Cronaca della gara
Misano Adriatico (RIMINI) 6 settembre 2009 – Valentino Rossi, sul
circuito della Riviera adriatica, in sella alla Yamaha ha dimostrato di
non avere rivali. Ha vinto il Gran Premio di San Marino e si è lasciato
alle spalle il compagno di squadra Jorge Lorenzo, staccato di 2”416, che
potevano essere anche di più, se il pesarese, dopo metà gara, non avesse
prudentemente realizzato che il distacco inflitto al compagno-rivale era
già più che sufficiente. Una bella botta. È arrivato terzo Daniel Pedrosa,
con la Honda HRC che ancora non lo convince perché, a suo dire, non va.
Il Dottore ha girato fortissimo a partire dal terzo giro quando ha cominciato
il suo attacco. Pedrosa ha preso la testa della corsa, seguito da Toni
Elias e Rossi ha lasciato passare persino il compagno Joge Lorenzo. Giusto
il tempo di scaldare le gomme, poi a partire dal terzo passaggio dal via,
il pesarese non ha lasciato più a nessuno il tempo e lo spazio per reagire.
Per prima cosa ha inserito Lorenzo ed Elias, poi si è gettato
all’inseguimento
di Pedrosa, che ha raggiunto in breve tempo, sverniciandolo alla sesta
tornata: quella successiva al primo giro veloce di Rossi, realizzato in
1’34”968.
Valentino ha così a cominciato dare spettacolo, quasi in solitario, rimanendo
l’unico protagonista della scena. Si è lanciato in una corsa con una furia
mai vista e, al termine dell’ottavo giro, ha fatto segnare il nuovo record
della pista in gara con il tempo di 1’34”770. Poi, lo ha
ulteriormente
abbassato al sedicesimo passaggio dal via, fermando il cronometro a
1’34”746.
Tra l’altro, il record con cui Rossi si confrontava era già suo e lo aveva
realizzato l’ano scorso con 1’34”904.
Dice Valentino Rossi: “. È stato un grande week end. Sono stato davanti
dalle prove sino alla fine della gara. Ad Indianapolis avevo fatto proprio
un brutto errore. Quando si hanno due piloti così forti nella stessa squadra
– si riferisce al lui e Lorenzo, fra cui c’è evidentemente un
po’ di
maretta n.d.r. -, la situazione è difficile da gestire. Era importante
questa vittoria, perché qui è andato tutto bene da subito, mentre ad
Indianapolis
era andato storto tutto ciò che poteva andare storto. Ci è servita questa
vittoria qui Misano. Quest’anno ho sentito di più la gara di Misano.
Sicuramente
più degli anni scorsi. Sinceramente speravo di fare una partenza migliore
e andare subito davanti, ma Dani e Toni mi hanno superato alla prima curva
e poi Jorge alla fine del primo giro. Ero quarto e con qualche problemino
di confidenza con la moto, soprattutto a causa del serbatoio pieno. Ho
deciso di trovare il mio ritmo e far entrare le gomme in temperatura, e
quando ho iniziato a spingere è stata una gara fantastica. Quando sono
passato in testa non potevo rendermi conto di tutto quello che accadeva
dietro, ma ho visto Jorge superare Dani. Avevo tre o quattro curve in cui
ero davvero veloce e le ho utilizzate per trarne il massimo vantaggio.
Sono felicissimo perché questa vittoria è più importante del solito, visto
che arriva dopo l’errore di Indianapolis. Il mio team ha fatto un
grandissimo
lavoro fin dal venerdì. Ora mancano quattro gare e con trenta punti di
vantaggio me la posso giocare.”
Conferma Lorenzo: “Se parliamo di questa gara non è cambiato tanto
rispetto
all’anno scorso, ma se invece consideriamo la stagione, possiamo dire
che siamo cresciuti molto e che stiamo facendo sempre meglio. Ho provato
a spingere forte per raggiungere Valentino e per cercare di mettergli pressione
e di innervosirlo, ma lui andava troppo forte ed era imprendibile. La verità
è che bisogna dire che qui Vale è andato davvero forte e non era possibile
competere con lui ”. E così si è ristabilita quella differenza fra i due
che, con la vittoria ad Indianapolis, Lorenzo sembrava essere riuscito
a minare. Invece, per il momento, Rossi resta sempre il più forte, soprattutto
a parità di mezzi. Pare che i due adesso abbiano davvero la stessa Yamaha
M1, anche se, in realtà, la Casa dei tre diapason non ha mai ammesso che
vi fossero differenze fra le due moto.
Fa delle dichiarazioni shock Daniel Pedrosa: “Quest’anno stiamo
soffrendo
ed in questa situazione, quando stai soffrendo, sei costretto a spingere
al massimo. Qui a Misano, sentivo di avere un piccolo problema: non andava
bene la moto, aveva qualcosa al motore” e fin qui nulla di strano, pare
si trattasse di un malfunzionamento o di una cattiva calibratura del sistema
di controllo elettronico che consente il “dialogo” fra pompa della
benzina
ed iniezione. Ma a lasciare tutti scandalizzati è lo spagnolo che aggiunge:
“Sono contento di aver rinnovato il contratto con la Honda per un
altro anno, perché così potrò darle la fiducia per realizzare un’altra
moto, visto che, sinora, quella che ha fatto non è andata bene. Anche oggi
le Yamaha erano più forti e andavano meglio ovunque, compreso in staccata
ed in accelerazione. Se Honda non farà una moto migliore l’anno prossimo,
vorrà dire che è finita”, così Pedrosa minaccia di dire addio alla Casa
dell’ala dorata. L’opinione è che, per quanto Dani potesse avere
avuto
ragione nel lamentare la superiorità tecnica dell’avversario, il suo
comportamento
sia stato poco corretto, dal punto di vista sportivo, nel rilasciare certe
dichiarazioni a danno del suo team. Forse sarebbe stato meglio se si fosse
limitato al “la moto non mi convince ancora”. Può darsi che Pedrosa
volesse
fare un atto simile a quello con cui Valentino aveva messo alle corde la
Yamaha nel 2007, ma vero è che fra i due il Dottor Rossi aveva qualche
carta i più da giocare nell’agire di petto.
Ha fatto ancora una gara anonima Andrea Divizioso, che ha concluso in quarta
posizione con la Honda HRC, senza però regalare nulla di spettacolare.
Almeno non quanto l’inseguitore Loris Capirossi, autore di una grande
gara e giunto quinto, in sella alla Suzuki. Due pozioni più indietro si
è piazzato Marco Melandri, preceduto da Kallio, settimo, ed Elias, sesto.
Il ravennate stava andando forte con la Kawasaki Hayate, poi si è trovato
un po’ in difficoltà, anche per via della rottura del terminale, che gli
ha causato una perdita di potenza. Comunque, grande Marco.
Non è andato per nulla bene, invece, Alex De Angelis (Honda
“clienti”
team Gresini). Sembra ancora immaturo per la MotoGP e, alla prima curva
dopo la partenza, ha sbagliato, è caduto e ha falciato Nicky Hayden (Ducati
Ufficiale) e Colin Edwards (Yamaha “clienti” Team Tech 3). Meno male
che prima del via aveva dichiarato “Qui devo fare bene, perché ci sono
tanti sponsor del team che sono venuti a vederci e anche tanti miei
tifosi”.
Se continua di questo passo, oltre a deludere i suoi fans, rischia di rimanere
senza un contratto, che, per il momento, non ha ancora firmato. Almeno
ha ammesso che è stata colpa sua. Però, per crescere, non basta.