Il percorso parte da Todi e si articola sulle provinciali che circondano Montefalco, dove si fa tappa. Si fa rotta sulle strade dei Monti Martani, attraversando Gualdo Cattaneo, Giano dell’Umbria, sino ad arrivare ad Acquasparta, dominata dall’imponente palazzo Cesi e famosa per l’Accademia dei Lincei. Si prosegue per l’area archeologica di Carsulae. Meta finale: San Gemini terme.
Regina della valle
REGINA DELLA VALLE Todi domina da un’altura la valle del Tevere ed
appare quasi improvvisamente proprio nel punto dove il fiume, in una verde
valle, restringe il suo corso. Agli inizi del secolo era definita una “piccola
città solitaria” perché si discostava dalle grandi comunicazioni interregionali.
Oggi invece la superstrada E 45 le consente facili collegamenti. Di chiare
origini medioevali, offre un bell’impatto visivo con i suoi campanili
e le mura in pietra. La visita è praticamente d’obbligo e non può essere
superficiale senza però dimenticare che i Monti Martani, che accolgono
il percorso di questo itinerario, offriranno la possibilità di visitare
numerosi centri, spesso fortificati, risalenti allo stesso periodo.
I Monti Martani
I MONTI MARTANI Sono un baluardo naturale degli Appennini centrali
che, nonostante un’altitudine relativa, compaiono spesso nelle cronache
storiche. Dapprima come ultima roccaforte delle popolazioni umbre contro
gli antichi romani, poi come terra di frontiera tra bizantini e longobardi,
e ancora tra le città di Todi, Spoleto e Foligno nel periodo comunale.
È proprio in quest’ultimo contesto che è facile comprendere come si siano
potuti sviluppare numerosi piccoli centri, assai organizzati per la difesa
(vedi mura, torri e fortificazioni) e dotati di una certa autonomia rispetto
alle città più importanti e potenti.
Case torrite
CASE TORRITE Proprio le vie di comunicazione sono la parte più
interessante
per il viandante motociclista: la prima sezione dell’itinerario, infatti,
percorre per strade provinciali (217, 222, 225, 240, 245 in ordine numerico
ma non di percorrenza), un itinerario collinare spesso ripido, con forti
pendenze e per giunta su un fondo stradale per niente dignitoso. La vista
spazia sulle campagne. Nei punti più dominanti, case torrite e piccole
fortificazioni punteggiano il paesaggio tipicamente umbro. Il senso di
pace, guidando in completo relax per strade quasi deserte, è totale.
Gualdo cattaneo
GUALDO CATTANEO Un paio di piccole frazioni e dall’altro lato della
valle appare Gualdo Cattaneo, pochi km in linea d’aria da Todi, ma che
potrà essere raggiunta solo dopo aver lambito l’imponente impianto “ecomostro”
dell’Enel che si nutre del torrente Puglia. Decisamente è più piacevole
guidare leggermente in quota! Saliamo ed arriviamo a destinazione in meno
di 4 km. Il perimetro murato protegge la piazza Umberto I, dove emerge
il possente mastio della fortezza triangolare costruita tra il 1494 ed
il 1498 su progetto di Francesco di Bartolomeo.
Montefalco e il Sagarantino
MONTEFALCO E IL SAGRANTINO Una volta visitata la parrocchiale e la
chiesa di S. Agostino, usciti dal borgo continueremo verso Montefalco,
che rappresenta sicuramente il punto di maggiore interesse di tutto il
tracciato. Da sempre definito “ringhiera dell’Umbria” nonostante sia
adagiata su un colle a soli 472 metri, domina dall’antichità le campagne
circostanti coltivate ad olivo e vigneto di cui si hanno notizie sin dall’XI
secolo. Assai famoso il vitigno Sagrantino, probabilmente importato dai
monaci che sono tuttora insediati nelle immediate vicinanze. Sebbene distante
dalle due direttrici della Flaminia, rivestì sicuramente un ruolo culturale
di prim’ordine nell’ambito regionale divenendo, grazie anche alla committenza
dei Francescani, un centro di diffusione di movimenti pittorici, rivelatisi
in seguito fondamentali per l’evoluzione dell’arte umbra. Il piccolo
centro ha uno sviluppo assai particolare all’interno delle mura, alle
quali si accede tramite 5 porte. Davvero interessante la passeggiata per
ammirare chiese, palazzi gentilizi ed il museo civico S. Francesco, riallestito
nel 1990 e comprendente la pinacoteca sistemata in ambienti dell’antico
convento.
Giano e Massa Martana
GIANO E MASSA MARTANA La lunga sequenza delle strade provinciali
continua
in direzione di Cerrete, dove seguiremo le indicazioni per Giano dell’Umbria:
al bivio, dopo 6 km, svoltiamo a destra, ma subito lasciamo la strada principale
andando a sinistra per verso i Monti Martani. Anche Giano non si discosta
molto dai borghi precedenti, con il castello organizzato intorno a due
impianti fortificati cinti da mura. Si sale per un po’ ed alla piccola
deviazione si va a destra, se non si vuole salire ai 1.094 metri del Monte
Martano, per visitare l’abbazia di San Felice, eretta tra l’XI e il XII
secolo sul luogo del martirio del santo. L’ambiente è rilassante e, dal
belvedere dominato da una statua del martire, è ben visibile il castello
di Castagnola, dall’altro lato della valle. La stradina termina sulla
Statale 316, finalmente il manto stradale migliora e permette di raggiungere
in un baleno Massa Martana, dove nelle prime 2 settimane di agosto si organizza
la “Magnata massetana”, singolare cena all’aperto su un lungo serpente
di tavoli allestiti nelle piazze e per le vie della città.
Cesi e l'accademmia dei Lincei
CESI E L’ACCADEMIA DEI LINCEI La 316 prosegue discostandosi di
pochissimo
dall’antico tracciato della Flaminia, a volte ben visibile e segnalato
sulla destra. Ora bisognerà prestare attenzione a non imboccare la superstrada:
seguire le indicazioni per Massa Martana Stazione ed il gioco è fatto,
siamo sulla Statale 3 da dove transiteremo sotto Acquasparta, dominata
dall’imponente palazzo Cesi. Qui dal 3 giugno la manifestazione “Rinascimento
ad Acquasparta” ogni anno è incentrata su di un tema diverso per far rivivere
un aspetto della vita rinascimentale nella città che ospitò il duca Federico
Cesi e l’Accademia dei Lincei. Come la strada piega a destra, prestate
attenzione alle indicazioni per l’area archeologica di Carsulae dopo essere
passati sotto la E45. La stradina è ben tenuta e la visita del sito piacevole,
grazie anche alla sostanziale integrità delle strutture principali. L’itinerario
prosegue per Cesi, con la vista che si apre progressivamente sulla conca
ternana. All’appello manca a questo punto solo la visita a San Gemini,
rinomato centro termale, dove giungeremo ripiegando sulla Statale 79. Se
ci arrivate tra l’ultima settimana di settembre e le prime due di ottobre,
da non perdere la “Giostra dell’Arme”.
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