Una moto ruvida e impertinente che sfodera prestazioni di vertice, ottime finiture e una agilità inaspettata.
Introduzione
Il 29enne manager prodigio Tue Mantoni, appena approdato alla
Triumph,
ha ridato carattere alla Speed 2005: una moto ruvida e impertinente che
sfodera prestazioni di vertice, ottime finiture e una agilità
inaspettata.
Il rampante Direttore commerciale danese ha svincolato la Speed dalla
maxisportiva
di casa e le ha restituito unicità. Ecco quindi motore, sospensioni,
freni e sovrastrutture appositamente dedicati. Senza rinunciare al segno
della tradizione che è il doppio faro anteriore circolare.
Questa quinta generazione della più trasgressiva maxinaked in
circolazione
si affaccia al 2005 impennando in terza di gas... e mostrando una naturale
predisposizione ai funambolismi. Tuttavia l’erogazione lineare e un timbro
di voce molto civile stemperano quelle emozioni che un propulsore così
muscoloso (1.050 cc e 130 Cv) potrebbe regalare. E’ per
questo
che la Speed, al primo contatto, ci ha preso in contropiede, stupendoci
innanzitutto per guidabilità. Il motore non trasmette alcuna
vibrazione,
la frizione è molto più dolce, la sella molto più morbida e la posizione
di guida per nulla caricata sull’avantreno.
Le gambe aderiscono così bene agli incavi del serbatoio che la moto,
stretta tra le ginocchia, sembra ben più piccola e leggera che in
precedenza.
L’effettivo aumento di maneggevolezza che si percepisce sia nelle manovre
strette sia alle alte velocità è merito della nuova gomma posteriore
“180”
su cerchio da 5,5” (prima 190/6”). Considerate le quote ciclistiche
invariate,
è certo che lo storico difetto della Speed, unanimemente definita
“legnosa”
nei cambi di direzione, era imputabile all’accopiata cerchio/pneumatico
precedente: una concessione estetica che la Triumph ha pagato in termini
di guida. Alle alte velocità sono diminuiti quegli ondeggiamenti al manubrio
innescati dall’impatto dell’aria su un avantreno poco
“caricato”. Benché
il pilota non sia allungato in avanti come sulle naked più sportive (vedi
Ducati Monster), l’anteriore trasmette un appoggio saldo. La trazione
del retrotreno, che la gomma più stretta avrebbe potuto ridurre, è rimasta
invece ottima. Le sospensioni, come sempre, sono abbastanza rigide di taratura,
ma con 130 CV da gestire non potrebbe essere altrimenti.
Quanto alla potenza frenante, un approssimativo rodaggio delle pastiglie
ci suggerisce di rimandare al prossimo numero di Motociclismo una valutazione
oggettiva. Non mancano, tuttavia, alcune perplessità sulla nuova Speed.
La maggiore è relativa alla componentistica: le canne forcella oro, le
piastre di sterzo anteriore e posteriore differenti nella colorazione,
la molla del monoammortizzatore e i registri del precarico forcella di
colore blu si slegano dalla tradizione inglese. Non saranno questi
pochi dettagli a ridimensionare l’effetto Speed 2005, quando si prevede
un raddoppio delle vendite rispetto alle 699 unità vendute in Italia nel
2004. Basti pensare che sono già state prenotate ben 380 unità delle
1.500 che saranno importate e vendute a 11.500
euro chiavi in mano.
Cosa cambia
Il tre cilindri di 1.050 cc a iniezione elettronica eroga 130 Cv di
potenza massima e 10,7 kgm di coppia. La corsa del precedente motore
di 955 cc è stata aumentata di 6,4 mm. Ovviamente è stata lavorata la camera
di combustione per mantenere a 12:1 il rapporto di compressione
e
la nuova guarnizione della testa è più resistente. L’albero a
camme
è stato ridisegnato e anche il basamento, la testa del cilindro, la
temporizzazione dei corpi farfallati e i pistoni hanno subito modifiche.
La nuova centralina elettronica ECM, i condotti di aspirazione e le farfalle
sono stati forniti dalla Keihin. La moto è conforme alla normativa
antinquinamento
Euro2 grazie al precatalizzatore posizionato nel collettore di scarico
per dar manforte ai due catalizzatori posti nei silenziatori. Sono stati
rivisti anche cambio e frizione: il primo ha dei rinvii tra la
leva
e il pignone; la seconda ha un ingranaggio precaricato sulla campana per
ridurre i giochi e un filo di azionamento instradato in maniera diversa
per diminuire lo sforzo al comando. Il nuovo albero motore ha un ingranaggio
primario più largo per accogliere la nuova campana frizione. Sotto il serbatoio,
adesso, si trovano quei tubi per l’acqua che in precedenza scorrevano
a vista sul lato motore.
Il radiatore dell’olio ha una capacità di raffreddamento superiore grazie
alla sua maggiore superficie e al riposizionamento nella zona anteriore
(prima era sul fianco). Sono nuovi i carter dell’alternatore e della
frizione.
La ciclistica cambia in modo altrettanto significativo. Il telaio in
alluminio è di colore nero opaco ed è stato alleggerito di 700 grammi,
pur mantenendo quote ciclistiche invariate. La forcella Showa a
steli rovesciati da 45 mm rappresenta una novità per la Speed. Il mono
completamente regolabile, insieme con un forcellone monobraccio irrobustito,
denota la vocazione sportiva della moto. Così come l’impianto
frenante, 2 dischi flottanti da 320 mm con pinze ad attacco radiale.
La tecnica
LA SCHEDA
Motore: a 4 tempi, tre cilindri in linea raffreddato
ad acqua, alesaggio per corsa 79x71,4 mm, cilindrata 1.050 cc, rapporto
di compressione 12,0:1, distribuzione a doppio albero con 4 valvole,
lubrificazione
a carter umido con radiatore dell’olio, potenza max 130 CV (95,5 kW) a
9.100 giri, coppia max 10,7 kgm (105 Nm) a 5.100 giri. Alimentazione:
a iniezione elttronica; capacità serbatoio carburante
18 litri di cui 3 di riserva. Accensione:
elettronica digitale. Impianto
elettrico: batteria 12V-14Ah.
Frizione: a dischi multipli in bagno d’olio con comando
a cavo. Cambio: a
6 marce. Trasmissione:
primaria a ingranaggi a denti dritti; finale a catena. Telaio:
tubolare perimetrale in lega di alluminio; inclinazione
cannotto di sterzo 23,5°, avancorsa 84 mm. Sospensioni:
anteriore forcella rovesciata con steli da 45 mm regolabile nell’idraulica
in compressione ed estensione e nel precarico molla, escursione ruota 120
mm; posteriore forcellone monobraccio oscillante con leveraggi progressivi
e monoammortizzatore regolabile nell’idraulica in compressione ed
estensione
e nel precarico molla, escursione ruota 140 mm. Ruote:
cerchi in lega leggera a 5 razze, anteriore 3,50x17”, posteriore
5,50x17”;
pneumatici, anteriore 120/70-17, posteriore 180/55-17. Freni:
anteriore a doppio disco flottante da 320 mm con pinza ad attacco radiale
a 4 pistoncini; posteriore disco singolo da 220 mm con pinza a 2 pistoncini.
Dimensioni (in mm) e peso:
lunghezza 2.115, larghezza 780, altezza 1.250, interasse 1.429, altezza
sella 815, peso a vuoto 189 kg. Prestazioni:
velocità max nd.
DATI ANAGRAFICI
Costruttore: Triumph Motorcycles Ltd,
Jacknell Road, Hinckley (Gran Bretagna). Importatore:
Triumph Motorcycles srl, via delle Industrie
10/18, 20020 Arese (MI), telefono 02/9345451; fax 02/93582575. Gamma
colori: nero, blu e giallo. Inizio
vendite: febbraio 2005.
Garanzia: 2 anni.
Prezzo: 11.500 euro indicativo chiavi
in mano. Optional disponibili:
cupolino in tinta, guscio monoposto, puntale
in tinta, cuffie anodizzate, protezioni per il telaio, maniglione per il
passeggero, sella con imbottitura in gel, borsa per serbatoio, silenziatori
after market in acciaio inox, allarme/immobilizer.
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