Il motore, che visto da fuori è praticamente originale, ha subìto parecchie modifiche. Tanto per cominciare è stata sostituita la ruota libera dell’avviamento, tallone d’Achille di questo modello; la trasmissione finale originale ha un ingranaggio rotto, quindi viene sostituita con il giunto cardanico di una CX500, operazione complessa che richiede un pesante intervento al forcellone che contiene l’albero di trasmissione. Aspirazione stravolta (Mikuni a valvola piatta anziché Keihin a depressione), scarico inventato di sana pianta con un sue in uno artigianale in acciaio inox. Tutto nuovo, maggiorato, il radiatore. La frizione rimane di serie, ma il comando è trasformato da cavo in idraulico. L’amico Michele di MG Moto di Bottanuco (BG) partecipa al progetto trovando avantreno, ammortizzatore posteriore, realizzando la sella e altri particolari. La CX “Mazinga” è pronta all’avviamento. Il sound è imperioso, gutturale, arrogante. Impossibile passare inosservati. Ci addentriamo dunque nella campagna e sulle colline, lontani dai centri abitati, per dare fondo al gas senza farci notare troppo. In sella non si sta male: è una café racer, ma la sella è piuttosto comoda e le pedane ben distanziate. Solo i mezzi manubri “spezzano” un po’ i polsi, a lungo andare. Il motore non è un portento di potenza, ma ha comunque una schiena robusta e un’erogazione progressiva, “sporcata” solamente da una carburazione da mettere a punto. I Mikuni a valvola piatta scelti dal proprietario principalmente per una questio ne estetica, sono più difficili da regolare, rispetto ai due ingombranti Keihin a depressione di serie.