Da Chieuti a Jelsi alla ricerca delle leggende e delle tradizioni storiche dei coloni: le Carresi. Tra la fine di aprile e gli inizi di maggio come ormai è tradizione plurisecolare, nella parte meridionale del Molise, si svolgono le Carresi, corse dei carri trainati dai buoi. Diversi sono i riferimenti storici da cui se ne fa discendere l’origine, ed esiste anche una leggenda che associa la corsa alla venuta delle popolazioni dall’Albania.
Carraresi: fra storia e leggenda
CARRESI: FRA STORIA E LEGGENDA Tra la fine di aprile e gli inizi di
maggio come ormai è tradizione plurisecolare, nella parte meridionale del
Molise, si svolgono le Carresi, corse dei carri trainati dai buoi. Diversi
sono i riferimenti storici da cui se ne fa discendere l’origine, ed esiste
anche una leggenda che associa la corsa alla venuta delle popolazioni
dall’Albania.
Secondo questa versione gli albanesi, appena raggiunte le sponde opposte
dell’Adriatico, non sapevano dove andare né quale direzione seguire.
Decisero
così di affidare la scelta ai buoi che trainavano i carri sopra i quali
avevano messo poche cose in fretta e furia, prima che gli Ottomani arrivassero.
Dove i buoi si sarebbero fermati, proprio lì sarebbero sorte le città in
cui le popolazioni avrebbero ricominciato a vivere. Seduti comodamente
a tavola da “Nicolino”, in quel di Termoli, ne stiamo parlando con
amici
di vecchia data. Il nostro interlocutore principale è Tonino, sanmartinese
purosangue. Naturalmente la sua versione è alquanto diversa: “Gli albanesi
non c’entrano niente. La storia dice che un gruppo di nobili, durante
una battuta di caccia scoprì in modo del tutto fortuito, le spoglie di
San Leo. Avevano lasciato i cavalli, trovandoli al loro ritorno stranamente
inginocchiati. Al che spostarono una grande pietra rinvenendo le spoglie
del santo. Decisero così di trasportare la salma con un carro trainato
dai buoi che dopo vari pellegrinaggi nei paesi della zona, cedettero allo
sforzo proprio a San Martino che ancora oggi ospita i resti del beato.”
L'itinerario
L’ITINERARIO La nostra curiosità è ormai stuzzicata quindi
decidiamo
di preparare un itinerario che tocchi tutte le comunità con influenze albanesi
e che ospitano feste popolari riconducibili alle storie citate. Tra queste
manifestazioni di antica tradizione, le cui modalità variano da luogo a
luogo, ma che conservano identiche motivazioni, finalità e tempi, risaltano
per importanza e per coinvolgimento le corse di S. Martino in Pensilis,
Ururi, Portocannone, e della pugliese Chieuti; a queste sono da aggiungere
le sfilate dei carri, un tempo numerosissime, di Larino, Jelsi, Montecilfone,
Lupara. L’itinerario tocca tutte queste località, offrendo la possibilità
di godere di un percorso affascinante per bellezza dei panorami, ma soprattutto
l’opportunità di conoscere e apprezzare le tradizioni popolari di questa
zona, etnicamente assai diversa dalle altre realtà del Paese.
Valle del Bisento
VALLE DEL BISENTO Il giro comincia a Chieuti che, sebbene in Puglia,
condivide con gli altri centri molisani origini e tradizioni. Prosegue
lungo la Costa di Roncio, una dorsale che ci conduce in Molise attraversando
la valle del Bisento. Scendendo da Serracapriola la strada è assai dissestata
e a Cliternia nuova si interrompe, così una deviazione conduce sulla SS
16. Non ci crediamo, così proseguiamo, ma scopriamo che effettivamente
un piccolo ponte è crollato. Volendo, si può percorrere la stradina che
parte sulla destra, 500 metri prima dell’interruzione: conduce
direttamente
a Campomarino Lido. Qui se non si vuole cedere alla tentazione delle spiagge
e dei ristoranti di Termoli, bisogna piegare verso l’interno, e
probabilmente
questo è anche il tratto d’asfalto migliore (insieme ai 20 km finali)
di tutto il percorso.
Valle del Biferno
VALLE DEL BIFERNO Portocannone,
a pochi chilometri dalla costa, è insieme a Campomarino, Montecilfone e
Ururi, uno dei quattro comuni in cui, nella seconda metà del XV secolo,
giunsero i coloni albanesi. Di queste genti il centro molisano conserva
cultura, tradizioni e linguaggio. A San Martino in Pensilis, altro centro
di origine albanese, vale la pena di passare un po’ di tempo nella
pittoresca
piazza. Si continua verso l’interno e, in pochi chilometri, la strada
conduce a Ururi, paese che nacque da un monastero benedettino. Procediamo
verso Larino, dato che la strada da percorrere è ancora lunga. Edificata
sul bordo meridionale della valle del Biferno, ha una storia assai antica
che risale alla seconda guerra punica e conserva notevoli resti del suo
passato, primo fra tutti l’anfiteatro. Una volta visitato il centro
storico
si seguono le indicazioni per fondovalle Biferno, un specie di trampolino
che si tuffa con una vista mozzafiato sul lago artificiale di Guardalfiera
e le campagne circostanti. Una volta atterrati in pianura seguite le indicazioni
per Guglionesi. Appena potete, fermatevi e guardatevi indietro: la vista
dei campi sterminati a perdita d’occhio è notevole.
Paesi fondati da coloni
PAESI FONDATI DA COLONI Arrivati sulla SS 483, piegate a sinistra per
Palata. La strada corre alta, anche se la vista è meno avvolgente. Si transita
da Montecilfone e, all’entrata del paese, un cartello in una
incomprensibile
lingua ci accoglie. Il piccolo centro, di qualche migliaio di anime, fu
fondato nel 1461, anch’esso da coloni albanesi, e ancora oggi vi si parla
la lingua d’origine. Dopo Palata cambiamo statale e percorriamo la 151,
dove comunque la qualità del manto stradale cambia di poco. La strada corre
sullo spartiacque tra la valle del Trigno e quella del Biferno e tocca
prima Castelmauro, paese di origini medioevali, e poi Civitacampomarano,
che conserva all’interno del suo bellissimo centro storico un castello
del ‘300.
Santa Maria della Strada
SANTA MARIA DELLA STRADA Per
Lucito mancano meno di 8 chilometri e ci sarebbe la possibilità di scegliere
fra 2 strade, ma una è chiusa perché definitivamente crollata sotto
l’azione
di smottamenti e frane. La seconda si tuffa a perpendicolo verso la Valle
Grande, per poi risalirla dal lato opposto. Poi la strada serpeggia in
un’infinità di curve verso il fondovalle per attraversare il fiume Biferno
sul ponte Morgia Schiavone, miracolosamente scampato a questo inverno balcanico.
Dopo Petrella Trifernina la strada diventa stranamente rettilinea, ma non
distraetevi perché al piccolo bivio, dopo qualche km, bisogna deviare sulla
sinistra per l’abbazia di S. Maria della Strada, severa e isolata su di
una piccola altura, che rappresenta l’ultima sosta della giornata.
Risalente
all’XII secolo, è giunta ai nostri giorni quasi intatta, con la sua
possente
torre campanaria in masselli di pietra. Arrivati a Matrice, la strada da
seguire è nascosta. Se uscite sulla principale avete sbagliato, tornate
indietro e cercate il cartello per S. Giovanni in Gualdo, all’imbocco
di una stradina asfaltata di recente. L’arrivo a Jelsi è finalmente su
buon asfalto. Qui, il 26 di luglio, si svolge la festa di S. Anna, occasione
nella quale ogni gruppo, famiglia o contrada che lo voglia può sfilare
con il proprio carro carico di grano, addobbato per l’occasione.
Carresi di Chieuti
CHIEUTI Il 22-23 aprile, in occasione
dei festeggiamenti in onore di S. Giorgio, si corre la Corsa, nella quale
un carro molto pesante, carico di rami di lauro, viene trainato da quattro
coppie di buoi. I preparativi per la corsa sono lunghissimi: durante
l’anno
si allenano i buoi, mentre il 21 sera gli animali sono fatti entrare in
paese simulando la gara. I buoi vengono poi portati nelle stalle dei Partiti
(le contrade del carro), dove sono sorvegliati tutta notte. Il mattino
del 22 i buoi sono lavati e addobbati e, dopo che il Sindaco ha estratto
l’ordine di partenza, carri e carrieri si dirigono verso la chiesa per
ricevere la benedizione. A questo punto ci si dirige in aperta campagna,
da dove ha inizio la gara: i carri si girano su sé stessi e i buoi iniziano
a galoppare, trascinando il carro verso il paese. La folla corre insieme
ai carri, mentre uomini a cavallo pungolano gli animali. Il percorso è
lungo 4 Km e mezzo e termina nel viale principale, dove i carri scorrono
incolonnati. Scopo della gara è consegnare un cappellino colorato che i
vincitori indosseranno il giorno seguente, quando porteranno in processione
il simulacro del Santo. Riceveranno inoltre il “Tarallo”, una
treccia
di caciocavallo di circa 80 chili con le gesta di S. Giorgio, che verrà
portata in processione insieme al simulacro del Santo.
Carresi di Portocannone
PORTOCANNONE La corsa si svolge ogni anno il lunedì seguente la
Pentecoste,
fra due carri trainati da quattro buoi, rappresentanti le due fazioni del
paese che si contendono l’onore di portare in processione la Madonna di
Costantinopoli. I carri e i rispettivi cavalieri si portano a circa 3 km
dall’abitato e si dispongono secondo l’ordine di arrivo
dell’anno precedente.
Su ciascuno prendono posto tre conducenti; un cavaliere si pone davanti
ai buoi con il compito di guidare il carro, altri accompagnano incitando
i buoi con lunghe aste di legno. L’arrivo è fissato sul sagrato della
chiesa.
Carresi di S. Martino
SAN MARTINO IN PENSILIS Di grande rilievo sul piano
storico-culturale,
la corsa dei carri in onore del patrono San Leo si tengono annualmente
il 30 aprile. Accanto ai due carri scendono in campo cavalieri che pungolano
i buoi. Nel pomeriggio del giorno 29 c’è la “misura”: vengono
cioè segnate
le posizioni di partenza dei carri; la serata dello stesso giorno è dedicata
allo “sparo”; gli aderenti ai rispettivi carri, a turno, escono
dalle
loro sedi e con fuochi pirotecnici esplosi a mano, si portano davanti alla
chiesa dove viene intonata La Carrese. La corsa si svolge su un percorso
di 9 Km e prende avvio dal tratturo; il primo posto viene lasciato al carro
vincitore nell’anno precedente. A metà percorso avviene il cambio dei
buoi, caratteristica unica nelle manifestazioni di questo genere. La gara
termina davanti alla chiesa. Il carro vincitore ha l’onore di trasportare
in processione il busto di S. Leo il successivo due maggio.
Carresi di Ururi
URURI La corsa dei carri, in onore del Legno della Croce, si svolge
il 3 maggio. Diversamente dagli altri comuni di origine albanese, l’evento
prevede la partecipazione di quattro carri. La manifestazione prende inizio
nel pomeriggio del 2 maggio, quando avviene la benedizione di carri e buoi.
Il giorno successivo si svolge una corsa di carretti trainati da vitelli
e guidati da ragazzi. La corsa prende inizio a circa 4 Km dal paese e termina
davanti alla chiesa di S. Maria delle Grazie. All’entrata del paese il
percorso si divide per ricongiungersi in prossimità dell’arrivo. La regola
obbliga il carro che arriva per primo alla biforcazione a seguire il percorso
finale più lungo. Il successivo 4 maggio, il carro vincente porta in processione
la reliquia del Legno della Croce.
Bloc Notes
DOVE DORMIRE
Guglionesi
Azienda agrituristica
La Masseria, contrada Petriglione 11,
tel.0875/689827-689409,
una casa di campagna restaurata, colazione inclusa e anche ristorante,
riservato agli ospiti nei mesi estivi e agli esterni da ottobre a maggio,
da assaggiare le paste fatte in casa.
DOVE MANGIARE
Campomarino
Da nonna Rosa, a 2 passi dal mare e da Termoli, via Biferno 41, tel.
0875539948. Esclusivamente per i carnivori.
Termoli
Non è toccata dall’itinerario ma la qualità dei suoi ristoranti di pesce
vale una divagazione
Da noi 3, via Ruffini 47, tel. 0875703639, probabilmente il migliore
per il crudo di pesce.
Da Nicolino, ottimo, di fronte al castello, tel. 0875706804.
Zì Bass, un’istituzione, via Oberdan 8, tel. 0875706703.
Guardalfiera
Miralago, a 2 passi dall’itinerario, e la discesa verso il lago
omonimo
è spettacolare. Grande la ventricina e l’agnello, contrada Aia della
Serra,
tel. 0874/840532, 338/1010619, risponde Bruno.
Guglionesi
Ribò, contrada Malecoste 7, tel. e fax 0875680655, segnalato come uno
dei migliori ristoranti della regione.
INFORMAZIONI UTILI
Portocannone (CB), Informazioni, tel. 087/559158
San Martino in Pensilis (CB), Informazioni, tel. 087/5604725
Ururi (CB), Informazioni, tel. 087/4830130
Per saperne di più sulle comunità albanesi, sulle minoranze etniche e
linguistiche,
sulla nuova legge di tutela delle minoranze
http://freeweb.dnet.it/liberi/min_it/min_it.html
www.guzzardi.it/arberia/mappa/molise/molise.htm
http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Slavi/Albania.html
LINK
http://freeweb.dnet.it/liberi/min_it/min_it.html
www.guzzardi.it/arberia/mappa/molise/molise.htm
http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Slavi/Albania.html
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www.regione.molise.it
www.provincia.campobasso.it
www.comune.termoli.cb.it
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