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08 April 2013

I rincari della benzina? Svelato l’inganno

Un’indagine della Procura di Varese ha rivelato un intervento speculativo effettuato dalle più importanti compagnie petrolifere: attraverso operazioni finanziarie concordavano i rialzi dei prezzi

I rincari della benzina? svelato l’inganno

È ormai da parecchio tempo che la situazione del prezzo della benzina è diventata insostenibile. Molte persone, davanti alla scelta di riempire il serbatoio o di andare a piedi, scelgono sempre più spesso la seconda opzione, soprattutto in questi momenti di crisi. Noi avevamo già affrontato il problema, proponendovi anche una serie di tecniche per risparmiare il prezioso "oro verde". Purtroppo però, nel corso dei mesi, il panorama non è cambiato. Se non che, ad aggravare un contesto così deprimente, si fanno largo delle ipotesi di truffa ai danni dei consumatori. Come riportato dai nostri “cugini” di Automobilismo, è in corso un’attività investigativa nata da un esposto del Codacons riferito a possibili manovre speculative su prodotti petroliferi. Si tratterebbe in sostanza di una serie di operazioni atte a determinare, indebitamente, il rincaro di benzina e gasolio al dettaglio sul mercato nazionale italiano (le compagnie, insomma, farebbero "cartello" accordandosi sui prezzi e non facendosi concorrenza, con evidente danno per gli utenti finali). 

SÌ, È FRODE 
Iniziamo dalla fine: l'indagine, svolta dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Varese per conto del GIP, ha riconosciuto l'esistenza di un rialzo fraudolento dei prezzi dei carburanti attraverso manovre speculative in danno degli utenti finali. Nel mirino delle Forze dell’Ordine, con i reati ipotizzati di truffa, rialzo e ribasso fraudolento dei prezzi sul mercato e manovre speculative su merci, sono finite le “7 sorelle”: Api, Shell, Eni, Esso, Q8, Total-Erg e Tamoil, le cui sedi sono ubicate fuori dal territorio di Varese. Per tali ragioni, gli atti inerenti l'indagine sono ora stati trasmessi per competenza territoriale alle Procure della Repubblica di Milano e Roma. Ora entriamo nei dettagli

UN ANNO DI INDAGINI
Si parte da lontano, tutto è cominciato circa un anno fa in occasione del continuo rialzo dei prezzi dei carburanti. L’inchiesta si è articolata, in una prima fase, sulla valutazione delle diverse dinamiche che concorrono alla formazione del prezzo dei prodotti petroliferi (dalla determinazione del prezzo internazionale, al margine lordo dell'industria petrolifera, alla tassazione...). Si è passati poi all'esame della documentazione acquisita presso le compagnie petrolifere per valutare l'andamento dei prezzi dei carburanti nel periodo dal gennaio 2011 al marzo 2012.

LE ANALISI DI MERCATO
Le investigazioni hanno preso successivamente un taglio più tecnico con l'analisi dell'organizzazione dell'intera filiera distributiva, al fine di individuare eventuali ostacoli, da parte dei giganti del petrolio, allo sviluppo degli impianti no logo (le cosiddette “pompe bianche”) e per verificare l'esistenza di meccanismi atti ad impedire o... controllare la concorrenza. I finanzieri hanno proceduto anche al raffronto con i prezzi praticati negli altri Paesi dell'Unione Europea nello stesso periodo, rilevando prezzi medi in Italia maggiori della media dei prezzi U.E. Ciò perlopiù a causa dell'inadeguatezza della rete distributiva.

IL CARTELLO DEI CARBURANTI
Gli accertamenti sono proseguiti con l'intento di verificare se le compagnie petrolifere avessero ottenuto una forma di risparmio fiscale attraverso cessioni e riacquisto di prodotti petroliferi a proprie imprese consociate. Quello che tecnicamente viene chiamato “trasfer pricing”. Inoltre, pare che la causa principale degli aumenti sembra sia attribuibile, oltre che ad una crescente domanda di energia dei Paesi emergenti, a complesse operazioni finanziarie che influenzavano il prezzo della benzina in maniera del tutto svincolata dall'andamento reale del mercato. Il risultato è stata la creazione di una sorta di “cartello” dei carburanti che ha portato al mantenimento di prezzi elevati. Che sia finalmente giunta l'ora della svolta per i consumatori?

PRONTA RISPOSTA
Non si è fatta attendere la risposta dell'Unione Petrolifera secondo cui si tratta di "semplici ipotesi investigative che dovranno essere verificate nell'ambito di procedimenti la cui competenza è stata individuata nelle Procure di Roma e Milano". Anche perchè, secondo la Giustizia Italiana, fino a che non si giunge all'ultimo grado di giudizio, nessuno può essere considerato "colpevole".

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