Prima di tutto, però, lavate la moto. Moscerini, pietrisco, sporco incrostato intorno alla viteria: tutto va eliminato per evitare possibili punti di ossidazione, graffi o anche opacizzazione della vernice. Il nemico più subdolo rimane comunque il sale, quello sparso per evitare che le strade ghiaccino durante le ore più fredde o dopo una nevicata. O lo stesso che impregna l’aria e gli asfalti nelle località di mare. Il sodio non fa male di per sé, ma in eccesso non fa bene né a noi né alla nostra moto: s’insinua ovunque ossidando i metalli e cibandosi delle parti in gomma o attaccando le vernici. Lavare la moto in modo accurato diventa un’operazione di routine da svolgere di rigore, magari aiutandosi con detergenti specifici poco aggressivi.
Se siete dei fan dell’idropulitrice, due regole base: tenere il getto a 30 cm dalla moto e non indirizzarlo verso i punti critici come i mozzi ruota, la catena e i contatti elettrici.
Importante è anche l’asciugatura: utilizzate un panno di daino o simili, da passare non solo sulla parte esterna della carrozzeria, ma anche sui cerchi, le sospensioni e ovunque riusciate ad arrivare. Per finire, un giretto in moto per far evaporare l’acqua rimasta negli spazi difficili, come ad esempio dietro al motore o dentro il terminale di scarico. In alternativa, se lo avete, usate il getto d’aria di un compressore. Infine, una lucidata con prodotti protettivi specifici (una volta si usava il silicone spray) sulle parti metalliche (a motore freddo, s’intende!) le preserva da ulteriori azioni degli agenti atmosferici e dello sporco.