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Lucky Explorer 9.5, il test del “Proto#2”: come va, pregi e difetti

Siamo saliti, in esclusiva per l’Italia, in sella allo step 2 di sviluppo della nuova Lucky Explorer 9.5. A spingere la moto un brillante tre cilindri di 931 cc da 123 CV e102 Nm. Ecco le prime impressioni di guida, con i pregi e i difetti. Il video della prova

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Lucky Explorer 9.5 2022

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Di Luca Bono

Dopo essere saliti, in anteprima mondiale, sul primo concept in assoluto della nuova Lucky Explorer 9.5, ora siamo riusciti a testare, in esclusiva per l’Italia, anche lo step 2 di quel progetto, il “Proto#2”. L’esemplare in prova è stato assemblato proprio pochi giorni fa, e ci sono ancora molti dettagli da definire. Il telaio è stato testato per resistere allo stress della guida estrema in fuoristrada, ne sono stati fissati i punti chiave, le geometrie; sono state definite le sospensioni e anche l’ergonomia è quella definitiva, tutto questo lo troveremo nella moto di serie. “Ora è stata messa a punto per la guida stradale”, ci dice Brian Gillen, direttore tecnico di CRC e di MV Agusta “e stiamo lavorando per l’impostazione off-road. È vero che la ciclistica e il motore sono stati definiti ma tra regolazioni delle sospensioni e l’elettronica c’è un ampio grado di intervento”. Per questo motivo, in questa prima presa di contatto ci concentreremo solo sulla guida su asfalto. Parlando di numeri, a spingere la moto abbiamo un tre cilindri di 931 cc, in grado di erogare una potenza massima di 123 CV a 10.000 giri/min. e con un picco di coppia di 102 Nm a 7.000 giri/min; il peso è di 212 kg.

Ora è arrivato il momento di salire in sella, qua sotto trovate la nostra prova video, mentre nelle pagine successive le prime impressioni di guida, con i pregi e i difetti della moto.

Prima cosa è ben bilanciata: ti potevi aspettare una moto più grossa invece è agile e compatta, tanto da sembrare più leggera del dichiarato. L’assetto è neutro e la seduta centrale. Si può forzare l’ingresso entrando in curva con i freni in mano ma lei resta in piega, tiene la traiettoria e la tiene stretta anche in uscita, così è possibile accelerare subito, sfruttando un’ottima trazione. Si capisce quindi che la guida è molto divertente. Allo stesso tempo però, vista la neutralità e la sicurezza, la Lucky è facile anche per chi non ha molta esperienza, anche nelle manovre più strette grazie ad un angolo di sterzo elevatissimo. Il cambio è perfetto, sia in progressione sia in scalata, ma la frizione è molto dura, impossibile da usare con un dito come si fa nel fuoristrada. Un altro dettaglio da mettere a punto sempre per la guida in fuoristrada è l’impianto frenante: ora il carattere è da sportiva stradale, con una bella grinta fin dal primo tocco sulla leva, ed è così anche il posteriore, che però si vorrebbe non solo più morbido nell’attacco ma anche più progressivo, ha fin troppo mordente. Proprio per questi motivi in MV stanno valutando un nuovo comando per la frizione e pastiglie dei freni meno aggressive.

La Lucky Explorer nasce con una buona propensione ai viaggi, e infatti l’aerodinamica è molto buona: il cupolino è ben disegnato; non si creano vortici fastidiosi e sono protette anche le spalle (su queste moto in genere sono esposte). La sella è ben modellata nella parte centrale e facilita l’appoggio al suolo. Il manubrio è valido su strada ma ha una piega dei polsi troppo chiusa per l’off-road.

Qualche appunto sul motore: è molto fluido in basso, fin dai 2.000 giri/min. ha una bella erogazione progressiva, ma la connessione con il comando dell’acceleratore non è perfetta e in rilascio c’è un avvertibile trascinamento (ma non è ancora stata messa a punto in modo definitivo la mappatura sotto i 3.500 giri/min.). Ora il tre cilindri di 931 cc gira rotondo, ma servirebbe una maggiore spinta anche su asfalto tra i 4.000 a 6.000 giri/min, da qui poi diventa esplosivo, mostrando un carattere decisamente racing. Bellissimo, non si discute, ma con questa mappatura e configurazione è meno adatto alla guida off-road. Non servono 120 CV a 10.000 giri/min, baratteremmo volentieri 20 CV in favore di più coppia dai 3.000 ai 6.000 giri/min. Oltre quel regime infatti la potenza è più che abbondante, e se si sacrificasse un po’ in favore del tiro in basso non sarebbe certo un problema. Una nota dolente è relativa al calore trasmesso dal motore che si sente sulla sella e sul serbatoio, che è d’acciaio.

La prova completa della nuova Lucky Explorer 9.5, ricca di interviste e approfondimenti e delle impressioni di guida in off road, la troverete su Motociclismo di agosto.

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Lucky Explorer 9.5 2022

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