Test Moto Guzzi Stelvio
"L’anti-GS" ci piace. Nella guida si avvicina di molto alla bavarese.
Maxi come la potenza
POTENZA: IL MARCHIO DI FABBRICA Moto Guzzi affronta il segmento delle
maxienduro mettendo sul mercato la Stelvio, che si gioca la carta
dell’essere
la moto più potente della categoria. Ad aggiungere valore all’offerta
è una scelta qualitativa nelle dotazioni di bordo: un “gommone”
posteriore
da 180/55 e pinze freno ad attacco radiale. Ad una prima occhiata
l’estetica
è molto vicina a quella della BMW GS, ma per una moto con cui la Casa di
Mandello sul Lario si propone di aver dato vita all’anti-GS, si è pensato
di puntare molto sul motore e di seguire uno stile già apprezzato nei tratti
delle plastiche. Disponibile da gennaio 2008 costa 13.000 euro.
Il test completo su Motociclismo di dicembre
Guida facile e piacevole
IN SELLA Il piano di seduta è comodo, vicino a terra. Ci vene da far
notare che la sella non è regolabile in altezza e la capacità del serbatoio
del carburante si limita a soli 18 litri, valore inferiore a quelli della
concorrenza. La Stelvio si rivela ottimale per la guida turistica, per
l’assenza di fastidiosi picchi di coppia ai medi regimi (che invece
caratterizzano
la Griso). Sorprende l’assenza di vibrazioni, inferiori persino a quelle
percepite sulla BMW GS. La Stelvio offre da subito feeling e piacere di
guida. Sui tornanti, in seconda, non soffre l’apertura del gas a 2.000
giri, ma necessita ancora di una messa a punto per avvicinarsi alla fluidità
ed alla spinta tipiche del bicilindrico. Nelle curve a gomito fa comodo
la progressività dell’impianto frenante Brembo, ma le decelerazioni
maggiori
richiedono uno sforzo alla leva superiore alla media. La forcella completamente
regolabile assorbe bene le asperità del terreno. Il monoammoritizzatore
richiede un miglior setting: troppo sfrenato nel ritorno, innesca degli
ondeggiamenti.
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