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Toscana- Emilia - Monte Cimone

Piegare sereni

Introduzione


Bastano due giorni per lasciarsi alle spalle il solito tran tran della vita di tutti giorni. Si prende la moto, qualche bagaglio e si punta decisi verso la varietà di emozioni che è in grado di regalare la zona del Monte Cimone, a cavallo del confine tra Emilia e Toscana. Fitti boschi, antichi borghi e gli immancabili piaceri della guida e della tavola faranno da sereno contorno a un itinerario che ha appunto la caratteristica di avere una doppia pesonalità. La prima più allegra e di “buon passo”, la seconda più spensierata e rilassante.
A seconda delle proprie attitudini è infatti possibile decidere se compiere in uno o due giorni, i 180 chilometri del percorso. La seconda possibilità è quella maggiormente consigliata ai mototuristi che avranno così la possibilità di gustarsi sia i tratti da guidare, sia il senso di piacere e relax generosamente offerto dalle soste e dalle passeggiate nei boschi, nei borghi o lungo i torrenti.
La via di accesso per chi arriva da nord è da Modena o Bologna; per chi invece arriva da sud, la porta di accesso al Cimone è Pistoia. Il nostro itinerario prevede come tappa di partenza proprio la città toscana. Lasciata indietro, si scaldano subito le gomme ed i motori su per il passo Poggiolino, dove ci si ferma a bere alla bella fontana liberty “Campari” di Cireglio e ci si scambiano
le prime impressioni. La seconda sosta, pochi minuti dopo, nella “valle del freddo” (non è scritto da nessuna parte ma tutti la chiamano così) vale la foto ad una antica ghiacciaia, rarissimo esempio, in Toscana, di architettura con tetto in paglia. A Pontepetri si svolta a sinistra, mentre, se si prosegue diritto verso Pracchia-Ponte alla Venturina, ci potremmo collegare in pochi minuti con la fine dell’anello che stiamo percorrendo. Dopo le belle curve del passo dell’Oppio (occhio a farsi prendere la mano, la strada è piuttosto controllata…) arriviamo a S. Marcello Pistoiese, giusto all’ora della “seconda colazione” e i formidabili “necci con la ricotta”, (delle crepes a base di farina di castagne) sono una tappa obbligatoria.
Quando si giunge al fiume Lima ci si ricongiunge con la strada alternativa che avremmo potuto scegliere a Cireglio, passando per Prunetta: strettina, ma molto panoramica e consigliabile solo a chi ha voglia di andare a passeggio. Una deviazione interessante è quella del ponte romanico di Castruccio sul torrente Bimestre (ci sono le indicazioni). Dalla Lima si imbocca la SS 12 dell’Abetone e del Brennero che è l’itinerario n° 8 di Curve e Tornanti 2 partendo da Bagni di Lucca. La montagna da adesso prende un altro tono, è subito più importante e, anche se siamo ancora bassi, il monte Libro Aperto incombe già sul panorama annunciando l’intero gruppo del monte Cimone che ci apprestiamo a circumnavigare. A Casotti iniziano i tornanti, che sono addirittura numerati (due serie di 4) e il ritmo di guida si fa così incalzante che anche noi, mentre saliamo rapidi, ci dimentichiamo di fermarci per fare qualche foto!
Ai mototuristi consigliamo il paese Cutigliano, da dove con un mezzo da enduro ci si può avventurare su per il passo di Croce Arcana e scavalcare fino a Fanano, o Piano Sinatico, un bel paesetto di villeggiatura tipico dell’Appennino Pistoiese. Proseguendo l’itinerario in poco tempo si è immersi nei boschi dell’Abetone, ombra, frescura e splendide fontane fino alla nota stazione sciistica dove la strada trova il suo valico nel mezzo delle “piramidi” che ricordano la costruzione della strada ad opera dei sovrani di Toscana e di Modena a metà Settecento.
Da qui inizia la discesa! Fino a Fiumalbo, che ama farsi chiamare città d’arte e che offre più di un motivo per una sosta, la strada scorre con curve sufficientemente ampie e regolari, buona visibilità e asfalto discreto. Si riprende la statale del Brennero (che da qui è ancora un bel po’ distante…) e si prosegue fino a Pievepelago, dove si incrocia il percorso del Passo delle Radici, stretto e dal fondo non perfetto: l’anello proposto ne percorre una parte, in direzione contraria rispetto alla descrizione su C&T n°2 (il passo, che questo anello non contempla, dista da qui circa 20 km, ed è bellissimo!!!).
Si discende costeggiando il torrente Scoltenna, vera mecca per gli amanti della pesca a mosca, con soste “obbligate” sul ponte romanico della Fola, a doppia arcata, e sul ponte della Luna a Riolunato, dove la forza del torrente si placa in un bacino artificiale.

Dormire e mangiare



Per rimanere sulla SS 324, che si allarga improvvisamente su un viadotto, bisogna stare attenti e deviare a destra, seguendo per Sestola-Fanano. A questo punto è possibile placare l’appetito maturato tra una curva e l’altra con uno stop alla Trattoria Magrignana: tagliatelle, formaggi e ottimo cabernet, al ristorantino sulla strada, dove si può mangiare all’aperto accanto alle moto che “riposano”. Ripreso il viaggio la strada continua decisamente più stretta: fate attenzione, visto che non è difficile incontrare una corriera o il classico trattore stracarico di fieno.
Degni di nota i bei curvoni che dopo Fanano ci portano nella valle del torrente Dardagna
. Si risale fino al Valico della Masera tra curve in stile “mangia e bevi” con dossi e avvallamenti più divertenti di un luna park per i piloti sportivi. Una sosta caratteristica, il rudere della Rocca Corneta e il torrente sottostante, raggiungibile avventurandosi giù per 1 km di sterrato via via più impegnativo. Al valico si lascia la 324 e si prende a sinistra per Montale-Gaggio Montano, bel panorama ma occhio al fondo!  
Arrivati a Gaggio, incrociamo ancora un percorso descritto da C&T n°2, cioè quello che scende da Vignola scavalcando la Foce dei Ravari e il P.sso Brasa, una magnifica palestra di curve… Qui è facile trovarsi in mezzo a tute di pelle colorate e belle moto sportive. Ancora qualche curva e siamo di nuovo sulla 324  che si percorre fino a Silla, dove si lascia per la SS64 “Porrettana” che accompagna alla conclusione del giro. La Porrettana (itinerario n°9 di C&T n°2) è da considerarsi come un collegamento importante tra tanti altri percorsi, infatti la breve parte da “guidare” inizia al Ponte alla Venturina ed arriva a Pistoia da dove siamo partiti.
Purtroppo, il passo della Collina, celebrato fino a qualche anno fa dalla rievocazione per moto d’epoca della corsa in salita Signorino/Collina, è pressoché impercorribile per quanto è rovinato: la galleria, che lo esclude dalla statale, devia il traffico e gli regala silenzio e tranquillità, ma ha anche fatto cadere in abbandono le belle curve che salgono al passo. Non restano che gli ultimi chilometri in discesa verso Pistoia, divertenti da guidare e molto panoramici, ma purtroppo sempre troppo trafficati.


Dormire e mangiare
Alberghi:

-Fiumalbo, a Dogana Nuova, dove è l’Hotel Bristol (via Giardini 274, tel. 0536/73912), posizione
panoramica e atmosfera informale. Una doppia a partire da circa 90.000 lire secondo la stagione.
Trattorie, ristoranti e osterie:

-Osteria bar Magrinana, via Statale 324, Magrignana, Montecreto, tel. 0536/63684. Difficile dire se
valga più l’aperta ospitalità, l’ottima cucina o la piacevolezza del luogo (da 35.000 lire + vini).
-La Casina, via Brennero 256, Abetone, tel. 0573/60073. Cucina regionale e di montagna,
sapientemente preparati e ben presentati: è il regno dei funghi! ambiente montano, con tavoli
all’aperto, atmosfera simpatica; è il luogo dei motociclisti all’Abetone. Costo da 40.000 lire + vini.
-Trattoria Emanuela, Viale Europa 301, Fanano tel. 0536/68204. Si trovano qui tutti i piatti più tipici
della regione: crescentine, gnocco fritto, ma anche arrosti e primi fatti in casa. Ambiente verace e
spontaneo (a 35.000 lire + vini).

Officine & meccanici

Concessionari ufficiali a Pistoia:

Kawasaki - Motor News - via Matteotti 34/36 - Pieve a Fievole (PT)  tel. 0572/82851
Yamaha - Moto World snc, viale Adua, 239/g tel. 0573/904530
Suzuki -Torrigiani - via A. Volta, 9


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