Al GP di Germania del
1980, la Cagiva si presenta con
la
prima
moto interamente costruita a Schiranna. La porta in pista
Virginio
Ferrari (vice campione della classe 500 appiedato dal Team Zago) ed
è un
ibrido su base Yamaha TZ 500. Non ci sono grandi
aspettative,
gli uomini Cagiva vogliono portare a termine il GP. Ferrari si qualifica
nelle ultime posizioni e in gara
si ritira dopo un giro…
E’ il
1981 l’anno in cui scende in pista
la prima vera
Cagiva,
motore compreso. E’ un
4 cilindri in linea con alimentazione
a 4 dischi rotanti. Il telaio è un classico
doppia culla in tubi
tondi di acciaio. Debutta in gara, sempre con
Virginio Ferrari
in Germania, ad
Hockenheim. In prova ottiene il 44° tempo e
chiude
la gara 30°. La stagione prosegue sugli stessi toni, con il
migliore
risultato ottenuto al GP di San Marino dove Ferrari conclude 19°.
Il
1982 segna una svolta tecnica ed il primo amaro tradimento. Vengono
ingaggiati l’olandese
Van Dulmen e
Massimo Broccoli
come pilota-collaudatore. L’olandese però, alla vigilia del campionato,
abbandona la squadra e passa alla Yamaha. Approda così alla Cagiva
il sudafricano Jon Ekerold, reduce da una stagione poco fortunata ma
ex Campione del Mondo della 350. La moto è tutta nuova: il motore
è un
4 cilindri in quadrato, molto inclinati in avanti, ancora con
alimentazione a dischi rotanti disposti però ai lati del carter
come sulle Suzuki RG 500.
Il telaio è un
doppia culla chiusa in tubi quadri d’alluminio,
come sulle Yamaha e Suzuki ufficiali di quell’anno (e successivamente
sulla NS 500 3 cilindri seconda versione).
Jon Ekerold durante la stagione dispensa soddisfazioni. In sella alla
4 cilindri italiana
si qualifica bene e conclude le gare, regalando
alla Cagiva il
primo punto iridato (decimo posto) nell’ultimo GP
della stagione, ad Hockenheim.