Cronaca della tappa
Baharija (EGITTO) 6 ottobre 2008 – Terminata la seconda tappa del
Rally dei Faraoni Frans Verhoeven, l’“Olandese volante” su
KTM è in
testa, seguito dal compagno di squadra David Casteau. Il francese è protagonista
di un errore in partenza che gli fa perdere tempo e pregiudica la gara.
Verhoeven precede di 1’50’’ al traguardo il suo compagno,
prima guida
del Team Vectra. Va meglio a Matteo Graziani (KTM Team Alfa Romeo),
che conclude in terza posizione. La seconda tappa del Faraoni è la più
lunga della gara con i suoi 599 chilometri, 442 dei quali di prova speciale.
Quarto e quinto posto per i due romeni, anch’essi del Team Vectra, Emanuel
Gyenes e Marcel
Butuza. Per pochissimi secondi alle loro spalle, Luca Manca guadagna la
settima posizione assoluta
ed è il più veloce della classe 450. Solo ottavo Oscar Polli, che precede
il polacco Czachor, mentre Alex Zanotti, decimo, è anche terzo nella 450.
Tappa sfortunata per Paolo Ceci: il modenese dell’Aprilia dopo soli 20
chilometri cade e rompe il manubrio, dovendo guidare con una mano sola
per ben 180 chilometri. In classifica generale Casteu comanda la categoria
open con 3’16’’ su Verhoeven, mentre Manca è in testa alla
450 con due
minuti esatti su Zanotti. Il nostro Angelo Barbiero conclude la seconda
tappa in dodicesima posizione, quarto fra le 450.
Racconto di Barbiero
Angelo Barbiero Racconta: “Sono partito per la seconda tappa convinto
di riuscire a recuperare parte del tempo perso il primo giorno a causa
di uno stupido fusibile. E ce l’ho fatta! 4° tra la 450 cc e 12° assoluto
di tappa! Ora sono anche 12° nella generale. Ma è stata dura davvero: 600
km non finiscono mai, è la tappa più lunga del Pharaons. Siamo partiti
dal bivacco e a soli 4 km è partita la speciale di 442 km e, tanto per
gradire, dopo l’arrivo ci sono altri 150 km di trasferimento. La prima
parte è stata una lunga pietraia (nel Sahara non c’è solo sabbia), poi
dune a perdita d’occhio e piste veloci dove le KTM 690 Rally filano a
velocità folli, ma la mia Aprilia RXV 450 Rally, tra le 450 è molto veloce.
Ho cercato di fare la linea migliore, navigando senza errori, ma non è
stato facile, perché in mezzo alle dune perdi l’orientamento in un attimo.
E poi ci sono le discese dalle sommità delle dune, alte diverse centinaia
di metri, con alcuni tratti quasi verticali. Devi evitare che la ruota
davanti si punti, allora ti butti tutto all’indietro e tieni un po’
accelerato.
I paesaggi sono incredibili, quando hai davanti a te il deserto, con scenari
che non credi reali, la fatica, per pochi, piacevolissimi momenti, svanisce
come d’incanto e lascia il posto a un’euforia unica. Che esperienza!
L’organizzazione è pazzesca, tutto gira come un orologio svizzero, sono
davvero bravi, anche perché qui non è facile, siamo nel deserto, dispersi
nel nulla, ma con la consapevolezza di non essere soli. Oggi partiamo per
la terza tappa, verso Sitra, non è ad anello come ieri e ci saranno 60
km di dune tostissime, ma in tutto facciamo 390 km. Ciao a tutti, a
domani”.