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Kawasaki GTR 1400

Messa alla frusta la granturismo per vedere come si comporta su un percorso di 1400 km: Milano-Palermo

Milano-Bologna


MILANO-BOLGONA La partenza è alle ore 5.17 della mattina da Piazzale Loreto a Milano. Percorrendo la A1 raggiungiamo Bologna saggiando tutto ciò che può aumentare il nostro comfort di marcia. Optiamo per la regolazione (elettrica) del plexiglass il più verticale possibile perché ripara il pilota in modo eccellente e non trasferisce fastidiosi turbinii al secondo.Tra l’altro, rispetto alla posizione tutto-chiuso, il computer di bordo ci segnala che i consumi aumentano di pochissimo; oltremodo l’estremità superiore del cupolino non va a sovrapporsi e a distorcere l’orizzonte, dove rivolgeremo lo sguardo per 14 ore.

Bologna-Firenze



BOLOGNA-FIRENZE
A Firenze la sosta è d’obbligo: il computer di bordo ci dà 35 km di autonomia residua e una pressione del pneumatico posteriore leggermente bassa per l’uso in coppia a pieno carico. Saliamo a 3,0 bar per il Bridgestone 190/50 dietro e diamo una “precaricata” al monoammortizzatore per ottimizzare una situazione già rosea: il tratto appenninico Bologna- Firenze ha appena evidenziato una grande stabilità e un’ottima precisione direzionale in curva data dalla solidità dell’avantreno e da sospensioni ben tarate già in configurazione standard.

Firenze-Roma



FIRENZE-ROMA
La Toscana scivola via. Il traffico è aumentato, e con lui gli apri/chiudi che rendono più sincopato il nostro incedere: i consumi medi salgono leggermente, ma apprezziamo la dolcezza di risposta della trasmissione a cardano, decisamente migliore rispetto a quella di alcune concorrenti dirette. A Magliano Sabina, poco prima di Roma, i cartelli autostradali danno 38 °C di temperatura esterna, ma il maximotore della superturistica non ci cuoce le gambe.

Roma-Reggio Calabria



ROMA- REGGIO CALABRIA
All’altezza di Caserta rileviamo difficoltà nell’utilizzo dei comandi del computer posizionati su di esso anziché sul manubrio. I cantieri il traffico e le curve ad ostacoli della Salerno-Reggio Calabria non sono una problema, perché all’occorrenza la Kawasaki 1400 può schivare l’ostacolo con una frenata di buona potenza (soprattutto all’anteriore) e di ottima modulabilità. All’altezza di Cosenza cominciamo a vedere il mare, ma i nostri occhi sono puntati sulle due corsie che spariscono incontrandosi all’orizzonte e sugli specchiatti. I retrovisori di questa maxitourer sono molto bassi, per non inquadrare le spalle del pilota, ma la loro visuale è limitata parzialmente dalla sagoma delle borse. Arriviamo non troppo scossi a Reggio Calabria, perché la Kawasaki non vibra.

Reggio Calabria-Palermo



REGGIO CALABRIA – PALERMO
Una volta sul traghetto ci rilassiamo, perché non ci dobbiamo preoccupare troppo della GTR 1400 che giace sicura sul cavalletto centrale. Arriviamo in Sicilia. Il nostro fisico non risente per nulla del viaggio, salvo un indolenzimento al collo del passeggero: roba da poco per chi ha percorso più di mille chilometri. I saliscendi dell’autostrada Messina-Palermo ci consentono di sfruttare i 14 kgm di coppia massima della Kawasaki per effettuare gli ultimi rapidi sorpassi senza scalare marcia. E i curvoni a raggio variabile ci fanno apprezzare le attitudini sportive della ciclistica, che anche nei cambi di direzione si mostra svelta ben al di sopra di quanto possa far pensare il peso avuoto (296,4 kg). Solo quando entriamo a Palermo, nel traffico, l’altezza da terra e le dimensioni si fanno sentire, ma è in parte colpa della stanchezza dovuta ai 1.400 km percorsi. Sull’asfalto viscido palermitano si apprezzano invece l’ABS di serie e la frizione antisaltellamento. Siamo pronti per tornare a Milano, ma questa volta via mare sino a Genova.
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