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Motori Minarelli: 70 anni di storia

1951-2021: sono 70 gli anni di storia di Motori Minarelli. Dai primi motocicli, ai titoli conquistati nelle gare, i record di velocità, l’acquisizione da parte di Yamaha, la cessione a Fantic Motor… ripercorriamo la storia dell’Azienda bolognese

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Motori Minarelli

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1951-2021: sono 70 gli anni di storia di Motori Minarelli, storica azienda bolognese che ha “messo in moto” tre generazioni in giro per il mondo a partire dal secondo dopo guerra. Le sue origini risalgono al 1951 quando viene fondata al F.B.M. (Fabbrica Bolognese Motocicli che aveva come soci Vittorio Minarelli e Franco Morini) che inizia a produrre motocicli, a partire dal Gabbiano 125 cc a due tempi, un mezzo contraddistinto dal design e da soluzioni tecniche all’avanguardia. Nel 1956 Vittorio Minarelli proseguì la sua avventura da solo e trasforma la società in FB Minarelli. Inizia così un lungo percorso scandito da progetti e intuizioni geniali che vedono le moto del reparto corse Minarelli lasciare un segno anche nella storia del motorsport a suon di vittorie nel Motomondiale 125 culminate con 4 titoli Costruttori (dal 1978 al 1981) ed una sfilza di record mondiali in pista. L’approccio avviene tra il 1966 e il 1975 quando Minarelli si cimenta in una serie dei record di velocità. Si inizia e si finisce sul circuito di Monza, tempio della velocità, con un intermezzo della pista di Elvington, nel Regno Unito. In totale la Minarelli stabilisce ben 24 record mondiali nelle cilindrate 50 cc, 75 cc, 100 cc e 175 cc. Dal 1978 al 1981, Minarelli partecipa al Campionato del Mondo 125 vincendo in totale 30 Gran Premi e aggiudicandosi, per quattro anni di fila, il titolo di Costruttori con le sue bicilindriche affidate a Ángel Nieto (che in sella alla Minarelli festeggerà due titoli Piloti), Pier Paolo Bianchi (vice iridato nel 1978), Maurizio Massimiani (vice iridato nel 1979) e Loris Reggiani (Campione italiano nel 1981).

Superata la crisi del mercato dei ciclomotori degli anni ‘80, arriva un accordo con Yamaha per produrre su licenza i motori della Casa giapponese. Una spinta industriale ed occupazionale per gli stabilimenti della fabbrica bolognese con oltre il 45 per cento dei ciclomotori in circolazione equipaggiato con un motore Minarelli. Dal 2002 Motori Minarelli è totalmente di Yamaha e si occupa di motorizzazioni all’avanguardia fino a 660 cc. A fine 2020 Motori Minarelli viene ceduta da Yamaha a Fantic Motor che acquisisce il 100% dell’azienda bolognese. Fantic è stata rivitalizzata e consolidata a cominciare dal 2014, dall’ingegnere Mariano Roman, dalla sua squadra di tecnici e dal trust di VeNetWork, un insieme di aziende, presiedute da 61 imprenditori. Gli stessi che hanno deciso di puntare sul futuro di Motori Minarelli affidando il ruolo di general manager a Vittorino Filippas. Dopo aver raggiunto un’intesa con sindacati e rappresentanti dei lavoratori, salvaguardando i livelli occupazionali, si punta ora ad aumentare la produttività. Tra i primi progetti di questo nuovo corso, è stato annunciato l’arrivo di un nuovo motore 300 cc 2 tempi ad iniezione. Un propulsore progettato espressamente per le competizioni off road di enduro, il cui concept verrà svelato tra pochi giorni ad Eicma 2021 allo stand Motori Minarelli (Hall 15, Stand I39).

Grazie ai documenti conservati negli archivi storici di Minarelli, è stato possibile ripercorrere il lungo cammino dell’azienda: dai primi anni passando per le competizioni, i primati mondiali e agli accordi commerciali, che hanno caratterizzato la crescita esponenziale di Motori Minarelli, sino al presente e al futuro ora insieme a Fantic. Documenti ripresi e raccontati, pagina dopo pagina, nel libro “Motori Minarelli, la storia di un successo” a cura del nostro Marco Riccardi e Massimo Fiorentino.

“Una forte componente emozionale – ha dichiarato il CEO Fantic, Mariano Roman - ci ha guidato nel rilevare un marchio storico che con orgoglio piloteremo verso un futuro dove sono stati ridisegnati tutti i tradizionali canoni della mobilità. Sotto questo profilo Minarelli è un’azienda complementare al progetto Fantic, del tutto indipendente in quanto ha rapporti di collaborazione consolidati nel tempo con diverse Case motociclistiche ed è sempre più proiettata a diventare un polo motoristico europeo in grado di fornire soluzioni pratiche ed efficaci a disposizione dei suoi clienti. L’acquisizione di Motori Minarelli è stata un’altra mossa importantissima nello scenario nazionale ed internazionale, che ha ulteriormente contribuito a far acquisire valore e quote di mercato al nostro Gruppo. Alla base degli investimenti su Motori Minarelli c’è una Fantic dinamica, rilanciata dal pool di imprenditori di VeNetWork, che cresce a doppia cifra, non solo a livello di offerta prodotti moto, e-bikes e soluzioni per la mobilità sostenibile, ma anche in termini di fatturato in tutti i settori”.

Abbiamo colto, con grande entusiasmo, un testimone davvero importante – spiega Vittorino Filippas, General manager di Motori Minarelli - che rappresenta il punto di partenza per consentire a Minarelli di crescere sfruttando le opportunità di mercato e di essere protagonista. Motori Minarelli è una realtà, entrata a far parte della Motor Valley, che continua ad investire nell’innovazione, nella ricerca e sviluppo, non solo in attrezzature ed infrastrutture, ma anche in progettisti e collaborazioni con Università ed enti di ricerca. Siamo davvero felici di poter scrivere nuove pagine della storia di Motori Minarelli, ed al tempo stesso, pronti ad affrontare una “nuova era” ricca di sfide e di traguardi sempre più ambiziosi. Obiettivi ai quali punteremo con grande spirito di squadra e professionalità, mettendo in campo tutta la passione che ci ha accompagnato nel rilancio di Fantic. Insieme, unendo le rispettive competenze, potremmo crescere più velocemente e puntare sempre a migliorare”.

Fantic Motor e Motori Minarelli sono imprese da prendere a modello per la ripartenza dell’economia italiana– afferma il Presidente di VeNetWork, Alberto Baban – grazie alla loro capacità di coniugare il saper fare, incarnato in due prestigiosi brand iconici del Made in Italy e al loro sguardo rivolto al futuro, ai nuovi mercati e alla sostenibilità ambientale”.

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