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Toscana - Nelle viscere del Corchia

Alpi Apuane

Prima parte




Lontano dal mare, dagli ombrelloni e dalle coste affollate. Un itinerario che si arrampica tra i sentieri dell’alta Versilia, alla scoperta di piccoli borghi, delle cave di marmo e del sistema carsico più grande d’Italia: l’Antro del Corchia, un luogo dal fascino misterioso.


Dici Versilia e pensi all’estate. Forte dei Marmi, Marina di Pietrasanta e Lido di Camaiore… Mare, sole, focaccine sotto l’ombrellone.
In pochi, però, si addentrano nell’entroterra. Davvero un peccato!
Perché poco distante dal mare c’è il paesaggio alpino coi piccoli comuni dell’Alta Versilia, le strade nei boschi. E se viene fame, a Colonnata, ci si può rifocillare con il pregiato lardo di conca
Lontano dal traffico della costa, seguendo le vie del marmo, tra antichi alpeggi e cave abbandonate si può scendere sotto terra, dentro il monte.
Tra le viscere del Monte Corchia si snodano 70 chilometri di gallerie, cunicoli, grotte: il più grande sistema carsico italiano.
Per arrivarci, una volta ripiegato l’asciugamano, basta montare in sella e puntare su Pietrasanta.
Pietrasanta è una città dai continui richiami artistici, con il Guerriero, la statua di Botero che qui risiede, e che immancabilmente accoglie chi arriva dal mare.
Ma anche i bronzi di Mitoraj, le creazioni di Folon, i luoghi cari a Michelangelo
.
Le strade sono belle, fate solo attenzione ai detriti lasciati dalle lavorazioni del marmo. Ma il gas si può aprire lo stesso, dolcemente.

Seconda parte





L’ingresso dell’Antro del Corchia si raggiunge con navetta bus dopo una serie di tornanti in una stretta strada marmifera.

Attraversato il tunnel artificiale, ecco il cuore della montagna, umido, buio. Per fortuna un tenue sistema di illuminazione e una lunghissima passerella in acciaio inox sono stati messe in opera per agevolare il passaggio. Sono ben 1.005 i gradini che attraversano un dislivello naturale risalente a circa 220 milioni di anni fa. Un luogo da sogno, una passeggiata di 2 ore tra stalattiti, palazzi di stalagmiti, tunnel, colonne e grotte che neanche il miglior architetto al mondo potrebbe sognarsi di progettare.
In una grotta si trova anche l’Antro del Diavolo, perché sul soffitto si trovano due fori che una leggenda dice siano l’impronta delle corna del Demonio
In un’altra caverna, conosciuta come la Tana dell’Omo Selvatico, si può osservare un enorme cavallo, stampato su una concrezione calcarea, con lo sguardo fisso in un punto della grotta. Si racconta che chi riesca a identificare il punto esatto in cui guarda l’animale troverà un lapislazzuli e un filone d’oro.
Una volta arrivati in fondo al percorso attrezzato, però, si torna indietro, e dopo un’ora il sogno finisce.

Terza parte





Si torna in sella verso Arni, il borgo più alto delle Alpi Apuane e il Monte Altissimo.

Si prosegue oltre e dopo il Passo del Vestito (un’altra lunga galleria) non posso che fermarsi di nuovo per guardare il panorama, che da questo punto comprende tutta la Versilia: monti, boschi e, in fondo, il luccichio del mare. Ma oltre al mare luccica anche il marmo e dopo qualche minuto di contemplazione vedo la stradina sulla mia destra che porta a una grossa cava di marmo abbandonata: il terreno ideale per una Enduro.
Intorno solo le pareti spioventi da dove un tempo tagliavano i blocchi di marmo lisci, alti, perpendicolari, quasi fossero palazzi di città. Ma non è ancora giunto il momento di una sosta e continuo scendere fino a Massa. Giusto il tempo di perdersi un po’ tra le strade cittadine e di chiedere indicazioni per Colonnata, patria di uno dei prodotti gastronomici toscani più famosi nel mondo. Il pregiatissimo lardo deve la sua bontà proprio al marmo delle Apuane

Il lardo di Conca





Da Colonnata, frazione montana di Carrara, patria per eccellenza del marmo, nasce questo particolare ed esclusivo prodotto, frutto di antica tradizione e secolare esperienza.
Era un cibo povero. I cavatori lo affettavano sottile per metterlo nel pane accompagnato col pomodoro.
Pezzi di lardo lavorati in modo particolare si mettono in una vasca scavata nel marmo, detta conca
, su uno strato di sale marino naturale in grani, pepe nero macinato, aglio fresco sbucciato, rosmarino, salvia e altre erbe e spezie, chiusa con una lastra di marmo dove rimane almeno sei mesi per la stagionatura. Solo così si ottiene il vero lardo di Colonnata. Si presenta bianco quasi rosato, talvolta con una striscia di colore rosa intenso che ne insaporisce il gusto.

Bloc Notes





COME ARRIVARE E INFO UTILI


Da Milano prendere l’autostrada A1 fino allo svincolo per la A15 La Spezia-Parma Ovest, proseguire sulla A12 fino all’uscita Versilia. Venendo da sud, bisogna uscire dalla A1 a Firenze e imboccare la A11 fino al collegamento con la A12. APT Versilia - Agenzia per il Turismo a Viareggio, piazza Mazzini; tel. 0584-48881, www.versilia.turismo.toscana.it.

DOVE DORMIRE


- Hotel Palagi ***, p.za Carducci 23, Pietrasanta (LU); tel. 0584-70249. Vicino al Duomo, gestione familiare. Doppia da 85 a 150 euro.
- Hotel Carrara ***, via Petacchi 21, fraz. Avenza, Carrara; tel. 0585-857616, info@hotelcarrara.it. Vicino alla stazione ferroviaria, buon comfort, camere semplici, parcheggio privato. Doppia da 82 a 103 euro.

DOVE MANGIARE


- Osteria Enoteca La volpe e l’uva, piazza Matteotti 42, 55045 Pietrasanta (LU); tel. 0584-72570. Ristorante accogliente, piatti tipici toscani e discreta scelta di vini. Ottimi i dolci. Prezzi intorno ai 30/40 euro a testa.
- Larderia La Conca, via Giardino 6, Colonnata (MS); tel. 0585-758066. Una vera larderia vecchio stile, nel retro si possono vedere le conche in marmo per la preparazione del lardo.

DA NON PERDERE


Il mercoledì e la domenica, fino alle ore 13, struscio tra le vie del mercatino “ultrachic” di Forte dei Marmi. Vale la pena visitare il Palazzo Mediceo di Seravezza, oggi sede, oltre che di un Museo, della biblioteca Comunale “Sirio Giannini”, dell’archivio storico e di importanti esposizioni di arte moderna e contemporanea. Un omaggio a Sant’Anna di Stazzena, per mantenere viva la memoria.

TEMPI E MODI


Un trasferimento autostradale e poi le strade tortuose tra i monti delle Apuane. L’asfalto è in buone condizioni, anche se a volte si possono incontrare detriti e polveri di marmo. Una moto da enduro è l’ideale, soprattutto se vi volete avventurare tra strade secondarie e cave di marmo; ma qualsiasi altra moto va bene lo stesso.
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