Com'è
Scarichi alti. Forme arrotondate. Look meno cattivo della versione precedente.
Nuovi anche telaio e motore. Questa Superbike stradale ha perso un filo
di agilità ma convince per la precisione di guida. Arriverà a breve dai
concessionari. Prezzo ancora da definire.
Affusolata
Sfrutta lo studio aerodinamico della ZX-12 e ora la nuova Kawasaki ZX-10R
ha forme più sinuose che migliorano la protezione del pilota anche ad
alta velocità.
Nuovi i gruppi ottici anteriori, più leggeri e compatti, che hanno permesso
ai tecnici una maggior libertà nel disegnare la presa d’aria dinamica
a vantaggio della respirazione del motore.
Meno spigoloso anche il codino dove ben si integrano i due nuovi scarichi.
Queste modifiche hanno stemperato l’immagine brutale che trasmetteva il
vecchio modello e hanno reso il design più armonioso e, soprattutto, efficace.
Motore rivisto e riposizionato
All’epoca (Motociclismo, marzo 2004), fu criticata una relativa mancanza
di verve fino ai 7.000 giri. Ora il motore ha un albero con maggiore massa
volanica e valvole di aspirazione più piccole, passate da 31 a 30 mm. Inoltre
nuovi iniettori, capaci di una migliore nebulizzazione del carburante,
soffiano nei corpi da 43 mm, dotati di doppia farfalla. Queste modifiche,
assieme alla nuova presa Ram sul cupolino e alla rimappatura della centralina,
promettono un’erogazione robusta senza sacrificare il valore di
potenza
massima dichiarato in 175 CV a 11.700 giri che salgono a ben 184 con l’air
box in pressione. Risultato notevole soprattutto perché ora il motore
soddisfa la normativa Euro 3.
Cambia anche il posizionamento del propulsore con il generatore spostato
all’estremità dell’albero motore per limitare le perdite di potenza
dovute
ai rinvii.
Ora il blocco motore è un po’ più largo ma, montando il propulsore più
in alto, sono rimaste invariate le doti di piega.
Telaio. Meno nervi, più stabilità
Il telaio ha subìto gli interventi più massicci.
Si è voluto estremizzare le caratteristiche di agilità, smorzando al
contempo un certo nervosismo dell’avantreno del vecchio modello. In
quest’ottica, oltre al motore riposizionato, (con angolo di inclinazione
dei cilindri passato da 20° a 23° gradi l’angolo), cambia
anche la posizione del perno del forcellone che ora è infulcrato più in
basso.
Il cannotto di sterzo è più aperto e più avanzato. Il leggero accorciamento
del forcellone lascia però invariato l’interasse ma determina uno
spostamento
dei pesi verso l’asse posteriore.
Rivista pure la rigidità del telaio con i grandi travi laterali di spessori
differenziati.
Arriva anche l’ammortizzatore di sterzo chiamato a gestire le
reazioni
dell’avantreno nelle fasi più concitate della guida in pista. Altra novità
per la gomma posteriore che passa da 190/50 a 190/55.
Non cambiano, se non nella taratura, la forcella rovesciata da 43 mm e
il “mono” posteriore regolabili.
Come va
Posizione di guida non esasperata. Protezione aerodinamica migliorata.
Fino a 160 km/h si guida senza subire la pressione dell’aria. Vibrazioni
praticamente assenti a tutti i regimi. La buona la visuale offerta dagli
specchi retrovisori concorre a un quadro positivo nella guida stradale.
In pista si guida bene.
Traiettorie rigorose
E’ più facile da guidare. Ma la moto ha sostanza. Il propulsore
è migliorato molto ai medi regimi e allunga senza flessioni fino ai 13.200
giri del limitatore.
Anche in accelerazione, nelle marce basse, la tendenza all’impennata è
piuttosto limitata. Merito del nuovo cannotto di sterzo aperto da 23,5°
a 24° e del suo posizionamento avanzato di 15 mm.
E’ una moto senza difetti evidenti, con tante buone qualità e un
motore
da urlo.
Difetti? Solo uno. Si tratta del classico pelo nell’uovo nel comportamento
in curva quando si è in percorrenza neutra, cioè senza né freno, né
gas. In queste fasi l’anteriore non comunica a dovere al pilota quale
sia il livello di aderenza e l’approssimarsi del limite, riducendo il
feeling quando si vuole spingere un po’ oltre. Ma si tratta di un
comportamento che, probabilmente, con due gomme racing e un setup dedicato,
dovrebbe sparire.
La Scheda
La Scheda
Motore: a 4 tempi, quattro cilindri
in linea raffreddato a liquido, alesaggio per corsa 76,0x55,0 mm, cilindrata
998 cc, rapporto di compressione nd, distribuzione a doppio albero a camme
in testa, 4 valvole per cilindro, lubrificazione forzata a carter umido
con scambiatore di calore dell’olio, potenza max 175 CV (184 CV con
air-box
in pressione) a 11.700 giri, coppia max nd. Alimentazione:
iniezione elettronica, diametro dei corpi farfallati 43 mm, capacità serbatoio
carburante nd. Accensione:
elettronica digitale. Avviamento:
elettrico. Trasmissione:
primaria a ingranaggi; finale a catena. Cambio a 6 marce. Frizione a dischi
multipli in bagno d’olio. Telaio:
a doppio trave montante, in alluminio con struttura composita
pressata/pressofusa;
inclinazione cannotto di sterzo nd, avancorsa nd. Sospensioni:
anteriore forcella idraulica up-side
down pluriregolabile con steli da 43 mm, escursione ruota nd; posteriore
forcellone oscillante Uni-trak con monoammortizzatore a gas pluriregolabile,
escursione ruota nd. Ruote:
cerchi in lega da 17”; pneumatici, anteriore 120/70ZR17, posteriore
190/55ZR17.
Freni:
anteriore a doppio disco semiflottante da 300 mm con pinze ad attacco radiale
a 4 pistoncini e 4 pastiglie; posteriore a disco da 220 mm con pinza flottante
a singolo pistoncino. Dimensioni
(in mm) e peso: nd.
Dati anagrafici
Costruttore: Kawasaki Heavy Industries
Ltd, Kawasaki Cho, Akashi, Giappone. Importatore:
Kawasaki Italia, via Anna Kulishoff 35, 20152 Milano, tel. 02-412821, fax.
02-48370616. Gamma colori:
verde, grigio, nero. Inizio
vendite: dicembre 2005. Garanzia:
2 anni con chilometraggio illimitato. Prezzo:
nd. Optional:
guscio coprisella.
© RIPRODUZIONE RISERVATA