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15 September 2008

Test: Honda CRF450R

Per il 2009 Honda ha svecchiato la CRF450R, aggiornandola con caratteristiche tecniche che saranno quelle delle moto del futuro. L’abbiamo testata ed il miglioramento rispetto alla vecchia versione è netto, tanto è maneggevole e bella da guidare.

Come è fatta




Quando Honda si muove ti aspetti sempre qualcosa di grosso. E per il 2009 Honda si è mossa, eccome. Ha svecchiato la sua CRF450R indirizzando l’evoluzione verso quelle che sono le caratteristiche tecniche che ci terranno compagnia da qui al futuro. Prima di tutte l’iniezione elettronica, che arriva a sostituire il carburatore, realizzata dalla Keihin con corpo farfallato da 50 mm. Ma non è l’unica novità. Stupisce anche la scelta della ciclistica con l’abbandono delle sospensioni Showa a vantaggio delle Kayaba. Anche il motore ha cambiato faccia, pur mantenendo le misure vitali, diminuendo il suo volume addirittura di 3 cm. Arrivano una testa nuova e più leggera, carter assottigliati di 2 mm e tante altre soluzioni volte a ridurre le dimensioni. Il risultato è una diminuzione di peso di 1,8 kg rispetto al 2008. Assolutamente innovativo il percorso del collettore di scarico che esce sul lato sinistro e compie un giro all’esterno del telaio, fino a raggiungere lo scarico in alluminio dalla lunghezza molto ridotta. Il telaio è molto più sottile e sinuoso, tutta nuova la veste grafica e il disegno delle plastiche, i dischi freno, il serbatoio dalla capacità (stupefacente) di soli 5,7 litri e il prezzo, calato a 8.290 euro.

Come va




COME VA
Il miglioramento rispetto alla vecchia versione è netto. La prima sensazione è quella di essere in sella ad una 250F, tanto è maneggevole e bella da guidare. La nuova forcella aveva creato qualche dubbio ma basta poco per capire che lavora molto bene e permette alla moto di girare le curve senza il minimo sforzo mantenendo un’ottima stabilità sul veloce senza reazioni improvvise. Con l’arrivo dell’iniezione il motore ha perso cattiveria e forse ha anche un briciolo di potenza in meno, ma è molto più gestibile e ha un’erogazione molto fluida e lineare. L’allungo è buono. Voto? 9,5.

La prova completa sul prossimo numero di Motociclismo Fuoristrada in edicola dal 16 settembre.
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