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MotoGP: portami a Portimao! Se il buongiorno si vede dai test invernali...

Terminate le due giornate di test della MotoGP, i temi caldi sulla pista millegobbe portoghesi sono le sette Ducati là in cima e i rapporti tra i fratelli Marquez

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Ho sempre mal di schiena, così un'osteopata mi ha consigliato di andare a un corso di ginnastica posturale (che manco sapevo esistesse). Lì, non so perché, sono l'unico uomo in mezzo a tante donne. Il che può avere i suoi vantaggi, ma è anche un po' imbarazzante. Come quando una sola Yamaha si trova in mezzo a un branco di sette Ducati, che probabilmente sarebbero anche state otto se Digiannantonio non fosse caduto. Queste moto vanno talmente forte che riuscire a infilarsi tra di loro, col terzo tempo, rende Fabio Quartararo ancora più immenso rispetto a quando ha vinto il titolo mondiale, nel 2021.

Il dominio delle Desmosedici sta veramente diventando plateale, sembra un monomarca. Andando avanti così, chiunque non abbia una Ducati sa che avrà delle possibilità di entrare nella top ten soltanto perché le moto bolognesi non sono ten, ma eight. Sembra, però, che non basti guidarne una per sentirsi invincibile, perché Pecco Bagnaia, come dice Luca Marini, fa un altro sport. Il Campione del Mondo in carica si trova in uno stato di forma strepitoso e appare imbattibile sia nel giro secco, sia nelle simulazioni delle Sprint Race. A questo punto, di fronte a un pronostico che appare così scontato, non ci resta che fare l'avvocato del diavolo. Intanto Portimao è una pista talmente diversa dalle altre che non credo si possa prendere come riferimento per stabilire che se una moto va forte qui lo farà anche nelle altre piste. Vista però la costanza delle Ducati e i disastri di Yamaha a Sepang, mi sa che sto facendo l'avvocato del diavolo contro la moto sbagliata. No, io voglio provare a farlo contro le Ducati.

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Allora posso citare il Mondiale 2010, quando Rossi dominò tutte le sessioni dei test invernali, tranne quella del Qatar, dove Stoner era imbattibile. Ma poi, in gara, Stoner finì per terra e Rossi vinse, per cui sembrava scontato che sarebbe arrivato in fretta al suo decimo titolo iridato. Nel frattempo, Jorge Lorenzo aveva portato a casa dei pessimi test invernali, perché s'era fratturato facendo motocross. E come finì? Con Lorenzo che dominò il campionato, mentre Valentino dovette combattere con due grossi infortuni e terminò soltanto terzo. Ecco, adesso che ho fatto l'avvocato del diavolo ho il permesso di sperare, serenamente, che Pecco vinca il suo terzo Mondiale. L'altro tema che trovo interessante di questi test a Portimao è il rapporto che lega tra loro i fratelli Marquez.

Marc sta bene fisicamente, ma non solo a Portimao ha ottenuto un tempo mediocre (quattordicesimo), in più non è stato neanche il migliore pilota Honda: è stato preceduto da Joan Mir, uno che sulla RC213V è appena salito e non conosce i suoi segreti. Dei due fratelli Marquez, Marc è il più vecchio, ha quattro anni più di Alex e, da sempre, è il suo faro. Fino al 2020 era considerato uno dei più forti piloti di tutti i tempi. Ha vinto il suo ottavo Mondiale a 26 anni, un'età inferiore a quella di tutti gli altri che ne hanno vinti altrettanti o più: quando hanno vinto il loro ottavo titolo Giacomo Agostini aveva 28 anni, Angel Nieto 30, Mike Hailwood 27, Carlo Ubbiali 31, Valentino Rossi 29. Alex ha sempre vissuto nella sua ombra, pur avendo vinto due titoli. I fratelli si adorano, vivono insieme, ma il rapporto è sempre stato quello tra un fuoriclasse e il fratellino meno capace, che accetta serenamente di arrivare sempre dietro. Ma poi la Vita cambia le carte in tavola. Se sei il pilota di punta della Honda, quest'ultima ti tiene stretto e fa ponti d'oro per tenerti come pilota ufficiale. Se, invece, sei uno che con la Honda va male, questa si libera di te e finisci in un team privato che corre con le Ducati. Solo che Honda non riesce ad uscire dal tunnel della moto sbagliata, mentre le Ducati volano anche se sono quelle dell'anno scorso. Per cui adesso è Alex, quello che sta davanti. Come gestiranno la cosa, i due fratelli? Marc accetterà di andare più piano di Alex o i rapporti tra i due si deterioreranno?

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Marc non è molto amato dal punto di vista umano ma, se riuscirà a mantenere tale e quale il rapporto di affetto che ha avuto finora con Alex, potrebbe guadagnare molti punti... e non parliamo di quelli della MotoGP.

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