Brutale di nome ma un po’ fiacca ai bassi regimi. Era questo il suo
maggior
limite. Eppure è una moto inconfondibile: ha conquistato i lettori di
Motociclismo
che l’hanno eletta “Moto dell’Anno”, e ha costretto i
giapponesi a
inseguirla e a ispirarsi al suo design.
Per curare quel “vuoto in basso”, in MV Agusta hanno scelto un
ricostituente
a base di centimetri cubi (160 in più) che
l’hanno fatta crescere
da
750 a 910 cc. Così ora, questa maggiorata, esprime una forza che è
perfettamente in sintonia col suo nome.
In pratica è una sportiva spogliata, ma il designer Massimo Tamburini le
ha dato un’anima diversa dalla supercarenata F4. E dire che ha cambiato
solo serbatoio e codino.
Rispetto alla settemezzo costa 365 euro in più.
Il prezzo indicativo
chiavi in mano è di 15.190 euro. Sarà disponibile in nuove colorazioni:
telaio e codino rossi, con serbatoio nero. Telaio rosso e il resto argento.
Telaio antracite e moto rossa.
Cuore grande, corpo compatto
Stessa ciclistica della 750. Ne risulta una moto agile e piccina ma con
un motore che ti sbatte subito in faccia i suoi muscoli (la prima apertura
è brusca). Insomma, non è una moto per principianti. Forse non è nemmeno
adatta agli spilungoni… Corta com’è ti senti proiettato sul tombino
davanti
a te. Corre anche voce che qualche pilota di alta statura sia inorridito
vedendosi specchiato lateralmente nella prima vetrina fermo a un rosso…
Altra cosa da dire è che questa nuda non contempla il relax.
E’
rigida,
scalpita come uno stallone ed è inutile cercare di portarla in
passeggiata.
L’alesaggio passa da 73,8 mm a 76 e la corsa da 43,8 mm a 50,1. Si passa
così da 749,4 cc a 909,1. Tutto questo senza aumentare i volumi esterni
di questo quattro cilindri raffreddato ad acqua. Il rapporto di compressione
sale da 12:1 a 13:1, ma cambiano anche i valori della rapportatura primaria
(da 47/81 a 50/79). Modifiche anche alla seconda marcia e al rapporto finale.
Scende anche il regime di rotazione (coppia massima a 7.900 giri quando
prima era a 10.500). Ma soprattutto
salgono di molto i valori singoli:
1,46 kgm e 5 CV in più sul nostro banco prova. Va ricordato, inoltre,
che questo motore ha le valvole a disposizione radiale e il cambio estraibile
(soluzione che potrà essere molto apprezzata una volta che sarà impiegato
definitivamente nella SBK).
Ciclistica raffinata
Dalla F41000S eredita, a livello di ciclistica, le pedane regolabili, la
corona posteriore a smontaggio rapido e il pneumatico anteriore 120/70
(ma è omologata anche con la misura 120/65, mentre dietro c’è la duplice
possibilità tra 180/55 e 190/50). Quindi dalla 750 si differenzia per questi
particolari, mentre rimangono invariati telaio, forcellone e reparto
sospensioni:
forcella rovesciata Marzocchi Magnum da 50 mm e monoammortizzatore Sachs
entrambi pluriregolabili.
L’efficace impianto frenante Nissin della 750 con pompa radiale e pinze
anteriori a 6 pistoncini è stato ritenuto adatto anche per la 910.