Nella quinta tappa del Faraoni, classifiche ridisegnate e 450 sul podio
La quinta tappa del rally egiziano si conclude con la vittoria del polacco Jakub Przygonski, in sella alla KTM 690 rally, ma sul podio salgono finalmente le 450 italiane. Luca Manca è secondo con la TM e Alex Zanotti è terzo con l’Aprilia. Il nostro Angelo Barbiero (Aprilia RXV450 Africa, Team Giofil) è tredicesimo nella tappa e mantiene l’ottava posizione nella classifica generale.
Cronaca tappa 5
Siwa (EGITTO) 9 ottobre 2008 – La quinta tappa del Faraoni si è
corsa
in un anello di 380 km di fuoripista, disegnato vicino al confine libico.
Otto piloti tagliano insieme il traguardo. Rispetto ai tempi dell’ordine
di partenza è primo il polacco Jakub Przygonski, che corre in sella alla
KTM 690 Rally. Dietro di lui arrivano il pilota della TM 450 Luca Manca
e quello dell’Aprilia Alex
Zanotti. Un vero successo per le moto italiane.
Partito dietro al suo compagno di squadra Frans Verhoeven (KTM 690 Rally),
David Casteu (KTM 690 Rally) tenta una strategia differente Inizialmente
lascia navigare l’olandese, ma dopo il secondo crono prende il controllo,
anche perché Verhoeven cade con un impatto pauroso. Il tentativo del francese
di seguire il percorso scegliendo traiettorie alternative e più difficili
fallisce clamorosamente. Casteu rallenta e perde tempo, offrendo la possibilità
agli inseguitori di ridurre la distanza da lui e dal compagno, che sono
davanti a tutti. Il duo Casteu Verhoeven è subito raggiunto da diversi
piloti. La testa della corsa si trasforma da una coppia ad un gruppo di
piloti, che percorrono insieme buona parte della tappa e raggiungono il
traguardo allineati. Oscar Polli è quarto davanti a Matteo Graziani e,
a sorpresa, la svedese Annie Seel è sesta. Paolo Ceci con l’Aprilia
precede
Casteu, Butuza e Sartori. Il nostro Angelo Barbiero è tredicesimo di tappa,
ma nella classifica assoluta rimane in top ten, dove occupa l’ottava
posizione.
Casteu è ancora leader della classifica con tre minuti di vantaggio su
Verhoeven e 27 su Graziani,
ma il distacco in partenza, alla sesta tappa, tra il francese e l’olandese
sarà ridotto a tre minuti e mezzo. Se Verhoeven dovesse raggiungere Casteu
potrebbe portarsi al comando della generale.
Il racconto di Angelo Barbiero
Il tester di Motociclismo Fuoristrada Angelo Barbiero, alle prese con il
suo primo rally africano, della quinta tappa racconta: “Oggi,
ampie distese e grandi velocità. E’ stata la tappa meno
“divertente”,
nel senso di meno guidata. Il fondo era tutto sabbia, con basse e dolci
dune da superare. Il problema è che non si vede di là: può esserci una
discesa dolce o più secca, sabbia morbida riportata o chissà cos’altro.
Io non mi sono fidato a tenere aperto alla cieca. Sarebbe stato come prendere
una curva in contromano: non me la sono sentita. Se c’è da spingere forte
in un tratto guidato, su sassi o su un cordone di dune non mi tiro indietro,
ma filare alla massima velocità senza sapere cosa passerà sotto le ruote
tra due secondi… Alla fine, il mio 13° posto di tappa è anche dovuto a
questo, perché andare a 130 e poi rallentare a 50 km/h sugli scollinamenti
oppure tenere spalancato a 130 km/h fa una bella differenza. Ho visto piloti
che mi hanno passato a gas aperto, completamente alla cieca… Il
“rischiatutto”
qui non è un gioco. Al via della 6° tappa sono sempre 8° dell’Assoluta
e 3° della Classe 450. Va benissimo così. La prossima tappa, la numero
6 sarà per metà su sabbia e metà su duro, sassi, per cui c’è più da
guidare
e mi sento di attaccare, anche perché fisicamente sono a posto. Anche
l’ultima
tappa, la 7, sarà sul duro: oggi, infatti, daremo l’addio alla sabbia.
Incrociamo le dita…”