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di Giorgio Sala
02 December 2018

Pirro: "Senza Lorenzo e Stoner sarà più difficile"

Il 6 volte Campione Italiano SBK e attuale terzo pilota del Ducati Team MotoGP parla del livello del CIV, della nuova Panigale V4 R e della situazione di Ducati nella classe regina
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Michele Pirro è il terzo uomo nel Ducati Team, un tester d’eccezione vista la sua esperienza nel Mondiale SBK e in MotoGP, oltre che nel Campionato Italiano. Abbiamo intervistato il pilota pugliese antecedentemente alla trasferta spagnola, quindi prima del 4° posto di Valencia e dei primi test 2019. Di seguito l’intervista, che spazia dal CIV alla MotoGP, passando ovviamente per l’addio di Lorenzo e Stoner ma soprattutto aper la nuova Ducati Panigale V4 R (provata da Motociclismo in esclusiva per l'Italia)

È da diversi anni che corri nel CIV SBK, ma dopo 6 titoli italiani non ti stai annoiando di vincere?
Vincere non guasta mai, anche perché non è mai così facile come sembra, e alla fine la cosa più difficile è riconfermarsi e sono contento di esserci riuscito quest’anno dopo quello che mi era successo al Mugello. Ho avuto un grosso incidente che mi ha compromesso un po’ la stagione, e quindi portarsi a casa un successo dopo quanto accaduto è sicuramente più appagante. Poi è chiaro che l’obiettivo principale è sempre la MotoGP, e la consapevolezza di poter migliorare sempre di più e ripresentarmi l’anno prossimo sempre come Wild Card per lottare per le posizioni più importanti.

Il CIV secondo te sta crescendo dal punto di vista del livello dei piloti e della competitività?
Io credo che come in tutti i campionati, se ci sono piloti forti il livello generale cresce. Credo che il fatto che ci sia io, che corro anche in MotoGP, abbia alzato il livello e gli avversari cercano di batterti ed è un aspetto che incentiva tutti: si alza l’asticella e tutti cercano di andare più forte.

Ormai è difficile capire se l’obiettivo degli altri è battere Pirro o vincere il CIV
Beh sai, per gli avversari che vedono che corro in MotoGP, e magari loro stessi ambiscono ad arrivare quel livello, hanno la possibilità di un confronto e quindi è importante che si possano misurare con me da vicino. È una cosa positiva che un pilota che abbia corso diverse gare nella Classe Regina faccia il campionato italiano SBK, per avere un confronto ravvicinato.

Insomma, un po’ come il CEV e BSB dove ci sono piloti che hanno corso nel Motomondiale o nella WorldSBK
Si certo, il livello di quei campionati infatti è alto. Per alcuni piloti più giovani che corrono in questi campionati, CIV compreso, la MotoGP resta un’ambizione, mentre per altri è difficile che la facciano, e quindi per loro l’obiettivo è quello di battere un pilota di certa esperienza.

Se il BSB è un po’ il “secondo campionato” dopo la WorldSBK nelle derivate di serie, ed il CEV sforna tantissimi talenti per il Motomondiale, il CIV secondo te cosa può offrire di diverso?
Il CEV secondo me è più avanti nel CIV solo nella classe Moto3, perché là si chiama “Mondiale Junior” ed è stata Dorna ad appoggiare questo tipo di progetto. Ci sono quindi delle squadre che sono nel Mondiale e che fanno anche il Mondiale Junior, il quale ha anche delle tappe in Francia e Portogallo: ha delle gare all’estero. Un po’ come il BSB che fa tappa ad Assen. Per quanto riguarda invece il campionato britannico c’è una cultura davvero profonda di tantissimi appassionati inglesi, ma allo stesso tempo non è che loro vanno nel Mondiale Superbike e fanno faville… Ripeto, secondo me il campionato più avanti in assoluto è il CEV Moto3, per quanto riguarda le altre categorie invece il CIV è cresciuto parecchio. Si sta lavorando tanto, anche la Federazione si sta impegnando per migliorare alcuni aspetti, e credo che nei prossimi anni il CIV riuscirà ad avere il suo valore e la sua risonanza.
Michele Pirro viene intervistato davanti alla Panigale R con cui ha vinto il CIV SBK 2018
Parlando invece della V4 R secondo te è davvero “troppo” per un amatore?
Non è proprio così. La V4 R ha delle prestazioni elevate, e chi nella vita non potrà mai guidare un prototipo, guidando quella moto può davvero vivere sensazioni che si hanno soltanto guidando una vera moto da corsa. Ha davvero delle prestazioni incredibili, e penso che per gli appassionati normali sia una grandissima cosa.

Quanta MotoGP c’è nella Panigale V4 R?
Ducati negli ultimi anni ha cercato di mettere insieme le forze tra il mondo delle corse e delle moto stradali, il motore V4 per esempio chiude un’epoca per quanto riguarda la SBK e ne riapre un’altra. Comunque c’è tanta percentuale di MotoGP nella moto, nel senso che tra il Reparto Corse e il team di R&D c’è un elevato scambio di informazioni. Bisogna comunque tenere conto che si tratta di una moto di serie, il che è un aspetto fondamentale, e quindi che dire… con quelle prestazioni la V4 R è davvero tanta roba!
MIchele Pirro con la Ducati Panigale V4 R
L’anno prossimo Ducati schiererà un “tridente d’attacco italiano” con te, Dovizioso e Petrucci!
Il prossimo anno in Italia ci divertiremo sicuro: tre piloti italiani, con la Ducati… cercheremo di fare il nostro meglio davanti al nostro pubblico! Come sempre daremo il massimo per migliorarci e fare meglio di Honda, alla fine lottiamo sempre contro Marquez che è davvero un mostro.

In questi anni, quanto hai imparato con Lorenzo e Stoner al tuo fianco?
Direi molto. Quando stai al fianco di piloti così forti puoi solo migliorare e in questi anni in Ducati ho avuto la fortuna di poter lavorare con alcuni dei piloti più forti al mondo, e vederli da vicino. Sembra scontato, ma io cerco sempre di circondarmi di persone migliori di me in modo da poter sempre imparare qualcosa. E poi comunque rappresentare delle aziende leader in Italia, Ducati in primis ma anche i miei sponsor, per me è un motivo in orgoglio.

Lo sviluppo della Desmosedici GP senza Lorenzo e Stoner sarà più difficile?
Noi sappiamo qual è il nostro obiettivo: vogliamo battere Marquez e la Honda. Senza Stoner e Lorenzo sarà sicuramente più difficile, anche se va ricordato che chi si è giocato il Mondiale negli ultimi due anni è stato Dovizioso, e non Casey o Jorge. Dovi è stato il pilota che ha battuto di più Marquez in questi due anni, e lavoreremo in modo da supportare al meglio lui e Petrucci in questa missione.

Di solito sei tu il terzo pilota Ducati, perché c’era Bautista al tuo posto a Phillip Island?
In quelle date lì avevo i test della moto 2019, e non potevamo procrastinarli perché sennò andavamo troppo lunghi coi tempi, e quindi la priorità era su quello. Vista la mia assenza, la scelta è ricaduta su Bautista. Infatti poi a Sepang la scelta è ricaduta su di me, anche se ho fatto un weekend “a metà”.

Pecco Bagnaia sarà l’unico rookie 2019 in sella alla Ducati Desmosedici. Come ha dichiarato Petrucci, sfatiamo il mito che è una moto difficile per i neofiti?
Per me Pecco è uno dei giovani più promettenti al momento e penso che lui possa fare molto bene. Mi aspetto che lui già da subito possa far parte dei protagonisti. Comunque, penso che la Ducati era una moto difficile qualche anno fa, credo che ora la nostra moto possa essere guidata da tutti i piloti con qualsiasi stile di guida. Credo che anche Bagnaia non avrà difficoltà: Lorenzo, Dovizioso, Petrucci e Miller sono andati tutti forte in sella alla Desmosedici e hanno stili di guida diversi. Anche io quando riesco vado forte, e pure Bautista è salito in sella ed è andato fortissimo.

Chi è il pilota che Michele Pirro ammira più di tutti?
Senza considerare l’amicizia che mi lega a Dovizioso, ho ammirato moltissimo quello che lui è riuscito a fare negli ultimi due anni e quindi sai, scommettere sui vari Marquez, Lorenzo e Rossi era quasi scontato un po’ di anni fa. Invece quello che ha fatto il Dovi mi ha reso davvero contento. Con il duro lavoro, il sacrifico, e senza mai mollare puoi fare grandi cose. Spero davvero di realizzare insieme a lui il suo sogno, di Ducati, dei fan e anche mio: vedere la Desmosedici vincere il Mondiale in MotoGP.
Michele Pirro con la Desmosedici GP 2018
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