Statistiche web

Proposta sulle multe: tutti gli incassi in un unico fondo

Un lettore si interroga su una diversa modalità di gestione delle multe finalizzata a diminuire gli incidenti e ottimizzare i flussi di cassa delle amministrazioni

1/2

1 di 2

Caro direttore, a proposito dell’annosa polemica sugli autovelox piazzati in punti che, unitamente a limiti di velocità cervellotici, sembrano studiati unicamente per foraggiare le casse comunali, mi è venuta un’idea, che propongo per sapere cosa ne pensate. Farei confluire tutti gli importi incassati dalle multe in un fondo comune, gestito a livello ministeriale. La somma accantonata dovrebbe poi essere ripartita fra le varie amministrazioni che hanno comminato queste sanzioni, in proporzione alla diminuzione percentuale di incidenti registrati sulla rete stradale di loro competenza. In questo modo si otterrebbero, secondo me, tre risultati importanti: si renderebbero non più remunerativi (e quindi inutili) i provvedimenti dettati dal solo desiderio di fare cassa; si taciterebbero tutti i demagoghi che vedono nella velocità il demonio; terzo (e più importante) le amministrazioni pubbliche avrebbero un reale interesse a rendere le strade più sicure.

Paolo Fortini della Bruna – Firenze

Caro Paolo, sulla carta la tua idea potrebbe anche funzionare, nella realtà centralizzare i proventi porta quasi automaticamente a perderne buona parte. Pensa alle scintillanti strade di Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige, regioni a statuto speciale che trattengono la maggior parte delle tasse pagate sul loro territorio. E alle strade dell’ugualmente ricca Lombardia, che però speciale non è. Già oggi i proventi delle multe dovrebbero essere utilizzati per la sicurezza stradale: basterebbe vigilare sui comuni.
E magari, a chi non migliora i dati di incidentalità sottrarre parte dei proventi, per non perdere la parte più interessante della tua proposta, cioè che gli enti locali abbiano un reale interesse a lavorare per favorire il calo di incidenti e vittime. Non abbiamo invece capito come si taciterebbero i demagoghi: la velocità non è il demonio, ma è sicuramente un moltiplicatore della gravità dell’incidente, se non, in determinate circostanze, direttamente sua causa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA