I complimenti per questo successo vanno fatti a Jacopo Cerutti, che fin dal primo di giorno di gara ha saputo amministrare egregiamente il suo vantaggio ed è riuscito a tener testa a due pilotoni del calibro di Alessandro Botturi e Pol Tarres. Ma i complimenti vanno fatti anche ad Aprilia, a tutto il reparto corse e alla GCorse dei fratelli Guareschi, che ci hanno messo l’anima per far sì che la Tuareg, al suo primo tentativo, riuscisse ad aggiudicarsi, alla grande, l’Africa Eco Race 2024, uno dei rally più impegnativi al mondo. Merito del progetto “Back to Africa”, lanciato meno di un anno fa proprio per riportare il marchio Aprilia nei grandi raid africani. Un successo così, che arriva appena dopo 12 mesi dalla nascita del progetto, è il sigillo di garanzia su un gruppo di lavoro con i fiocchi! Vi ricordiamo che anche l’altra Aprilia Tuareg, quella di Montanari Francesco, è arrivata al traguardo finale e ha chiuso la gara in ottava posizione.
La Tuareg sviluppata per i rally raid, realizzata in collaborazione con GCorse, nasce sulla base tecnica della moto che, derivata dalla serie, ha trionfato all’esordio nel Campionato Italiano Motorally 2023 classe G-1000, proprio con Jacopo Cerutti, ma è equipaggiata con alcune dotazioni studiate per affrontare al meglio il deserto. Tra le altre cose, con di un serbatoio supplementare, sospensioni Öhlins by Andreani, scarico completo in titanio SC Project e filtro aria specifico Sprint Filter. Dominando l’Africa Eco Race, Aprilia è tornata così a solcare luoghi e percorsi mitici, quelli della storica Dakar africana, riportandoci alla mente l’esperienza di successo delle ultime partecipazioni della Casa di Noale (ultima moto italiana a vincere alla Dakar!) al rally raid più famoso del mondo, nel triennio 2010-2012.
Questa Africa Eco Race verrà ricordata, oltre che per lo strepitoso successo di Aprilia al suo primo tentativo, anche come il riscatto delle bicilindriche. Le monocilindriche, infatti, sono letteralmente sprofondate nella sabbia. La prima mono in classifica generale è infatti la KTM di Alexandre Vaudan, che chiude in quarta posizione, alle spalle della Tuareg di Cerutti e delle Yamaha Ténéré di Botturi e Tarres, con un ritardo di ben 4h29’50”. Che la vittoria di Aprilia a questa Africa Eco Race apra la strada per una nuova dimensione dei moto rally?