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04 December 2008

Intervista: Hendrik von Kuenheim, direttore generale di BMW

Abbiamo intervistato Hendrik von Kuenheim, il vertice della BMW:" Chi ci critica perchè è rimasto per strada ha ragione, nei prossimi due anni investiremo decine di milioni di euro per garantire qualità ed affidabilità eccellenti". Il numero uno della Casa di Monaco annuncia gli obiettivi e i progetti futuri BMW.

Obiettivi



OBIETTIVI
Incontriamo Hendrik von Kuenheim, il numero uno della Casa di Monaco. Il responsabile moto BMW è salito in carica all’inizio del 2008 e tra i gravosi impegni del ruolo si è trovato l’obbligo di costruire 150.000 moto nel 2012, Husqvarna comprese. Alla fine di quest’anno la quota di BMW dovrebbe superare i 100.000 pezzi, che diventeranno 115.000 con il contributo che arriva dalle fuoristrada di Varese.

Problemi e soluzioni



PROBLEMI E SOLUZIONI
Gli chiediamo come mai oggi la qualità delle moto di Monaco non è più quella inossidabile di una volta e come pensa di riportare le BMW sulla strada dell’affidabilità. Ci risponde: “I commenti negativi sono giustificati, almeno in parte. Il mio compito è di assicurare che in futuro la nostra qualità ritorni eccellente. Personalmente non sono felice della situazione attuale, ma posso dire che i problemi sono stati individuati e risolti”.

Quanto tempo ci vorrà per ritrovare la qualità del passato?
“Ci vorranno mesi, non anni. Questo è il tempo necessario perché gli interventi che abbiamo fatto in produzione arrivino a tutta la rete di vendita e assistenza, in altre parole al cliente finale. Questa è la mia promessa e risponderò personalmente del nuovo corso ai responsabili del consiglio di amministrazione BMW. Nell’occasione vorrei anche scusarmi con tutti i clienti BMW che sono rimasti fermi per strada e vorrei anche ricordare che nel giro di due anni investiremo decine di milioni di euro per raggiungere la stessa qualità e affidabilità che possiedono oggi le automobili BMW. Non vedo perché non dobbiamo riuscirci. Vi chiedo di crederci, di darmi una chance per dimostrare che il problema è davvero risolto”.

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