Grande successo dell’iniziativa: "Non buttare la vita, butta il paraschiena"
Campagna informativa
Nella foto da sinistra il Sindaco di Como, Stefano Bruni, e il Presidente
della Provincia di Como, Leonardo Carioni
COMO 6 luglio 2008 – CAMPAGNA INFORMATIVA Ai nostri
stand in
Piazza Duomo 500 motociclisti hanno ricevuto un paraschiena nuovo ed omologato,
consegnando la loro protezione dorsale fasulla. Gli appassionati delle
due ruote che sono arrivati a Como avevano un’età compresa tra i 16 ed
i 60 anni: molti i giovani e molti di loro non conoscevano affatto il
paraschiena,
mentre gli over 50 avevano quasi tutti un livello di conoscenza della sicurezza
e delle protezioni piuttosto elevato. Agli stand di Motociclismo sono venute
anche tante persone che non sapevano nulla del paraschiena e che non lo
avevano mai visto prima. Gli abbiamo fornito tutte le informazioni necessarie
sulle varie tipologie di protezioni e sui gradi di sicurezza delle omologazioni.
Sono stati molti quelli che sono venuti a chiedere spiegazioni e che poi
sono tornati a casa a recuperare la vecchia fascia lombare o qualsiasi
altra protezione non omologata, per riportarcela più tardi, gettarla nel
grande contenitore e ricevere in cambio un paraschiena omologato. In generale
abbiamo rilevato grande attenzione verso la sicurezza e l’utilizzo delle
protezioni, ma il livello di conoscenza è ancora molto basso. Molti hanno
detto, che prima di averlo letto su Motociclismo, non sapevano la differenza
tra la fascia lombare ed il paraschiena omologato, oppure non sapevano
la differenza tra una protezione dorsale ed un vero paraschiena omologato.
Ricordiamo che l’amministrazione provinciale comasca ha avviato da tempo
“Safe Summer” per sensibilizzare ai pericoli della strada. La campagna
“Non buttare la vita, butta il paraschiena” è stata resa possibile, grazie
alla collaborazione del Sindaco di Como, Stefano Bruni, e al Presidente
della Provincia di Como, Leonardo Carioni, che erano presenti alla
manifestazione.
Insieme con loro c’era il presidente del Comitato Regionale FMI Lombardia,
Alessandro Lovati. Il nostro grazie e quello dei motociclisti va alle tredici
aziende che ci hanno supportato in questa iniziativa, mettendo a disposizione
i paraschiena omologati da regalare: Alpinestars, BMW, Clover, Dainese,
Gimoto, MTech, Soul Race, Spidi, Spyke, Ufo, Ultimate Stuff, Zandonà, Zero
7. Per restare in tema di sicurezza, con noi c’era Dekra, uno dei più
importanti centri europei di revisione ed omologazione, che ha fatto
gratuitamente
un test strumentale, per verificare lo stato di efficienza dell’olio dei
freni.
Mi ha salvato la vita
MI HA SALVATO LA VITA Allo stand sono venuti molti ragazzi e uomini
sulla cinquantina, che hanno voluto informarsi sul paraschiena o raccontare
esperienze su incidenti subiti, indossando le protezioni. Abbiamo raccolto
le testimonianze più significative. Giovanni 55 anni, Suzuki V-Strom: “Ero
giovane ho avuto un incidente sulla Milano-Bergamo. C’era una chiazza
d’olio lunga 20 metri, causata da un camion che aveva perso il carico.
Senza nemmeno frenare ci sono scivolato sopra e poi ho continuato a rotolare
e a girare per un bel po’ di metri. Avevo un paraschiena rigido integrato
nella giacca. Le protezioni si sono consumate di almeno 3 mm. Mi è andata
bene perché quella volta ero partito attrezzato con tutto l’abbigliamento
tecnico, per fare un viaggio di lavoro di 100-120 km”. Gli chiediamo allora:
e se le fosse successo in città? Lei in città non indossa le protezioni?
“In città metto solo la giacca tecnica per due motivi fondamentali: prima
di tutto perché se sei in giro, specialmente per lavoro, e percorri brevi
tratte, magari di fretta, non hai il tempo per cambiarti. Poi, perché,
a meno che non si sia in viaggio, possibilmente con le borse, diventa un
problema riporre le protezioni, quando non si usano. So bene, però, che
se mi succedesse qualcosa, sarebbero guai”. Già, proprio questo è il problema:
ancora molte persone usano tutte le protezioni solo nei viaggi e non in
città, andando incontro a grandi rischi. Altra testimonianza importante
è stata quella di Luca, 16 anni, che ha portato i genitori per cambiare
i loro ed il suo paraschiena: “Ho una Aprilia 125, con cui faccio qualche
breve itinerario, di un paio di giorni al massimo. Dopo aver letto su
Motociclismo
la differenza fra un paraschiena omologato ed uno non omologato, ho voluto
prima cambiare la mia fascia lombare e quella della mia ragazza, con due
paraschiena omologati. Poi ho convinto anche i miei genitori e mio zio
a venire oggi in piazza a consegnare le vecchie fasce lombari, per avere
in cambio paraschiena veri e propri omologati. Tutti i miei amici ed io
siamo molto attenti alla sicurezza. Andiamo sempre in giro attrezzati,
con le protezioni”. Il padre e lo zio del ragazzo sono motociclisti, mentre
la madre è una passeggera. Infine, Matteo, 35 anni e una MV Agusta Brutale
in garage, è venuto a raccontare che si è salvato in una caduta in moto,
grazie al paraschiena. Ne ha consegnato uno distrutto, per averne uno nuovo
omologato. Aveva ancora un braccio ingessato.