La G 310 R (
cliccate qui per tutti i precedenti articoli che ne illustrano la tecnica e la filosofia, con abbondanti gallery e video) verrà venduta perlopiù in India e Brasile, ma a questo punto, a noi, poco ci importa. Più interessante è dire che si rivela proprio una bella motoretta, che può rappresentare una buona scelta per chi si avvicina (o torna dopo anni) al mondo del motociclismo. Così come le sue concorrenti, tra i punti di forza ha le dimensioni. È piccola, ha la sella bassa, è molto leggera da manovrare – e gestire. Confidenza immediata insomma, che prosegue in movimento grazie a un motore elastico e lineare nell’erogazione, capace anche – e qui saranno contenti gli aspiranti smanettoni – di un allungo deciso, dove c’è la potenza che serve per divertirsi. Se c’è un aspetto nel quale la piccola G spicca è la ciclistica: poche moto nella categoria riescono a sposare agilità e precisione come lei. Altro punto di forza sono i consumi, che sembrano (diremo “sono” solo al momento della prova) ottimi: dopo oltre 250 km fatti di buon passo il computer di bordo ha indicato un consumo medio di 3,7 litri per 100 km. Grossi difetti non ne ha. Il più evidente sono forse le vibrazioni, avvertibili – ma non realmente fastidiose – tra 7.000 e 8.000 giri. In realtà c’è molto altro da dire – sapete, per esempio, che ha un motore molto particolare? Certo,
ve lo abbiamo in realtà già detto... Ma per il test completo di dettagli, interviste, tecnica e un’analisi dinamica più approfondita vi rimandiamo a Motociclismo di ottobre.
Ricordiamo che la BMW G 310 R è già in vendita, al prezzo di 5.150 euro chiavi in mano.