il design delle borse laterali della Multistrada è sinuoso e tondeggiante; in due colori, seguono molto bene il profilo della Ducati. La larghezza totale della moto diventa di 932 mm; il peso delle sole valigie è di 9,45 kg. La capienza (rilevata dal nostro centro prove) ci parla di 28,29 litri per la borsa destra, sagomata per fare spazio al silenziatore, e 33,78 litri per quella di sinistra.
Le borse laterali della KTM sono squadrate e meno ergonomiche, oltre che pesanti (11,6 kg la coppia) e molto sporgenti: la larghezza totale misurata è di ben 1.032 mm. I vantaggi però stanno tutti nella capienza, superiore a quella di Ducati. La sinistra può contenere fino a 37,07 litri, quella di destra, sacrificata per via del passaggio dello scarico, come la concorrente, "solo" 28,01 litri.

Conclusioni

Questa foto è l'immagine che campeggia sulla copertina di Motociclismo di maggio 2017. E' stata scattata a Piuro (SO), salendo verso il Maloja; si ringrazia il Comune di Piuro per la gentile concessione.
Abbiamo scoperto una stupenda novità, la piccola Multistrada 950, che nasce con la ruota anteriore da 19”. La apprezzi fin da subito, per comfort, sound e prestazioni valide, ma soprattutto per il comportamento rigoroso e rassicurante sul misto veloce. Per equilibrio generale è una delle migliori Multistrada che abbiamo provato. Cosa vorremmo di diverso? Un’erogazione meno piatta e una sella più... piatta. Bene, almeno finché la 950 non si è trovata di fronte la 1090 Adventure, l’evoluzione di una delle migliori maxienduro degli ultimi anni (la 1050), una moto facilissima, dotata di carattere nel motore ed equilibrio nella ciclistica: un connubio difficilmente eguagliabile. Tutto quello che le chiedi lei lo fa bene, a volte benissimo, come la guida nel misto di montagna o in fuoristrada. Cosa vorremmo di diverso da lei? Forse solo una sella più comoda (esiste quella optional in due pezzi, a 318 euro).

Ducati: identikit, prestazioni, prezzi, pregi e difetti

Multistrada 950: certo, è più comoda e adatta ai viaggi, ma è pur sempre una Ducati!
  • CILINDRATA 937 cc
  • POTENZA MASSIMA (alla ruota) *98,35 CV a 8.900 giri/min
  • COPPIA MASSIMA (alla ruota) *84,33 Nm a 7.800 giri/min
  • ACCELERAZIONE 0-400 m *11,783 s
  • RIPRESA (400 m da 50 km/h nella marcia più alta) 12,851 s
  • VELOCITÀ MASSIMA *214,2 km/h
  • FRENATA (da 90 e 50 km/h) 32,73 m - 10,13 m
  • CONSUMO AUTOSTRADALE (130 km/h costanti) 19,0 km/l
  • CONSUMO EXTRAURBANO 18,3 km/l
  • PESO A VUOTO *236,45 kg
  • PREZZO INDICATIVO c.i.m. 13.940 euro**
*Dati rilevati dal nostro centro prove
**: il prezzo “chiavi in mano” si ottiene aggiungendo al prezzo “franco concessionario” le spese per la messa in strada, che Motociclismo quantifica forfettariamente in 250 euro.

Pregi
  • Sospensioni
  • Stabilità
  • Supporto elettronica
Difetti
  • Vibrazioni
  • Maneggevolezza
  • ABS in offroad

KTM: identikit, prestazioni, prezzi, pregi e difetti

KTM 1090 Adventure: qualche dubbio sul fatto che questa moto sia divertente? Noi la discesa dal Bernina l'abbiamo fatta (anche) così...
  • CILINDRATA 1.050 cc
  • POTENZA MASSIMA (alla ruota) *109,93 CV a 9.100 giri/min
  • COPPIA MASSIMA (alla ruota) *99,38 Nm a 6.800 giri/min
  • ACCELERAZIONE 0-400 m *11,305 s
  • RIPRESA (400 m da 50 km/h nella marcia più alta) 12,899 s
  • VELOCITÀ MASSIMA *230,1 km/h
  • FRENATA (da 90 e 50 km/h) 32,69 m - 10,29 m
  • CONSUMO AUTOSTRADALE (130 km/h costanti) 18,6 km/l
  • CONSUMO EXTRAURBANO 16,3 km/l
  • PESO A VUOTO *230,40 kg
  • PREZZO INDICATIVO c.i.m. 13.700 euro**
*Dati rilevati dal nostro centro prove
**: il prezzo “chiavi in mano” si ottiene aggiungendo al prezzo “franco concessionario” le spese per la messa in strada, che Motociclismo quantifica forfettariamente in 250 euro.

Pregi
  • Maneggevolezza
  • Potenza motore
  • Posizione di guida
Difetti
  • Sensibilità forcella
  • Comfort sella
  • Protezione aerodinamica

Abbigliamento utilizzato in prova

I tester vestiti con caschi AGV e giacca-pantaloni-guanti-stivali Dainese

Ducati Multistrada 950 - dati tecnici dichiarati

Ducati Multistrada 950: look mutuato dalla sorella "grande" di 1200 cc, però con ruota da 19" davanti e forcerlone bibraccio dietro
MOTORE 4T, 2 cilindri a L, alesaggio x corsa 94x67,5 mm, cilindrata 937 cc, rapporto di compressione 12,6:1, distribuzione desmodromica, 4 valvole per cilindro, lubrificazione a carter umido, raffreddamento a liquido, potenza massima 113 CV (83,1 kW) a 9.000 giri/min, coppia massima 96,2 Nm a 7.750 giri/min. ALIMENTAZIONE iniezione elettronica, diametro corpi farfallati da 53 mm; capacità serbatoio carburante 20 litri, compresa la riserva.
TRASMISSIONE primaria a ingranaggi a denti dritti, rapporto 1,840; finale a catena 2,529 (15/43).
CAMBIO a 6 marce, rapporti: 2,466 in prima, 1,764 in seconda, 1,400 in terza, 1,181 in quarta, 1,043 in quinta, 0,958 in sesta.
FRIZIONE multidisco in bagno d’olio con sistema di asservimento e antisaltellamento; comando a cavo.
TELAIO traliccio in tubi d'acciaio; inclinazione del cannotto di sterzo di 25,2°; avancorsa di 105,7 mm. SOSPENSIONI ant. forcella a steli rovesciati da 48 mm completamente regolabile, escursione ruota 170 mm; post. monoammortizzatore completamente regolabile, senza leveraggio progressivo, escursione ruota 170 mm.
RUOTE cerchi in lega leggera; pneumatici ant. 120/70-19", post. 170/60-17".
FRENI ant. doppio disco rotondo semiflottante da 320 mm con pinze monoblocco ad attacco radiale a quattro pistoncini; post. disco da 265 mm con pinza flottante a due pistoncini; ABS di serie.
DIMENSIONI (IN MM) E PESO lunghezza n.d., larghezza n.d., altezza n.d., interasse 1.594, altezza sella 840 , interasse 1.594; peso 229 kg in ordine di marcia.
COLORI rosso, bianco

KTM 1090 Adventure - dati tecnici dichiarati

Già dalla colorazione più aggressiva aggressiva si capisce che la KTM punta con più decisione al divertimento, rispetto alla Ducati
MOTORE 4T, 2 cilindri a V di 75°, alesaggio x corsa 103x63 mm, cilindrata 1.050 cc, rapporto di compressione 13,0:1, distribuzione bialbero a camme in testa, 4 valvole per cilindro, lubrificazione forzata a tripla pompa, raffreddamento a liquido, potenza massima 125 CV (92 kW) a 8.500 giri/min, coppia massima 109 Nm a 6.500 giri/min.
ALIMENTAZIONE iniezione elettronica, diametro corpi farfallati 52 mm; capacità serbatoio carburante 23 litri, compresa la riserva.
TRASMISSIONE primaria a ingranaggi a denti dritti, rapporto 1,809; finale a catena 2,470 (17/42).
CAMBIO a 6 marce, rapporti 2,916 (35/12) in prima, 2,133 (32/15) in seconda, 1,666 (30/18) in terza, 1,350 (27/20) in quarta, 1,125 (27/24) in quinta, 0,962 (26/27) in sesta.
FRIZIONE multidisco in bagno d’olio con antisaltellamento; comando idraulico.
TELAIO traliccio in tubi d'acciaio al Cr.Mo.; inclinazione del cannotto di sterzo n.d.; avancorsa n.d. SOSPENSIONI ant. forcella a steli rovesciati da 43 mm non regolabile, escursione ruota 185 mm; post. monoammortizzatore regolabile, senza leveraggio progressivo, escursione ruota 190 mm.
RUOTE cerchi in lega leggera; pneumatici ant. 110/80-19", post. 150/70-17".
FRENI ant. doppio disco rotondo da 320 mm con pinze ad attacco radiale a quattro pistoncini; post. disco rotondo da 267 mm con pinza a due pistoncini; ABS di serie, con doppio canale, disinseribile al posteriore. DIMENSIONI (IN MM) E PESO lunghezza n.d, larghezza n.d, altezza n.d., interasse 1.560, altezza sella 850; peso 228 kg in ordine di marcia.
COLORI nero/arancione
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