Se mi guardo indietro e ripenso al ragazzino senza moto che nel marzo del 1999 mette piede in redazione, portando in dote solo una passione smisurata, mi dico che, nonostante le fasi alterne dell’editoria e la mia assoluta dedizione a questo lavoro, Motociclismo mi ha dato più di quello che sono riuscito a restituirgli. Qui ho trovato una straordinaria scuola di vita e di giornalismo oltre che, parafrasando i miei editori, un irripetibile parco giochi. Sicuramente una seconda famiglia, alla quale ho dedicato più tempo rispetto a quella che ogni sera mi aspetta pazientemente a casa e che mi ha consentito di dedicarmi anima e corpo a quella che è la mia vita per la moto.
Dopo così tanti anni, lettori e aziende, comprensibilmente, mi identificano in modo indissolubile con Motociclismo. Ma la personalizzazione di un brand, oltre a essere sconveniente per l’azienda che lo possiede, nella fattispecie non ha alcuna ragion d’essere. Motociclismo, il mese prossimo, compie 110 anni. Io sono solo uno dei direttori, nemmeno il più longevo, che si sono avvicendati per una breve tappa di questo straordinario viaggio attraverso la storia della motocicletta.
Il prossimo tratto di strada tocca a una guida esperta come Marco Riccardi, e dopo di lui, io spero, a uno dei ragazzi citati pocanzi.
A Marco Riccardi, erede naturale del nostro maestro Carlo Perelli, riconsegno il testimone che proprio lui mi passò nel 2015. So di lasciare Motociclismo nelle mani di una persona appassionata, competente, generosa, perbene. Il resto lo farà la tradizione della casa: gli editori di ieri e di oggi non hanno mai una sola volta interferito sui contenuti, sulle scelte editoriali, sull’esito di una comparativa, ben sapendo che il valore della loro azienda è strettamente connesso all’autorevolezza di questa testata.
Infine, in questo bellissimo viaggio ho incontrato tanti di voi, al sole e sotto la pioggia, nel paddock di un GP come nei padiglioni di un Salone. Ci lasciamo con la vostra più bella testimonianza di affetto e di stima: gli ultimi sei numeri di Motociclismo hanno fatto segnare un “più” in edicola tutt’altro che scontato, addirittura clamoroso nel caso dello Speciale Eicma.
Vi ringrazio e vi voglio bene anche per questo.