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MV Agusta Brutale 910

Brutale anche in basso.

Com'è




Brutale di nome ma un po’ fiacca ai bassi regimi. Era questo il suo maggior limite. Eppure è una moto inconfondibile: ha conquistato i lettori di Motociclismo che l’hanno eletta “Moto dell’Anno”, e ha costretto i giapponesi a inseguirla e a ispirarsi al suo design.

Per curare quel “vuoto in basso”, in MV Agusta hanno scelto un ricostituente a base di centimetri cubi (160 in più) che l’hanno fatta crescere da 750 a 910 cc. Così ora, questa maggiorata, esprime una forza che è perfettamente in sintonia col suo nome.
In pratica è una sportiva spogliata, ma il designer Massimo Tamburini le ha dato un’anima diversa dalla supercarenata F4. E dire che ha cambiato solo serbatoio e codino.

Rispetto alla settemezzo costa 365 euro in più. Il prezzo indicativo chiavi in mano è di 15.190 euro. Sarà disponibile in nuove colorazioni: telaio e codino rossi, con serbatoio nero. Telaio rosso e il resto argento. Telaio antracite e moto rossa.

Cuore grande, corpo compatto

Stessa ciclistica della 750. Ne risulta una moto agile e piccina ma con un motore che ti sbatte subito in faccia i suoi muscoli (la prima apertura è brusca). Insomma, non è una moto per principianti. Forse non è nemmeno adatta agli spilungoni… Corta com’è ti senti proiettato sul tombino davanti a te. Corre anche voce che qualche pilota di alta statura sia inorridito vedendosi specchiato lateralmente nella prima vetrina fermo a un rosso…

Altra cosa da dire è che questa nuda non contempla il relax. E’ rigida, scalpita come uno stallone ed è inutile cercare di portarla in passeggiata.
L’alesaggio passa da 73,8 mm a 76 e la corsa da 43,8 mm a 50,1. Si passa così da 749,4 cc a 909,1. Tutto questo senza aumentare i volumi esterni di questo quattro cilindri raffreddato ad acqua. Il rapporto di compressione sale da 12:1 a 13:1, ma cambiano anche i valori della rapportatura primaria (da 47/81 a 50/79). Modifiche anche alla seconda marcia e al rapporto finale.
Scende anche il regime di rotazione
(coppia massima a 7.900 giri quando prima era a 10.500). Ma soprattutto salgono di molto i valori singoli: 1,46 kgm e 5 CV in più sul nostro banco prova. Va ricordato, inoltre, che questo motore ha le valvole a disposizione radiale e il cambio estraibile (soluzione che potrà essere molto apprezzata una volta che sarà impiegato definitivamente nella SBK).


Ciclistica raffinata


Dalla F41000S eredita, a livello di ciclistica, le pedane regolabili, la corona posteriore a smontaggio rapido e il pneumatico anteriore 120/70 (ma è omologata anche con la misura 120/65, mentre dietro c’è la duplice possibilità tra 180/55 e 190/50). Quindi dalla 750 si differenzia per questi particolari, mentre rimangono invariati telaio, forcellone e reparto sospensioni: forcella rovesciata Marzocchi Magnum da 50 mm e monoammortizzatore Sachs entrambi pluriregolabili.
L’efficace impianto frenante Nissin della 750 con pompa radiale e pinze anteriori a 6 pistoncini è stato ritenuto adatto anche per la 910.

Come va





La settemezzo bucava,  era vuota, lei invece ti strappa le braccia mentre la ruota anteriore si fa leggera. Sulla 910 senti di avere un rapporto diretto con la ruota posteriore, mentre sulla 750 arriva tutto dopo.

In apertura, con la “piccola”, ricevi solo una grande eco di aspirazione ma nessuna forza che ti proietta fuori dalla curva. Con questa maggiorata, invece, pensi e fai, apri e balzi in avanti. E’ un balzo poco gentile, però, perché non è facile dosare l’on-off. Quindi, se si vuole andare a spasso, bisogna centellinare il mezzo millimetro di gas.


Il salire di regime, invece, toglie il fiato. E la ciclistica ultrarigida della Brutale permette di godere nella guida sportiva.  Nonostante ci si senta seduti su un oggetto cortissimo, la precisione di percorrenza in curva è totale e sul veloce il manubrio non si fa leggero. Plauso. Complice di ciò è, ovviamente, anche la taratura delle sospensioni, decisamente rigida: se cercate comfort questa nuda non fa per voi.

Freni e cambio rimangono da riferimento e sono un raro caso, se non l’unico, in cui una moto europea osa battere il pianeta Giappone
. Non c’è tanto sterzo per zigzagare tra le auto ferme in colonna e i fianchi scaldano, ma questi sono dettagli che a una moto di nome Brutale non le fanno un baffo.

In sintesi





LA SCHEDA

Motore a 4 tempi, 4 cilindri, alesaggio per corsa 76,0x50,1 mm, cilindrata 909,1 cc, rapporto di compressione 13:1, distribuzione a doppio albero a camme in testa con comando a catena, 4 valvole per cilindro, lubrificazione a carter umido con pompa trocoidale (capacità coppa 3,6 litri), raffreddamento a liquido, potenza max 136 CV (100 kW) a 11.000 giri, coppia max 9,8 kgm (96,0 Nm) a 7.900 giri. Alimentazione: a iniezione elettronica Weber Marelli 1,6 M, diametro dei corpi farfallati 46 mm; capacità serbatoio carburante 19 litri, di cui 4 di riserva. Accensione: elettronica a scarica induttiva; candele NGK CR9EB oppure CHAMPION G59C. Avviamento: elettrico. Impianto elettrico: batteria 12V-9Ah. Trasmissione: primaria a ingranaggi a denti dritti, rapporto 1,580 (50/79); finale a catena, rapporto 2,866 (15/43). Cambio: a 6 marce, valore rapporti: 2,923 in prima (13/38), 2,125 in seconda (16/34), 1,777 in terza (18/32), 1,500 in quarta (20/30), 1,318 in quinta (22/29), 1,219 in sesta (19/23).  Frizione: multidisco in bagno d’olio con comando idraulico. Telaio: perimetrale a traliccio in tubi tondi d’acciaio al CrMo con parti fuse in alluminio; inclinazione cannotto di sterzo 24°,5, avancorsa 101,5 mm. Sospensioni: anteriore forcella rovesciata Marzocchi con steli da 50 mm, regolabile nell’idraulica in estensione e compressione  e nel precarico molla, escursione ruota 126 mm; posteriore forcellone monobraccio in lega di alluminio con sistema di regolazione dell’altezza del retrotreno, leveraggi progressivi e monoammortizzatore idraulico regolabile in estensione, compressione e precarico molla, escursione ruota 120 mm. Ruote: cerchi in lega leggera , anteriore 3,50x17”, posteriore 6,00x17”; pneumatici tubeless, anteriore 120/70-17 o 120/65-17, posteriore 190/50-17 o 190/55-17. Freni: anteriore a doppio disco flottante da 310 mm con pinza a 6 pistoncini; posteriore a disco da 210 mm con pinza a 4 pistoncini. Dimensioni (in mm) e peso: lunghezza 2.020, larghezza 760, interasse 1.410, altezza sella 805, peso a secco 185 kg. Prestazioni: velocità max 257 Km/h.
Manutenzione
Tagliando: programmato ogni 12.000 km. Lubrificazione: olio multigrado SAE 10W40; sostituzione ogni 12.000 km. Distribuzione: gioco valvole da controllare ogni 24.000 Km. Pneumatici: pressione di gonfiaggio, ant 2,5 bar, post 2,5  bar.
Dati anagrafici
Costruttore: MV Agusta Motor Spa, Via G. Macchi 144, Schiranna (VA). Gamma colori: rosso, nero lucido, argento metallizzato. Inizio vendite: giugno 2005. Garanzia: 2 anni, chilometraggio illimitato. Prezzo: 15.190 euro, indicativo chiavi in mano.
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