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05 December 2008

Turismo: Umbria – I Monti Martani, nei pressi di Montefalco

Il percorso parte da Todi e si articola sulle provinciali che circondano Montefalco, dove si fa tappa. Si fa rotta sulle strade dei Monti Martani, attraversando Gualdo Cattaneo, Giano dell’Umbria, sino ad arrivare ad Acquasparta, dominata dall’imponente palazzo Cesi e famosa per l’Accademia dei Lincei. Si prosegue per l’area archeologica di Carsulae. Meta finale: San Gemini terme.

Regina della valle





REGINA DELLA VALLE
Todi domina da un’altura la valle del Tevere ed appare quasi improvvisamente proprio nel punto dove il fiume, in una verde valle, restringe il suo corso. Agli inizi del secolo era definita una “piccola città solitaria” perché si discostava dalle grandi comunicazioni interregionali. Oggi invece la superstrada E 45 le consente facili collegamenti. Di chiare origini medioevali, offre un bell’impatto visivo con i suoi campanili e le mura in pietra. La visita è praticamente d’obbligo e non può essere superficiale senza però dimenticare che i Monti Martani, che accolgono il percorso di questo itinerario, offriranno la possibilità di visitare numerosi centri, spesso fortificati, risalenti allo stesso periodo.

I Monti Martani





I MONTI MARTANI
Sono un baluardo naturale degli Appennini centrali che, nonostante un’altitudine relativa, compaiono spesso nelle cronache storiche. Dapprima come ultima roccaforte delle popolazioni umbre contro gli antichi romani, poi come terra di frontiera tra bizantini e longobardi, e ancora tra le città di Todi, Spoleto e Foligno nel periodo comunale. È proprio in quest’ultimo contesto che è facile comprendere come si siano potuti sviluppare numerosi piccoli centri, assai organizzati per la difesa (vedi mura, torri e fortificazioni) e dotati di una certa autonomia rispetto alle città più importanti e potenti.

Case torrite





CASE TORRITE
Proprio le vie di comunicazione sono la parte più interessante per il viandante motociclista: la prima sezione dell’itinerario, infatti, percorre per strade provinciali (217, 222, 225, 240, 245 in ordine numerico ma non di percorrenza), un itinerario collinare spesso ripido, con forti pendenze e per giunta su un fondo stradale per niente dignitoso. La vista spazia sulle campagne. Nei punti più dominanti, case torrite e piccole fortificazioni punteggiano il paesaggio tipicamente umbro. Il senso di pace, guidando in completo relax per strade quasi deserte, è totale.

Gualdo cattaneo





GUALDO CATTANEO
Un paio di piccole frazioni e dall’altro lato della valle appare Gualdo Cattaneo, pochi km in linea d’aria da Todi, ma che potrà essere raggiunta solo dopo aver lambito l’imponente impianto “ecomostro” dell’Enel che si nutre del torrente Puglia. Decisamente è più piacevole guidare leggermente in quota! Saliamo ed arriviamo a destinazione in meno di 4 km. Il perimetro murato protegge la piazza Umberto I, dove emerge il possente mastio della fortezza triangolare costruita tra il 1494 ed il 1498 su progetto di Francesco di Bartolomeo.

Montefalco e il Sagarantino





MONTEFALCO E IL SAGRANTINO
Una volta visitata la parrocchiale e la chiesa di S. Agostino, usciti dal borgo continueremo verso Montefalco, che rappresenta sicuramente il punto di maggiore interesse di tutto il tracciato. Da sempre definito “ringhiera dell’Umbria” nonostante sia adagiata su un colle a soli 472 metri, domina dall’antichità le campagne circostanti coltivate ad olivo e vigneto di cui si hanno notizie sin dall’XI secolo. Assai famoso il vitigno Sagrantino, probabilmente importato dai monaci che sono tuttora insediati nelle immediate vicinanze. Sebbene distante dalle due direttrici della Flaminia, rivestì sicuramente un ruolo culturale di prim’ordine nell’ambito regionale divenendo, grazie anche alla committenza dei Francescani, un centro di diffusione di movimenti pittorici, rivelatisi in seguito fondamentali per l’evoluzione dell’arte umbra. Il piccolo centro ha uno sviluppo assai particolare all’interno delle mura, alle quali si accede tramite 5 porte. Davvero interessante la passeggiata per ammirare chiese, palazzi gentilizi ed il museo civico S. Francesco, riallestito nel 1990 e comprendente la pinacoteca sistemata in ambienti dell’antico convento.

Giano e Massa Martana





GIANO E MASSA MARTANA
La lunga sequenza delle strade provinciali continua in direzione di Cerrete, dove seguiremo le indicazioni per Giano dell’Umbria: al bivio, dopo 6 km, svoltiamo a destra, ma subito lasciamo la strada principale andando a sinistra per verso i Monti Martani. Anche Giano non si discosta molto dai borghi precedenti, con il castello organizzato intorno a due impianti fortificati cinti da mura. Si sale per un po’ ed alla piccola deviazione si va a destra, se non si vuole salire ai 1.094 metri del Monte Martano, per visitare l’abbazia di San Felice, eretta tra l’XI e il XII secolo sul luogo del martirio del santo. L’ambiente è rilassante e, dal belvedere dominato da una statua del martire, è ben visibile il castello di Castagnola, dall’altro lato della valle. La stradina termina sulla Statale 316, finalmente il manto stradale migliora e permette di raggiungere in un baleno Massa Martana, dove nelle prime 2 settimane di agosto si organizza la “Magnata massetana”, singolare cena all’aperto su un lungo serpente di tavoli allestiti nelle piazze e per le vie della città.

Cesi e l'accademmia dei Lincei





CESI E L’ACCADEMIA DEI LINCEI
La 316 prosegue discostandosi di pochissimo dall’antico tracciato della Flaminia, a volte ben visibile e segnalato sulla destra. Ora bisognerà prestare attenzione a non imboccare la superstrada: seguire le indicazioni per Massa Martana Stazione ed il gioco è fatto, siamo sulla Statale 3 da dove transiteremo sotto Acquasparta, dominata dall’imponente palazzo Cesi. Qui dal 3 giugno la manifestazione “Rinascimento ad Acquasparta” ogni anno è incentrata su di un tema diverso per far rivivere un aspetto della vita rinascimentale nella città che ospitò il duca Federico Cesi e l’Accademia dei Lincei. Come la strada piega a destra, prestate attenzione alle indicazioni per l’area archeologica di Carsulae dopo essere passati sotto la E45. La stradina è ben tenuta e la visita del sito piacevole, grazie anche alla sostanziale integrità delle strutture principali. L’itinerario prosegue per Cesi, con la vista che si apre progressivamente sulla conca ternana. All’appello manca a questo punto solo la visita a San Gemini, rinomato centro termale, dove giungeremo ripiegando sulla Statale 79. Se ci arrivate tra l’ultima settimana di settembre e le prime due di ottobre, da non perdere la “Giostra dell’Arme”.
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