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Abruzzo

Parco Nazionale

L'itinerario



Un giro per chi non ha voglia di fare troppi chilometri ma ama le suggestioni della natura. Partenza e arrivo a Sulmona, passando nel Parco Nazionale d'Abruzzo
.

Sulmona
è sicuramente una delle cittadine più vivaci, gradevoli ed interessanti della regione. Patria del poeta Ovidio, è ricca di tracce del suo importante passato ed è circondata dalle cime tra le più belle ed elevate dell'Italia centrale: Gran Sasso, Sirente, Genzana, Maiella e Morrone. La caratteristica di questo itinerario però non sono le montagne, bensì meravigliose strade: s'incuneano nel cuore della Marsica, in profonde gole, valicano monti, costeggiano laghi, salgono ad ammirare panorami mozzafiato del Parco Nazionale d'Abruzzo, motivo di orgoglio per la gente del posto e, ormai, di richiamo per il turismo anche internazionale.
Da Sulmona, la direzione da prendere è verso sud-ovest lungo la Strada Statale 479. Prima deviazione (opzionale) dopo 6 km (Introdacqua, interessante per alcune strutture cinquecentesche).  Tornati sulla SS479, mentre si scende verso la valle del Sagittario, chiusi tra i monti Prezza e Genzana noterete subito che l'asfalto è in ottime condizioni. La prima tappa è Anversa degli Abruzzi che merita una breve visita, prima di concedersi "alle gioie della guida".
La gola del Sagittario
è lì, appena oltrepassato il paese, e la strada, letteralmente scavata nella roccia, vi s'incunea rimanendo a strapiombo sul fondovalle.
Per rendersi conto appieno della spettacolarità del luogo è consigliabile la breve deviazione, sulla sinistra, per Castrovalva, arroccato su un'appendice franosa
del monte Genzana.
La gola, che riattraversa il Sagittario altre 4 volte, si restringe ancora. L'asfalto sfiora la perfezione, ma la strada è abbastanza stretta anche se per gran parte dell'anno non molto trafficata. Da vedere il lago di Scanno, formato da una grandiosa frana del Monte Genziana, il quale, dopo il prosciugamento del Fucino, è il maggior lago di formazione naturale della regione. Una strada ne percorre interamente il periplo ma, mantenendosi sulla principale (quindi tenendo la sinistra), assai suggestivo è il passaggio sotto l'arco che sostiene la chiesa dell'Annunziata, nota anche come Madonna del Lago.  Da qui, dove è anche possibile noleggiare dei pedalò per delle escursioni lacustri, la strada continua salendo verso l'abitato di Scanno che ha una storia risalente, pare, al periodo romano.
La sua parte più antica, ben tenuta e molto pittoresca, vi permetterà di incontrare, specialmente nei giorni festivi, donne che hanno indossato il singolarissimo e meritatamente celebre costume tradizionale, austero, elegante, ricco e colorato. Continuando il giro, si entra nella valle del fiume Tasso e la strada comincia a salire, mantenendo sempre e comunque un fantastico asfalto, con numerosi tornanti, per entrare ufficialmente nel territorio del Parco Nazionale all'altezza del Passo Godi (prestate attenzione a traffico e limiti di velocità); seguendo la SS 83, due sono le deviazioni consigliate, entrambe sulla sinistra: la prima, in 3 km conduce ad un ampio piazzale con punto di ristoro ai piedi della Camosciara, gruppo montuoso con spiccate caratteristiche alpine, sicuramente tra i più caratteristici dell'intero parco; la seconda porta, a piedi, nella boscosa val di Fondillo, ideale per sosta e spuntino.
Dopo la sosta, si riprende la SS83  e si arriva a Pescasseroli che è, per l' importanza della posizione, il centro, il cuore, il fulcro vitale del parco.
Il suo nome signifi ca "masso che serra" o "masso della montagna"; la sua fama si deve al fatto di aver dato i natali a Benedetto Croce.
Lasciata Pescasseroli, la strad diventa dritta come un fuso, e seguendo le indicazioni per Sulmona, la strada sale prima verso il Monte della Selva per poi piombare con una vista spettacolare su Cocullo dove il primo giovedì di maggio si celebra, con un'enorme affluenza di pubblico, la Festa dei serpari, in onore del santo patrono, che trae origine secondo la tradizione dal culto della dea marsa Angizia.
Da Cocullo la discesa continua e, in soli 5 km, saremo nuovamente ad Anversa degli Abruzzi. Se volete potete ritornare ad ammirare la Foce, entrata delle gole del Sagittario, altrimenti piegando a sinistra, in circa 15 km, tornerete nuovamente al punto di partenza.

Riti e curiosità



Il Rito dei serpari


Le origini del Rito dei serpari si perdono nella notte dei tempi. Nella festa, si porta in processione la statuta di San Domenico, cui sono attorcigliate delle serpi vive (foto a sinistra).
In età romana il serparo era il sacerdote della dea Angizia, il cui tempio si trovava nella vicina Luco dei Marsi, e di Ercole Sanco, di cui sono state rinvenute numerose statue a Casale, frazione di Cocullo, dove la festa si tiene il primo giovedì di maggio. Il serparo, secondo la tradizione, conosceva il segreto per rendere innocue le serpi con il suono del Corno. In epoca cristiana il ruolo del serparo si fonde con la devozione a San Domenico. Il Rito dei Serpari, come manifestazione al confine tra contenuto religioso e pagano, ebbe inizio nel dodicesimo secolo. A seconda dello spirito culturale prevalente nelle varie epoche storiche ebbe il sopravvento l'uno o l'altro aspetto. Tracce della difficile convivenza si trovano in numerose testimonianze storiche.

Qualche curiosità


La nascita del Parco Nazionale d'Abruzzo

Nel 1872, quando negli Stati Uniti a Yellowstone nasceva il primo Parco Nazionale al mondo, in Italia, nell'Appennino centrale, in località Camosciara (oggi cuore del Parco Nazionale d'Abruzzo), si istituiva una grande riserva di caccia per proteggere le specie d'animali più rare della zona, quali il camoscio d'Abruzzo e l'orso bruno marsicano. Nel 1917 fu delineato il primo progetto per l'istituzione di un parco nazionale, ma la Grande Guerra impedì il decollo dell'iniziativa. Nel dopoguerra vi fu un segno di ripresa, con la costituzione dell'Ente autonomo del Parco Nazionale d'Abruzzo, grazie ai territori ceduti da alcuni comuni, arrivando così ad un'estensione di 12.000 ettari.

Il 9 settembre 1922
, sempre sulla base di iniziative private, durante una solenne cerimonia svoltasi a Pescasseroli, veniva inaugurato il Parco. Ma solo più tardi, nel gennaio del 1923, lo Stato con un decreto legge istituiva uffi cialmente il Parco Nazionale d'Abruzzo, per poi essere soppresso, 11 anni dopo, dal regime fascista. Nel 1950 ci fu la ricostituzione, anche se nei 20 anni successivi l'Ente dovette far fronte a numerose e molteplici diffi coltà: economiche principalmente, ma anche dovute alla speculazione edilizia che provocò notevoli danni: ville, lottizzazioni, strade, piste da sci sacrifi carono 120.000 faggi e 3.000 ettari.
La svolta avvenne nel 1969
con la riorganizzazione dei servizi e della direzione che, con una moderna e lungimirante gestione, ha portato il Parco Nazionale d'Abruzzo ad essere considerato, per anni, una delle aree protette più qualificate.


La giostra Cavalleresca Sulmona

Della Giostra Cavalleresca di Sulmona, si hanno notizie certe dal lontano 1484, epoca in cui si svolgeva ben 2 volte l'anno, nonostante la regina Giovanna D'Aragona esortasse i sulmonesi a non sperperare i denari "In correre de' palii". Ma tal genere di cimento vantava una lunga tradizione e non è azzardato farne risalire le origini al tempo degli Svevi, quando posizione strategica e congiuntura economica avevano fatto della città ovidiana una delle maggiori del Regno, nonché la capitale d'Abruzzo.

Il costume delle donne di scanno

Assolutamente unico, consiste in gonna e giubboncino di panno di lana, tessuto e tinto in casa. La gonna è quasi sempre nera, con fitte pieghe; al di sopra un grembiule nero o turchino scuro o variopinto. Il giubboncino, detto comodino, ha gonfie maniche che si stringono in pieghe sulle spalle ed ai polsi, sul petto ci sono 2 f le verticali di bottoncini d'argento, cuciti su un lembo di stoffa (pettiglia); intorno al collo un merletto bianco. Non si usano scarpe ma pantofole (scarfuori). La parte più caratteristica dell'abbigliamento è il copricapo, che lascia liberi in parte i capelli e viene portato un poco inclinato verso destra.

Notizie utili



ITINERARIO


Sulmona km 0 - Introdacqua km 5,3 - Anversa degli Abruzzi km 14,2 - Castrovalva km 2,5 - Scanno km 15,2 - Villetta Barrea km 26,8 - Opi km 11,5 - Pescasseroli km 6,5 - Bivio di Ponte Campomizzo km 5 - Bisegna km 12,3 - San Sebastiano km 2,5 - Ortona dei Marsi km 8 - Bivio per Cocullo km 1,5 -
Cocullo km 15,2

La sede di rappresentanza dell'Ente Autonomo Parco Nazionale d'Abruzzo è a Roma, tel. 06-35403331. Per le informazioni sul Parco, a Pescasseroli contattare lo 0863-91955, a Villetta Barrea lo 0864-89102, mentre a Civitella Alfedena chiamare lo 0864-890141, dove risponde il Centro di visita. A Sulmona potete avere informazioni presso l'Azienda Provinciale del Turismo (P.zza Ovidio, tel. 086453276).

DOVE MANGIARE


A Sulmona
, in Via Mazara Panfi lo 38, il ristorante "il Quadrivio" (tel. 0864-55533), va segnalato per l'abbondanza degli antipasti tipici ed i prezzi contenuti. Consigliamo inoltre la "Pizzeria Napoletana" di Augusto Maietta (tel. 0864-51710), che da oltre 30 anni utilizza il forno a legna: locale piccolo e senza pretese,
frequentato assiduamente da militari in via Mazzini 39, naturalmente a lato della caserma dell'esercito. In Vico del Vecchio 7, proprio a lato dell'acquedotto medioevale, nei pressi della piazza dove a luglio si tiene la Giostra Cavalleresca, rivisitazione storica in costume, c'è "L'osteria del tempo perso". Delle 3 simpatiche proprietarie Marina, Stefania ed Elisa, le ultime due sono motocicliste praticanti.

Ad Introdacqua
la pizzeria "la Trota" in Via Capolaia 47 (tel. 0864-47154), appena fuori il paese salendo verso il monte Genzana: chiedete la pizza al
metro. Arrivando da Villetta Barrea, poco prima del bivio di Opi, proprio alla deviazione per Sora, ci sono due bar ristorante: noi abbiamo provato l'agnello
alla brace a "la Madonnina" (tel. 0863-912714). Bissato per ben due volte!
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