LE PROVE I ragazzi sono stati divisi in 4 gruppi da dieci per
ognuno
dei due giorni e, a rotazione, ogni gruppo doveva cimentarsi in una prova:
corsa di 5 km, prova di guida, prova di smontaggio/rimontaggio ruote e
leve e prova scritta teorica. La prima consiste in un percorso con salite
e discese su fondo misto asfalto/terra, dove si ha un massimo teorico di
60 minuti di tempo, ma che i migliori hanno compiuto in poco più di 20’.
La seconda è la prova di guida in sella a BMW R 1200 GS e F 800 GS, entrambe
dotate di pneumatici tassellati. Il percorso principe dei corsi della GS
Academy, date le grandi piogge scese fino al giorno prima è stato scartato,
nella giornata di sabato, in favore del percorso B, sempre molto tecnico,
ma ricavato in un grande piazzale con fondo misto ghiaia. Le varie prove
consistevano in frenate al limite del bloccaggio, ovviamente sempre senza
ABS, slalom stretto tra birilli e salite e discese viscide con spazi ridotti
di rincorsa e di manovra. Qui si è visto un po’ di tutto, da ragazzi con
buone o ottime doti di guida ad altri che, evidentemente, si sono
sopravvalutati,
dichiarando, al momento dell’iscrizione sul sito
www.bmw-motorrad.it,
decisamente superiore a quella reale. Ma va bene così, in fondo tutti si
sono divertiti come matti e comunque sono risaltati ancor di più
i più bravi. I quattro prescelti, i cui nomi verranno comunicati entro
questa settimana, sono realmente ottimi motociclisti, con buona esperienza,
non solo di guida. Infatti, l’altra prova è stata quella della
manutenzione,
dove sono state formate delle coppie di piloti che dovevano smontare ruote
e leve di una 650 Xchallenge con l’ausilio delle chiavi date in dotazione
dagli istruttori. Anche qui si è assistito a un po’ di tutto: da chi
potrebbe
lavorare in un team di Formula 1 (o quasi...), a chi proprio non sa da
che parte guardare un perno ruota. L’ultima prova ha una duplice funzione:
capire quanto si conosce delle tecnico motociclistica e verificare un minimo
di conoscenza della lingua inglese. Il questionario di teoria, infatti,
era tutto in inglese.