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07 July 2008

Grande successo dell’iniziativa: "Non buttare la vita, butta il paraschiena"

Domenica 6 luglio, a Como, in Piazza Duomo, 500 motociclisti sono venuti a consegnare le loro vecchie protezioni non omologate, per avere in cambio un paraschiena in regalo. Tante le testimonianze di persone che hanno raccontato di essersi salvate la vita, per merito del paraschiena. Le foto dei partecipanti. La nostra iniziativa arriverà anche in altri capoluoghi. SEGUE...

Campagna informativa





Nella foto da sinistra il Sindaco di Como, Stefano Bruni, e il Presidente della Provincia di Como, Leonardo Carioni


COMO 6 luglio 2008
CAMPAGNA INFORMATIVA Ai nostri stand in Piazza Duomo 500 motociclisti hanno ricevuto un paraschiena nuovo ed omologato, consegnando la loro protezione dorsale fasulla. Gli appassionati delle due ruote che sono arrivati a Como avevano un’età compresa tra i 16 ed i 60 anni: molti i giovani e molti di loro non conoscevano affatto il paraschiena, mentre gli over 50 avevano quasi tutti un livello di conoscenza della sicurezza e delle protezioni piuttosto elevato. Agli stand di Motociclismo sono venute anche tante persone che non sapevano nulla del paraschiena e che non lo avevano mai visto prima. Gli abbiamo fornito tutte le informazioni necessarie sulle varie tipologie di protezioni e sui gradi di sicurezza delle omologazioni. Sono stati molti quelli che sono venuti a chiedere spiegazioni e che poi sono tornati a casa a recuperare la vecchia fascia lombare o qualsiasi altra protezione non omologata, per riportarcela più tardi, gettarla nel grande contenitore e ricevere in cambio un paraschiena omologato. In generale abbiamo rilevato grande attenzione verso la sicurezza e l’utilizzo delle protezioni, ma il livello di conoscenza è ancora molto basso. Molti hanno detto, che prima di averlo letto su Motociclismo, non sapevano la differenza tra la fascia lombare ed il paraschiena omologato, oppure non sapevano la differenza tra una protezione dorsale ed un vero paraschiena omologato. Ricordiamo che l’amministrazione provinciale comasca ha avviato da tempo “Safe Summer” per sensibilizzare ai pericoli della strada. La campagna “Non buttare la vita, butta il paraschiena” è stata resa possibile, grazie alla collaborazione del Sindaco di Como, Stefano Bruni, e al Presidente della Provincia di Como, Leonardo Carioni, che erano presenti alla manifestazione. Insieme con loro c’era il presidente del Comitato Regionale FMI Lombardia, Alessandro Lovati. Il nostro grazie e quello dei motociclisti va alle tredici aziende che ci hanno supportato in questa iniziativa, mettendo a disposizione i paraschiena omologati da regalare: Alpinestars, BMW, Clover, Dainese, Gimoto, MTech, Soul Race, Spidi, Spyke, Ufo, Ultimate Stuff, Zandonà, Zero 7. Per restare in tema di sicurezza, con noi c’era Dekra, uno dei più importanti centri europei di revisione ed omologazione, che ha fatto gratuitamente un test strumentale, per verificare lo stato di efficienza dell’olio dei freni.

Mi ha salvato la vita






MI HA SALVATO LA VITA
Allo stand sono venuti molti ragazzi e uomini sulla cinquantina, che hanno voluto informarsi sul paraschiena o raccontare esperienze su incidenti subiti, indossando le protezioni. Abbiamo raccolto le testimonianze più significative. Giovanni 55 anni, Suzuki V-Strom: “Ero giovane ho avuto un incidente sulla Milano-Bergamo. C’era una chiazza d’olio lunga 20 metri, causata da un camion che aveva perso il carico. Senza nemmeno frenare ci sono scivolato sopra e poi ho continuato a rotolare e a girare per un bel po’ di metri. Avevo un paraschiena rigido integrato nella giacca. Le protezioni si sono consumate di almeno 3 mm. Mi è andata bene perché quella volta ero partito attrezzato con tutto l’abbigliamento tecnico, per fare un viaggio di lavoro di 100-120 km”. Gli chiediamo allora: e se le fosse successo in città? Lei in città non indossa le protezioni? “In città metto solo la giacca tecnica per due motivi fondamentali: prima di tutto perché se sei in giro, specialmente per lavoro, e percorri brevi tratte, magari di fretta, non hai il tempo per cambiarti. Poi, perché, a meno che non si sia in viaggio, possibilmente con le borse, diventa un problema riporre le protezioni, quando non si usano. So bene, però, che se mi succedesse qualcosa, sarebbero guai”. Già, proprio questo è il problema: ancora molte persone usano tutte le protezioni solo nei viaggi e non in città, andando incontro a grandi rischi. Altra testimonianza importante è stata quella di Luca, 16 anni, che ha portato i genitori per cambiare i loro ed il suo paraschiena: “Ho una Aprilia 125, con cui faccio qualche breve itinerario, di un paio di giorni al massimo. Dopo aver letto su Motociclismo la differenza fra un paraschiena omologato ed uno non omologato, ho voluto prima cambiare la mia fascia lombare e quella della mia ragazza, con due paraschiena omologati. Poi ho convinto anche i miei genitori e mio zio a venire oggi in piazza a consegnare le vecchie fasce lombari, per avere in cambio paraschiena veri e propri omologati. Tutti i miei amici ed io siamo molto attenti alla sicurezza. Andiamo sempre in giro attrezzati, con le protezioni”. Il padre e lo zio del ragazzo sono motociclisti, mentre la madre è una passeggera. Infine, Matteo, 35 anni e una MV Agusta Brutale in garage, è venuto a raccontare che si è salvato in una caduta in moto, grazie al paraschiena. Ne ha consegnato uno distrutto, per averne uno nuovo omologato. Aveva ancora un braccio ingessato.
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