Nata dall’
accordo fra la Gilera e l’azienda
elettromeccanica ELMECA, questa moto raccoglie il testimone dei
mezzi
ufficiali della Casa di Arcore che avevano ben impressionato nella
prima metà degli anni Settanta. L’
ELMECA (ELettro
MEccanica CAfasse)
produceva pompe per le stazioni di rifornimento carburante. La prima versione
ha le
plastiche arancioni ed il telaio nero, una scelta
cromatica
poco gradita dagli appassionati.

Lo
striminzito
forcellone posteriore, di sezione insufficiente, in
alcune occasioni ha dato segni di cedimento. Gli ammortizzatori posteriori
inizialmente sono
Girling, poi si passa ai
Marzocchi a gas
ed ai
Corte & Cosso.
L’imbiellaggio dell’ELMECA è ovviamente
identico a quello delle
Gilera ufficiali rimaste in campo fino al 1974,
progettato da Luigi Piazza. Sul lato sinistro dell’albero è
fissato il
disco rotante che lascia aperta l’aspirazione per 205°(travaso a
140°
e scarico a 194°). Il
telaio al cromo molibeno è rinforzato
nella
zona del cannotto di sterzo. Con il forcellone pesa complessivamente 10,9
kg.

Dopo
appena due anni di impegno ufficiale nella Regolarità con le nuove
monocilindriche
a due tempi
la Gilera nel novembre del 1974 decide di ritirarsi
dall’attività
agonistica. Il testimone viene raccolto
alla fine del 1975
dall’ELMECA,
un’azienda elettromeccanica di Cafasse in provincia di Torino il cui
titolare,
Piero Chiantelassa,
è appassionato di fuoristrada.
Secondo l’accordo, all’ELMECA vengono forniti
telai e motori
Gilera
ufficiali con cui vengono assemblate le moto da competizione recuperando
sul mercato freni, sospensioni e tutti gli altri accessori necessari.
Chiantelassa si occupa anche della commercializzazione delle moto.
La
produzione delle Gilera-ELMECA dura tre anni e si interrompe con la
decisione della Casa di Arcore di
rientrare ufficialmente nelle
competizioni
(nel Motocross però) a partire dal
1978, ma già dopo la
prima stagione
le moto soffrono moltissimo la concorrenza a causa del loro
mancato
sviluppo.
Fra tutte le
ELMECA, quella di maggior successo è senza ombra di
dubbio la
125, prodotta e venduta nel maggior numero di esemplari.
Solo nel
1976 circa 600 sia da
Regolarità che da
Cross.
Il motore dell’ELMECA 125 progettato da Luigi Piazza è un
monocilindrico
a due tempi raffreddato ad aria con testa e cilindro in lega leggera
e canna riportata in ghisa. L’
alimentazione è a
distributore a
disco rotante con tre travasi e luce di scarico dotata di traversino
di rinforzo. Il
carburatore è un Dell’Orto PHB 32 AS, la
frizione
multidisco in bagno d’olio e il
cambio a 6 rapporti.
È accreditato di una potenza max di
23,5 CV a 9.750 giri. Per
distinguersi
dalle Gilera ufficiali, le
ELMECA del
1975 hanno
serbatoio
e parti in plastica verniciati in arancione ed il telaio di nero. Una
soluzione cromatica sgradita dagli appassionati che accoglieranno invece
con soddisfazione la
versione dell’anno successivo, i cui colori
ricordano quelli delle Gilera ufficiali.
Nonostante l’impegno e la passione degli uomini dell’
ELMECA,
la
fabbrica di Cafasse
non ha i mezzi adeguati per affrontare le corse
ad alto livello come fanno le Case concorrenti e senza le vittorie nelle
competizioni l’immagine rimane penalizzata.
Nel 1977 viene presentata
l’ultima versione della 125 con un telaio rivisto nella parte
posteriore
per poter montare gli ammortizzatori Corte & Cosso ed il
motore
leggermente potenziato per poter reggere il confronto con l’agguerrita
concorrenza.
Caratteristiche
tecniche
Riferite alla versione del 1976
Motore: monocilindrico due tempi raffreddato
ad aria. Alesaggio per corsa 54x53,6 mm.
Cilindrata totale 122,7 cc.
Rapporto di compressione 13:1.
Potenza max 23,5 CV a 9.750 giri.
Ammissione a disco rotante.
Alimentazione: carburatore Dell’Orto PHB 32 AS. Miscela al 4%.
Accensione: elettronica Motoplat 6V-35W.
Frizione: multidisco in bagno d’olio.
Cambio: a 6 rapporti.
Telaio: doppia culla continua in tubi d’acciaio al cromo molibdeno.
Sospensioni: forcella telescopica Ceriani da 35 mm; posteriore forcellone
oscillante con due ammortizzatori idraulici Girling, Marzocchi a gas o
Corte & Cosso.
Freni: anteriore a tamburo 123 mm; posteriore a tamburo 150 mm.
Ruote: a raggi con cerchi in alluminio Akront. Anteriore 21”; posteriore
18”.
Pneumatici: anteriore 3.00- 21; posteriore 3.75-18.
Dimensioni (in mm) e peso:
peso a secco 98 kg.
Prestazioni: velocità massima 116 km/h.
Consumo 5 litri ogni 100 km.
Prezzo: 1.476.300 lire.
Note: Provata da
Motociclismo fascicolo
9/1976.
Dati rilevati:
potenza max 23 CV a 9.750giri.
Velocità max 113,712 km/h con pignone da
14 denti e 116,129 km/h con pignone da 15 denti.
Accelerazione 0-400 metri 17,315 secondi.
Peso 104 kg.