Antipioggia e via
Aspettatevi pioggia. Tanta. Se però volete farci le vacanze d’agosto,
magari per assistere agli spettacolari festival di Edimburgo, verrete ripagati
da paesaggi verdi e rilassanti.
Edimburgo è la partenza del nostro viaggio attraverso la Scozia che ci
porterà in posti sperduti, tra stradine lontano dalle città, immerse nella
natura desolata e maestosa delle Highlands. Un viaggio in quello che si
potrebbe definire il “deserto scozzese”, fatto di montagne, foreste
e
vallate che si perdono all’orizzonte, pochissimi segni di presenza umana,
soltanto i pali della luce: paesaggi spettacolari, per certi versi inospitali.
Da conquistare, tappa dopo tappa, a bordo di una moto.
La parte più caratteristica della città è quella vecchia, medievale, lontana
da banche e uffici, contraddistinta da continui dislivelli, ponti, scalette,
vicoli e stradine che portano all’Edinburgh Castle, il castello
che
dalla cima di un vulcano estinto domina questa antica cittadella. Nemmeno
la regina Elisabetta resiste al fascino della città e ogni anno viene qui
a trascorrere parte delle sue vacanze estive e applaudire i campioni
di cornamuse e di lancio del peso del Tattoo Festival che, con il Fringe
Festival, richiama turisti a migliaia.
Si parte
Finalmente in sella alle nostre Triumph Sprint! Eccitati per la partenza
siamo contenti di lasciarci il centro di Edimburgo alle spalle e di
dirigerci verso West End, per poi imboccare il Forth Bridges, in direzione
di St. Andrew: piccola cittadella sul mare e prima meta del nostro
itinerario.
La guida a sinistra non sembra dare molti problemi e da subito ci concediamo
il lusso di guardare il paesaggio e i piccoli paesini di pescatori sparsi
lungo la A985, strada a doppio senso che costeggia il North Sea. Le
strutture dei paesi si ripetono con piccole variazioni: case, pescherecci,
pub.
Eccoci fermi davanti alla St. Andrew Cathedral, cattedrale del 1160
che conserva le ossa di Sant’Andrea: il santo della croce bianca su campo
blu, della bandiera scozzese.
Oggi rimane solo la torre, a pochi metri dalle rovine del castello omonimo
da dove si gode un’ottima vista sul mare. Tutto è valorizzato con estrema
attenzione: percorsi pedonali, faretti, visite guidate, ordinate file di
turisti che attendono il biglietto d’ingresso.
Dopo la breve pausa per il pranzo ci rimettiamo in sella: direzione
Inverness, capoluogo delle Highlands. Dopo un’ora di marcia, però,
ci accorgiamo di aver sbagliato strada. La direzione è giusta, ma siamo
sull’A9, l’autostrada e non sulla strada panoramica. A una
piazzola
di sosta ci consultiamo con altri motociclisti, anche loro fermi per una
pausa. “The A93 is better”, ci assicura con forte
accento
scozzese uno dei piloti che arriva proprio da lì. “È una strada
turistica, tutta curve”… “If you like to
bend, it’s the
right street” (Se ti piace piegare, è la strada
giusta),
spiega un altro motociclista.
Eccoci sull’A93. Gruppi di smanettoni con super sportive, chopperisti,
harleysti, perfino qualche trike, l’asfalto è in buone condizioni, anche
se con un po’ di brecciolino e alcuni rami caduti dagli alberi; il
traffico
ridottissimo. Anzi, per un bel pezzo non incontriamo auto, solo motociclisti.
Sole, pioggia e freddo si alternano in un pochi minuti e il vento gelido
delle Hihglands può far battere i denti anche a Ferragosto. E’
importante
avere l’abbigliamento corretto.
Avevamo progettato di raggiungere Inverness per la notte, ma il tragitto
si è rivelato più lungo del previsto, complice l’A93 che con il
proseguire
dei chilometri diventa sempre più stretta e il paesaggio da cartolina,
o meglio da fotografia, con conseguenti e numerose pause. Alcune pecore
ci guardano incuriosite e insieme ad altri animali selvatici ci scruteranno
anche per il resto del viaggio, che prosegue tra splendide contrade,
costellate da ripidi rupi ed ombrose foreste, laghi, castelli, fiumi.
Inverness e ritorno
Braemar, piccolo paesino ai piedi delle Grampian Mountains, ci fermiamo
per la notte, scoprendo con grosso disappunto, che dopo le 20 è impossibile
acquistare qualsiasi cosa da mangiare. Per fortuna la proprietaria del
B&B che ci ospita ci prepara un’apprezzatissima zuppa di pesce
in scatola. Il mattino seguente ci rifacciamo con una scottish
breakfast:
cereali, latte, uova, pancetta, salsicce, pomodori alla griglia, fagiolini,
pane e burro.
Ci servirà per affrontare il freddo e l’acqua che ci separano da
Inverness,
a cui arriviamo lentamente percorrendo una strada avvolta nella nebbia,
con qualche sprazzo di luce che a fatica penetra attraverso le nuvole,
illuminando un paesaggio molto suggestivo e per certi versi eroico.
Che affrontiamo gocciolanti, ben aggrappati al manubrio e scrutando impavidi
da sotto le visiere appannate.
Arrivati a Inverness, togliersi la tuta antipioggia è un vero
piacere
e la giornata prosegue tra le strade di questa vivace cittadina, bagnata
dal fiume Ness e affollata da tanti turisti, soprattutto italiani. Venuti
anche con la ovvia speranza di avvistare il mostro più famoso della
Scozia, Nessie, le cui vicende di cronaca hanno fatto la fortuna turistica
di Loch Ness. Lago che costeggiamo il giorno seguente percorrendo
l’A82,
una bella strada tutta curve, larga e con un ottimo asfalto, che vede il
susseguirsi di molti motociclisti, giunti come noi ai ruderi dell’Urquhart
Castle, dal quale si può osservare un magnifico paesaggio sul lago.
Ma di Nessie neanche l’ombra.
Proseguiamo sulla A87, una strada fantastica, la migliore di questo
itinerario, che si srotola a perdita d’occhio tra le Highlands
occidentali,
immerse in un verde pregno, denso, umido e impreziosito da laghi, boschi,
muschio.
Senza lasciarci distrarre troppo dal paesaggio ci concentriamo sulla carreggiata
deserta davanti a noi. Finalmente qualche piega seria, la visibilità
è ottima, le curve larghe, non c’è traffico e la Sprint si rivela pronta
ad esaudire brillantemente le nostre momentanee aspirazioni da pilota.
Senza correre troppo, visto il limite di velocità (50 miglia orarie, pari
a 80 km/h) ma abbastanza per divertirsi, curva dopo curva, con un occhio
alla strada e l’altro al paesaggio.
L’idea era di raggiungere l’isola di Sky, la terza meta
prediletta
dai turisti, dopo Edimburgo e Loch Ness, ma un inaspettato matrimonio scozzese
in un magnifico castello ci trattiene più del previsto. È l’Eilean
Donan Castle, un maniero ancora in perfette condizioni sul Loch Long, lago
dalle atmosfere antiche, romantiche, con le Highlands che si stagliano
all’orizzonte: luogo ideale per una cerimonia di nozze, con tanto
di cornamuse e kilt. Cerimonia che si può ottenere sborsando l’incredibile
cifra, a detta della proprietaria del bed and breakfast che ci ospiterà
per la notte, di 1.000 sterline. Senza nemmeno il buffet! E poi dicono
che gli scozzesi sono tirchi!
Il giorno seguente ci attende una lunga giornata di pioggia, un cielo grigio
e fitto di nuvole che non lascia alcuna speranza di schiarite. “È
la Scozia”, ci dirà salutandoci la schietta proprietaria del
B’n’B.
Così, dopo un breve riunione, decidiamo di non proseguire oltre. Non con
questo tempo, meglio tornare verso Edimburgo, l’isola di Sky la vedremo
da lontano, avvolta da infinite goccioline di pioggia e dall’Oceano.
Ma in fondo, non ce ne rammarichiamo troppo, perché come ci hanno appena
detto: “E’ la Scozia!”.
I festival d'agosto
Edimburgo ospita un’incredibile quantità di festival. I più noti
sono
l’Edinburgh International Festival, il Fringe Festival e il Military
Tattoo,
che si svolgono all’incirca nello stesso periodo, ad agosto,
quando
la città è affollata da milioni di turisti. Giochi tradizionali, parate
militari, artisti da strada provenienti da tutto il mondo, teatro, musica
e tanta birra. Ce n’è veramente per tutti i gusti, come potete vedere
in queste immagini. La prima edizione dell’Edinburgh International
Festival si tenne nel 1947 per celebrare il ritorno alla pace dopo la Seconda
guerra mondiale. Da allora la manifestazione ha assunto una notorietà
internazionale che le è valsa tutta una serie di superlativi: il più antico,
il più grande, il migliore.
A proposito, se vi chiedete come mai il tipo seduto sugli scalini abbia
un occhio al posto della testa, la risposta è molto semplice: sta
pubblicizzando
se stesso, o per meglio dire il teatro dell’assurdo di cui era uno dei
protagonisti.
La foto è piccola, ma lui stesso - in quanto occhio sul mondo - è ritratto
sul giornale che tiene in mano. Non vi sembra che una foto del genere valga
da sola il viaggio?
Single or Blended?
Un single malt è un whisky distillato dall’orzo
germinato
ed è prodotto di una sola distilleria. Un pure malt è
una
miscela di malti provenienti da distillerie diverse, mentre un
blended
whisky è una mescolanza di vari whisky di cereali (circa 60%) e
di malto (circa 40%), sempre provenienti da varie distillerie.
Non si può tornare dalla Scozia senza aver assaggiato un whisky; anche
perché nella produzione ha un’importanza fondamentale la purezza
dell’acqua,
e qui in Scozia ci sono le “minerali” tra le più pure del
mondo.
Purtroppo nel Regno Unito, dove una bottiglia di single malt costa di
solito da £20 a £30 (da 30 a 44 euro circa), le tasse sull’alcool
incidono per circa il 72% sul prezzo. Sicché, sembra un paradosso, la
Scozia è uno dei posti in Europa dove il whisky costa di più.
Dormire, mangiare
DORMIRE
A Inverness: stanze semplici ma comode e a due passi da Nessie:
“Strome
Lodge” Bed & Breakfast; Marion MacDonald, 41 Fairfield Road; tel.
0044-1463-221553; email: stromelodge@tesco.net.
A Lochalsh: un castello d’altri tempi, con vista mozzafiato sul
lago
ma a prezzi decenti; “The Loch Duich Hotel”, Ardelve, By Kyle of
Lochalsh;
IV40 8DY; tel. 0044-1463-1599-555213; email: info@lochdiuch.f9.co.uk.
MANGIARE
Si sa, per un italiano la vacanza nel Regno Unito non è certo il massimo
dal punto di vista della gastronomia. Il piatto nazionale scozzese,
l’haggis, è spesso guardato con sospetto a causa degli ingredienti con
cui è preparato: polmoni, cuore e fegato di pecora tritati fini, mescolati
a farina d’avena e cipolla e bolliti nello stomaco
dell’animale.
Eppure... L’haggis va accompagnato da puré di patate e rape, con un bel
pezzo di burro e una buona spolverata di pepe nero. Si mangia tutto
l’anno,
Ferragosto compreso, ma non può mancare il 25 gennaio, quando la Scozia
celebra il poeta nazionale Robert Burns. Se volete due spaghetti, mettetevi
il cuore in pace: meglio il classico Fish&Chips dei baracchini. Nei
pub si possono trovare ottime torte. La situazione è migliore per chi apprezza
il salato a colazione: il breakfast è eccezionale e, complice il clima,
non è un problema bruciarlo. Conviene approfittarne e, come sempre, seguire
il ritmo alimentare dei locali. Super colazione e poi qualche spuntino
per il resto della giornata. Comunque, l’haggis provatelo: potrebbe
piacervi.
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