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Crutchlow: "Honda è vincente, ma non ho feeling con la moto"

Il pilota britannico, in forza al Team LCR, ha parlato ai microfoni di Motociclismo durante un evento GIVI. La sua forma fisica, il Mugello, le gare disputate fin ora e un bilancio di questa prima parte di 2019 sono i temi trattati
Presso la sede GIVI di Flero (BS), il brand bresciano ha dato il benvenuto al team LCR di Lucio Cecchinello, compresi i piloti Takaaki Nakagami e Cal Crutchlow. Il pilota britannico, dopo il disastroso incidente di Phillip Island, è tornato in sella alla Honda iniziando bene la stagione con il 3° posto a Losail. Nonostante avesse un ottimo passo, la sfortuna ha avuto il sopravvento a Rio Hondo (penalizzazione per jump start) e Austin (caduta).
Attualmente sto bene all’80%, tuttavia non posso dire di stare bene allo stesso modo quando corro” ha dichiarato Cal, che aggiunge: “Però sono soddisfatto che più la stagione passa, più starò meglio. Sicuramente al Mugello starò leggermente meglio e potrò spingere un pochino di più”. Attualmente Crutchlow occupa il 7° posto della classifica generale.
1/4 Cal Crutchlow
Sei partito alla grande in Qatar, sei stato sfortunato in Argentina e Austin, ma eri comunque competitivo. In Europa hai fatto fatica. È qualcosa relativo a te o alla moto?
Non penso che Honda faccia fatica nei tracciati europei, perché Marc ha vinto le ultime due gare (Jerez e Le Mans, ndr). Penso invece che ho iniziato bene in Qatar, avevo un ottimo passo in Argentina nonostante la jump start, se non fosse stato per quello avrei potuto giocarmi il podio. Anche ad Austin ero in posizioni da parco chiuso ma sono caduto. A Jerez invece sarei dovuto andare più forte, così come a Le Mans, ma così non è stato perché non abbiamo trovato il giusto set up alla moto. Inoltre, il mio feeling sulla moto non è il massimo. La risposta è una sola: dobbiamo migliorare. Niente di più semplice”.

Dopo Le Mans hai dichiarato di non avere il giusto feeling con l’anteriore.
Sinceramente non mi sentivo a mio agio per quanto riguarda tutta la moto. Se si ha un problema solo relativo all’anteriore, dopo si può comunque avere confidenza con il posteriore. Il mio feeling a Le Mans e Jerez invece non era per niente buono”.

Ma queste sono le corse: alcune volte va bene, altre no…
Esattamente. Se guardiamo lo scorso anno, alcuni piloti finivano 10°, 11° o 12° mentre la gara successiva terminavano sul podio. Ma basta vedere Rins: la gara di Austin era secondo e lottava per la vittoria, lo scorso weekend invece era dietro di me”.

Pensi di arrivare al Mugello ancora con questo problema?
Spero di no. In realtà il feeling con la moto non è mai stato fantastico, ancora prima del Qatar. Questo però non vuol dire che ci arrendiamo e molliamo tutto. La Honda è una moto vincente, è in testa al campionato, di sicuro il problema non è la moto. Quindi, penso che dovremmo migliorare il setting così da poter essere più veloce. Poi accadono cose del tipo: a Jerez, nei test, ero tra i più veloci mentre a Le Mans ero ai margini della Top 10. Al Mugello spero di fare bene, mi piace molto quel tracciato e sono pure salito sul podio nel 2013”.

Pensi che il motore 2019, più potente, vi possa dare qualcosa in più rispetto allo scorso anno?
Di sicuro un motore con più potenza è sempre una buona cosa, ma non è un miglioramento così grande come tutti pensano che sia. Sicuramente Honda ha fatto un lavoro eccellente, ma penso che per il Mugello non sia la soluzione. Il Mugello è soprattutto curve: se diamo uno sguardo agli anni passati, Yamaha è sempre andata benissimo ma è la più lenta del lotto. Stessa cosa le Suzuki”.

Dunque, le Honda batteranno le Ducati al Mugello?
Assolutamente sì. È tutto possibile, bisogna crederci!”.
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